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“Perché poche donne al Festival? Le voci maschili sono più armoniose”. Con questa affermazione Francesco Renga, ospite del Dopofestival nel 2019, sollevò un’ondata di polemiche, cercando di spiegare l’assenza di un’adeguata rappresentanza femminile sul palco dell’Ariston. Il cantautore si era poi scusato e aveva cercato di correggere il tiro, respingendo ogni accusa di sessismo. Eppure, sei anni dopo, il Festival di Sanremo 2025 vede una presenza femminile ancora minoritaria: su 30 artisti in gara, sono 11 le cantanti, oltre a Francesca Mesiano del duo Coma Cose. 

Ma Sanremo non è l’unico palco a riflettere il divario nella musica. Nel 2021, quando X Factor Italia eliminò le categorie di genere ed età per promuovere inclusività e talenti senza etichette, nonostante l’intento, ai live approdarono solo due donne su 12 concorrenti. All’ultima edizione, la cantante Francamente ha voluto puntare l’attenzione sul tema: “Comunque vada stasera, una sola ragazza andrà in finale e credo sia una grande sconfitta”, ha detto durante la semifinale, poco prima di essere eliminata. “Meno donne vengono rappresentate nella musica, meno donne si avvicineranno alla musica e continueremo a perdere la produzione musicale di metà del genere umano”. Molti l’hanno appoggiata, altri l’hanno criticata: “Polemiche fuori luogo”, “Smettetela di lamentarvi”, “Si vota la canzone, non il sesso”, si legge tra i commenti sui social. Ma il gender gap nella musica è un problema reale o una polemica priva di fondamento? I dati aiutano a fare chiarezza.

I numeri sul gender gap nella musica

Secondo l’Annenberg Inclusion Initiative della University of Southern California, che ha analizzato le classifiche Billboard degli ultimi 12 anni, nel 2023 la percentuale di artiste nelle chart ha raggiunto il 35%, il livello più alto mai registrato. Anche cantautrici e produttrici sono in aumento, ma rappresentano solo il 19,5% e il 6,5% del totale. “Per il secondo anno di fila, la percentuale di artiste donne è aumentata”, ha detto la professoressa Stacy L. Smith, alla guida del team di ricerca. “Si tratta di un traguardo notevole e degno di essere celebrato. Tuttavia, è ancora importante riconoscere che c’è spazio per crescere”.

In Italia, le donne rappresentano circa il 14% dei cantanti nelle classifiche. Studi recenti rivelano una sproporzione nella scena musicale: le artiste sono il 27%, le compositrici il 12,5%, le interpreti raggiungono l’8,3% e le producer appena il 2,6%.

Dal palco al backstage

C’è di più. Da un’indagine aperta a tutte le professioniste del settore, risulta che l’83% delle donne che lavorano nella musica si è sentita discriminata almeno una volta nella carriera, il 73,9 per motivi di genere. Più di tre su quattro dichiarano di aver subìto gesti e comportamenti violenti sul lavoro. 

L’indagine è stata condotta da Equaly, una community di cantautrici, musiciste e professioniste nata nel 2021 per promuovere la parità e aumentare la consapevolezza sul gender gap nel music business. Equaly ha evidenziato una scarsa rappresentanza femminile in diversi contesti, dai festival agli ultimi SIAE Music Awards. Nel 2024, ai premi per gli autori e editori italiani di maggior successo, su 182 nomination solo 15 erano donne, tre su 44 le vincitrici. Dietro le quinte, le ricerche rilevano una disparità anche nelle posizioni ricoperte nell’industria musicale e nelle retribuzioni: le donne occupano meno ruoli di dirigenza e management e spesso sono meno pagate dei loro colleghi uomini. 

Verso un’industria musicale più inclusiva

Le statistiche parlano chiaro: il divario di genere nella musica non è una semplice percezione. C’è ancora da fare per promuovere la parità, sia in termini di rappresentanza che di riconoscimento professionale ed economico. La buona notizia è che i progressi registrati negli ultimi anni, l’impegno di molte artiste che fanno sentire la loro voce sul tema, il lavoro di realtà come Equaly e nuove iniziative a sostegno delle donne – come il gala Equal di Spotify che si è tenuto lo scorso dicembre a Milano – fanno ben sperare. E chissà che un giorno non vedremo più cantautrici e interpreti anche sul palco del Festival di Sanremo.

Photo credit: Pexels – picjumbo.com