L’hanno da tempo ribattezzato l’anti GTA. Sì, perché al posto di vestire i panni dei cattivi indossiamo la divisa di un agente il cui padre è stato ucciso. Siamo negli anni Ottanta, in una non meglio specificata città degli Stati Uniti dove la polizia ha un sacco da fare in strada per fronteggiare un crimine dilagante. The Precinct, disponibile su PC e su console (lo abbiamo provato sulla next gen di Xbox), è un’opera ambiziosa che non nasconde omaggi e ispirazioni al capolavoro di Rockstar Games. Ora che l’attesa per il sesto capitolo si è allungata al 2026, simili uscite rappresentano un diversivo niente male per i gamer.
The Precinct, la recensione
Fallen Tree Games non può vantare le risorse e i capitali di Rockstar Games. Partiamo da questo elemento per presentare The Precint, un’opera frutto di un team indie di poche persone che è comunque riuscito a farsi notare dal grande pubblico, presentando già lo scorso anno alcune immagini di gameplay. Ora che abbiamo toccato con mano l’esperienza completa ecco le nostre prime impressioni.

The Precinct è un videogioco in visuale isometrica che richiede alcuni compromessi lato gameplay, ma che sa restituire un’esperienza nel complesso appagante e autentica, come un vero indie sa fare. Seguendo il nostro avatar in modalità aerea abbiamo sempre sotto controllo la situazione sul campo, specie negli inseguimenti in auto. A livello di guidabilità i mezzi non sono eccezionali, anche se le frequenti sbandate ben si conciliano con un’atmosfera da polizieschi anni Ottanta.

Nick Cordell Jr. è il nome del protagonista, un poliziotto alle prime armi buttato in pasto a una città che mastica e divora ogni buona intenzione. Le atmosfere di questo action game open world sono assolutamente azzeccate, con un’ambientazione mai banale: dalle strade dissestate, ai palazzi grigi fino alle insegne al neon ogni elemento fa pensare a un grande lavoro sul comparto grafico in cel shading. Non siamo di certo al cospetto di dettagli da tripla A, ma il colpo d’occhio cattura a ogni curva.

Inseguimenti a rotta di collo e sparatorie sono certamente il piatto forte di The Precinct, avventura forse dalla fisica dei movimenti un po’ acerba, così come nel sistema di mira davvero essenziale. Non siamo di fronte a un videogioco troppo complesso. Eppure, a nostro avviso, ha nel suo essere sporco e talvolta grezzo parte del suo fascino.

The Precinct non ha una interfaccia impeccabile: icone e informazioni a schermo non sono ridondanti ma forse avrebbero meritato maggiore attenzione nella resa grafica. Le missioni in generale che andrete ad affrontare lungo la storia principale sono sufficientemente varie, con situazioni che evolveranno dagli inseguimenti in auto o in elicottero, fino agli scontri a fuoco o alle corse a piedi per acciuffare i cattivi di turno.

The Precinct richiede un’attenta conoscenza del territorio di gioco e di scontro, specie perché i proiettili voleranno molto spesso e diventa vitale ripararsi e trovare una linea di tiro comoda. In attesa dunque del 2026 (e di GTA 6), chi è in cerca di titoli dove inseguimenti, sparatorie e crimine a volontà regnano possono bussare alle porte di questa startup. La ricompensa non è il trono dei cattivi, ma un bel distintivo splendente sulla divisa.