La raccolta firme per la petizione Stop Destroying Videogames è partita il 31 luglio 2024. Lo stesso giorno di quest’anno terminerà, dando un primo importante riscontro su quanto l’argomento è sentito all’interno dei Paesi membri dell’Unione Europea. In particolare tra i gamer. Stiamo parlando di una iniziativa che punta a ottenere 1 milione di sottoscrizioni – siamo a quasi 776mila – per «imporre agli editori che vendono o concedono in licenza videogiochi ai consumatori nell’Unione Europea (o funzionalità e contenuti correlati venduti per videogiochi da loro gestiti) l’obbligo di lasciare tali videogiochi in uno stato funzionante (giocabile)».

Chi ha lanciato la petizione Stop Destroying Videogames
A proporre questa petizione sulla piattaforma ICE – European Citizens Initiative – è stato il tedesco Daniel Ondruska insieme ad altre persone che in tutta Europa hanno lamentato le scelte dei publisher. In diversi casi – come The Matrix Online e Star Wars: Galaxies – gli editori hanno spento i server rendendo inaccessibili i titoli per i gamer. Non è tuttavia scontato che in queste settimane la petizione raggiunga il target di 1 milione. Inoltre, per essere accolta, deve raccogliere sufficienti firme da sette Paesi membri a determinate condizioni.
Riprendendo il testo, «l’iniziativa mira a impedire la disattivazione remota dei videogiochi da parte degli editori, a meno che non vengano prima fornite modalità ragionevoli per consentire il funzionamento continuato di tali videogiochi senza il coinvolgimento diretto dell’editore». C’è poi una precisazione da parte dei proponenti: «L’iniziativa non intende acquisire la proprietà dei videogiochi, né i relativi diritti di proprietà intellettuale o diritti di monetizzazione, né si aspetta che l’editore fornisca risorse per il videogioco una volta che ne abbia interrotto il supporto, purché venga lasciato in uno stato ragionevolmente funzionante (giocabile)».