“È con profonda tristezza che annunciamo la chiusura di Studio Camelia.” Ha inizio così il ferale annuncio comparso nelle ultime ore nella pagina Kickstarter aperta per finanziare Alzara: Radiant Echoes, promettente videogame RPG che sarebbe dovuto esser sviluppato proprio grazie alla generosità degli internauti.
Generosità che non è mancata, dal momento che la raccolta fondi si è avvicinata a 300mila euro. Ma nemmeno è bastata. E così alla startup di Montpellier, in Francia, non è restato altro da fare che issare bandiera bianca.

Studio Camelia: mancato il coraggio degli investitori
Non prima di aver rivolto un duro j’accuse al mondo degli investimenti, sempre più freddo e scettico quando si tratta di finanziare le opere videoludiche di giovanissime realtà: “Lo studio è stato ufficialmente fondato nel maggio 2022, ma il viaggio è iniziato quasi quattro anni fa. Fin dall’inizio – spiegano da Studio Camelia – abbiamo lottato instancabilmente per realizzare il nostro sogno e siamo stati costantemente alla ricerca di finanziamenti. Abbiamo avviato lo studio con i nostri risparmi personali e siamo riusciti a convincere business angel, banche e istituzioni che hanno creduto nella nostra visione e ci hanno sostenuto. Siamo stati persino onorati di essere ammessi al Programma di Accelerazione per Sviluppatori di Microsoft”.
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“Tuttavia, come sapete, l’industria dei videogiochi sta attraversando una crisi. Molti studi sono stati costretti a chiudere per mancanza di fondi e oltre 20.000 lavoratori hanno perso il lavoro. Gli investitori ora operano in un mercato in cui correre rischi è scoraggiato e possono permettersi di aspettare prima di impegnarsi in un progetto per ridurre i rischi”, continuano gli startupper di Studio Camelia.
“Per garantirci le migliori possibilità di ottenere finanziamenti, ci siamo rivolti a Kickstarter per ridurre il rischio percepito da alcuni partner e rassicurarli sulla redditività del progetto. La campagna è stata un enorme successo: Alzara è diventato uno dei progetti di gaming più sostenuti su Kickstarter nel 2024, con oltre 5.000 sostenitori e quasi 300.000 euro di donazioni. Grazie ancora per il vostro supporto! È stato un periodo incredibile per noi”.
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E, ancora: “Abbiamo sfruttato quel successo per sviluppare una nuova demo del gioco che incorporasse le ultime innovazioni di Alzara. Abbiamo partecipato a diversi eventi (Tokyo Game Show, DICE…) per incontrare potenziali partner da tutto il mondo. Abbiamo avuto discussioni approfondite all’inizio di quest’anno, ma purtroppo nessuna di queste si è conclusa con un contratto, nonostante avessimo una demo giocabile, un team senior, metà dei finanziamenti garantiti e la campagna Kickstarter in corso”.
Si conclude insomma con un game over la breve avventura del team d’Oltralpe: “Non abbiamo risparmiato sforzi e abbiamo cercato di resistere il più a lungo possibile. Questo fa parte della dura realtà del settore. Siamo creativi, ma abbiamo bisogno di finanziamenti per continuare a creare. A volte, anche avere un concept di gioco promettente, con un comprovato interesse di mercato e un team forte non basta. Molti dicono che ogni gioco pubblicato è un miracolo, e questo non potrebbe essere più vero”.

Che fine farà Alzara: Radiant Echoes?
Quanto al videogame, che dalle immagini e da alcuni brevi video pareva davvero promettere bene, Studio Camelia non pare particolarmente ottimista: “è attualmente in pausa a tempo indeterminato. C’è una remota possibilità che un giorno una terza parte possa intervenire e offrirsi di rilevare il progetto. Se ciò accadesse, il gioco prenderebbe inevitabilmente una direzione diversa da quella presentata durante la campagna, ma si spera in meglio!”