Il sommo prof Alessandro Barbero ha allevato diverse generazioni di appassionati di storia medievale. E come si può coltivare una tale vocazione al bello ora che il maestro è andato in pensione? Ovviamente ci sono le sue conferenze e i suoi podcast, ma pure con i videogiochi è possibile immergersi in quella che soltanto uno stolto potrebbe definire epoca buia della storia. Dawn of Ages non brilla certo per fedeltà storiografica, ma mette il gamer a capo delle sorti di un esercito e di un intero popolo, al riparo tra le mura di un castello mentre appena fuori si riuniscono forze nemiche.
Dawn of Ages, la recensione
Sviluppato da Stratosphere Games, Dawn of Ages è stato lanciato in origine per mobile, dunque siamo al cospetto di un titolo non così stratificato e impegnativo per quanto riguarda comandi, ordini e cose da fare. Su PC è un’avventura in cui dovremo senz’altro occuparci di risorse, salute e addestramento dei nostri sudditi. Senza però mai impazzire.

A livello grafico Dawn of Ages non nasconde la propria origine mobile, con un’estetica molto cartoon e decisamente poco epica. Le armi a disposizione sono un centinaio, dunque c’è margine per variare sul campo di battaglia. Nulla di eccezionale invece le animazioni, con gli eserciti che se le danno di santa ragione ma senza grossi spargimenti di sangue.

Oltre all’azione ci sono poi la tattica e la gestione delle risorse. Dawn of Ages è un titolo accessibile, soprattutto per chi vorrebbe darsi una possibilità con gli strategici che, per forza di cose, richiedono una scorza ben diversa da parte dei gamer. Qui non sono richieste ore e ore di gioco. Le battaglie sono abbastanza ripetitive a nostro avviso, con un fazzoletto di terra in cui si fronteggiano i nostri soldati, che andranno coperti dalle retrovie da dove far scoccare una pioggia di frecce.

Impeccabile? Certo che no. Dawn of Ages è un titolo indie che raggiunge la sufficienza e la cui origine mobile non può certo essere nascosta con un semplice porting. A un prezzo abbordabile, saprà accompagnarvi nei momenti morti dell’estate alle porte.