I simulatori di incontri appartengono a uno dei sottogeneri delle visual novel. Raramente ci si imbatte in storie d’amore degne di questo nome: nella maggior parte dei casi la trama fa un uso spropositato di cliché e situazioni prevedibili. Sunny Cafè, sviluppato da GameNobility ed edito da Eastasiasoft, è un prodotto che – lo anticipiamo – non si discosta dalla massa. A livello grafico il videogioco è sì piacevole da sfogliare, schermata dopo schermata, ma dal punto di vista della sceneggiatura ci presenta legami e relazioni già visti in mille altre produzioni.
La recensione di Sunny Cafè
Sono dieci i capitoli complessivi di Sunny Cafè, con un ridottissimo gameplay confinato a qualche momento punta e clicca e a mini giochi non così ingaggianti. La storia è quella di Wu Yu Heng, proprietario di un bar molto ben frequentato. Il titolo – disponibile su console e PC – è sottotitolato in inglese, con la possibilità ovviamente di tornare indietro nel testo in caso di passaggi poco chiari.
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Il principale problema di Sunny Cafè è che non riesce mai a decollare con la trama, mettendo in scena situazioni e incontri che non conquistano. Spingere il lettore gamer all’immedesimazione è uno degli obiettivi di questi romanzi gaming: in questo caso non è stato affatto centrato.
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Nel complesso il videogioco risulta acerbo, con una cura grafica che non è stata dovutamente accompagnata da un’attenzione ai dettagli e allo sviluppo dei personaggi, monodimensionali e dai comportamenti troppo prevedibili.