Benché incentrata sui vampiri, non-morti per eccellenza, la serie diretta da Amy Hennig è dipartita troppo frettolosamente, finendo presto tumulata e dimenticata. Non dai gamer che la giocarono tra la fine degli Anni ’90 e l’inizio della decade successiva e nemmeno da Embracer, il claudicante gruppo nordeuropeo che ne ha in mano i diritti dopo l’acquisizione di Crystal Dynamics. E così hanno chiesto ai ragazzi texani di Aspyr di realizzare un remake come solo loro sanno fare. Andiamo perciò a scoprire Legacy of Kain Soul Reaver 1 e 2 Remastered.
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Legacy of Kain Soul Reaver 1 e 2 Remastered esce dalla cripta
Questo Legacy of Kain Soul Reaver 1 e 2 Remastered ricorda molto un altro pacchetto di retro-titoli visto di recente: Tomb Raider I-III Remastered. In entrambe le riedizioni, infatti, il team americano è intervenuto con gusto soprattutto nella modellazione poligonale del protagonista e dei personaggi più importanti, boss inclusi, lasciando essenzialmente invariata o quasi quella dei livelli, che però beneficiano di effetti luce tutti nuovi e di texture in alta definizione.
In entrambi, soprattutto, è possibile saltellare da uno stile grafico all’altro semplicemente premendo un tasto, aspetto che consente di curiosare l’adattamento del 2024 o di rispolverare l’originale senza dover ricominciare la partita o caricare altri salvataggi. Una delle caratteristiche che più ci aveva entusiasmato con riferimento alla trilogia classica di Lara Croft, insomma, ritorna prepotentemente anche in Legacy of Kain Soul Reaver 1 e 2 Remastered.
Come nel titolo della sexy archeologa, anche qua sono rimaste del tutto invariate invece le animazioni e lì l’adventure 3D di Crystal Dynamics mostra le rughe maggiori, specie nei combattimenti dove spesso si assiste a balletti divertenti e compenetrazioni imbarazzanti. Ma questo, in fondo, era ciò che passava il convento sul finire degli Anni ’90. A proposito dei combattimenti: inutile aspettarsi la profondità di un Souls, che all’epoca nemmeno esisteva. Le meccaniche si basano su un’alternanza di schivate e attacchi.
Ai giocatori del 2024 forse farà sorridere la semplicità di alcune meccaniche, ma potrebbero invece piangere per la cattiveria di alcuni enigmi e la complessità di alcuni stage. Niente che non si fosse già visto all’epoca in Tomb Raider (le due serie hanno sempre avuto diversi punti di incontro) ma che oggi potrebbe sembrare eccezionalmente impegnativo, vista la deriva qualunquista dei prodotti tripla A. Anche per questo i ragazzi di Aspyr hanno aggiunto una bussola utile a orientarsi nei quadri.