Ci sono videogiochi che ti toccano nel profondo. E Neva, l’ultima fatica di Nomada Studio, la startup catalana di Adrián Cuevas, Roger Mendoza e Conrad Roset è proprio uno di questi, forte dell’impatto emotivo che ogni singola, coloratissima, tavola, riesce a trasmettere.
Neva, quanta bellezza in un mondo morente
Neva è un acquerello in movimento, è luce che si fa sostanza, è un concentrato di citazioni dai film di Miyazaki sebbene riesca a mantenere una propria identità distinta e indipendente. Il direttore creativo di Neva, Conrad Roset, ha dichiarato di aver maturato il concept alla base di questo peculiare platform 2D ai tempi del Covid-19, fondendo le sue incertezze di neo padre con le martellanti notizie sulla pandemia, come pure sul cambiamento climatico e i vari fronti di guerra che si aprono nel mondo.
E infatti benché gli scenari di Neva inizieranno presto a sfarinarsi davanti ai nostri occhi, avventurandosi lungo le splendide e coloratissime quinte di gioco si avverte tutta l’inquietudine di un essere umano, Alba, che si fa largo per un mondo tanto pittoresco quanto in rapido declino dovendosi prendere cura del cucciolo di lupo con cui ha stretto un legame profondo. Il loro presto diventerà un rapporto simbiotico, dato che Neva sarà essenziale nei combattimenti mentre, soprattutto all’inizio, bisognerà stare attenti che la curiosità del lupetto non lo porti a cacciarsi continuamente nei guai.
Il videogioco catalano attraversa quattro stagioni che simboleggiano la maturazione del curioso duo di protagonisti. L’avventura non è né lunga né difficile, ma vi resterà dentro per parecchio tempo, impressa negli occhi per la spettacolarità di certi paesaggi e nel cuore per la potenza di alcune sequenze.
In Neva le chiacchiere stanno a zero, eppure la portata delle immagini e delle animazioni è tale che non si può non provare un nodo in gola quando il nostro quadrupede zoppica a seguito di una caduta o guaisce terrorizzato per essere circondato da mostri.
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L’incredibile varietà di situazioni ed enigmi, condita con un immaginario che porterà sullo schermo del vostro salotto mostri, animali e paesaggi di ogni tipo e dimensione fa il resto. La più bella favola del Natale 2024? Neva.