A Brisbane, in Australia, c’è una software house indipendente che ha realizzato un’opera prima davvero convincente. Wildcat Gun Machine è il biglietto da visita, disponibile anche su Xbox Series X/S. Loro sono i ragazzi di Chunkybox Games e hanno intenzione di buttarci in un mondo infernale, pieno di creature mostruose, proiettili che volano, scheletri abbandonati, bombe a orologeria. Come colonna sonora hanno scelto di pompare nelle casse una melodia che, a nostro avviso, si potrebbe confondere (è un complimento, eh) con quelle di DOOM.
In Wildcat Gun Machine si spara e attraverso la visuale isometrica bisogna sempre stare in guardia a cosa abbiamo intorno a noi. Il titolo inizia con una guerriera, equipaggiata con una pistola dai proiettili infiniti. Esplorando la mappa, passando di stanza in stanza, si inizia a fare pratica con le casse esplosive che, se colpite con un proiettile, danno giusto quel secondo di tempo per scansarsi e lasciare la sorpresa a un nemico di passaggio. Le interazioni ambientali non sono il piatto forte, anche se il contesto realizzato dalla software house è eccellente per essere il primo videogioco proposto sul mercato. Siamo in un mondo a metà tra il cyberpunk e l’invasione degli zombie, pieno di dettagli e con sprite dei personaggi disegnati in maniera egregia.
Manovrando la protagonista ci imbattiamo nei primi mostri. La prima lezione da assorbire in Wildcat Gun Machine è che, essendo le forze in campo clamorosamente a nostro sfavore, spesso la strategia migliore significa indietreggiare e aprire il fuoco. Così facendo evitiamo i proiettili nemici e sfruttiamo pareti dietro cui proteggerci e riorganizzare il tutto. I movimenti del nostro alter ego si potrebbero definire quasi leggiadri: immaginatevi un pupazzetto che saltella tra fuoco e fiamme. L’effetto non è fastidioso, anzi.
A livello di combat system lo abbiamo già detto: non rimarrete mai a secco di proiettili. Ma questo per quanto riguarda la pistola d’ordinanza, che esplode un colpo alla volta. Con il tasto Y si potrà mano a mano estrarre la seconda arma, più letale e con varie caratteristiche (una quarantina quelle disponibili in tutto nell’arsenale), che però avranno un limite massimo di proiettili. Fatene buon uso. Per sparare non serve molta pratica. Diversa invece è la questione della mira: dobbiamo orientare la pistola o il fucile usando lo stick destro, possibilmente puntando verso i nemici.
Per alcuni potrebbe essere facile, ad altri richiederà un minimo di pratica. Il nostro consiglio, soprattutto quando ci sono proiettili infiniti, è sparare comunque e correggere il tiro in un secondo momento. Ogni nemico ha una barra della vita ben in vista sopra di lui, a informarci di quanto manca per farlo fuori. Lungo il vostro cammino si sbloccheranno porte e passaggi, si recupererà vita preziosa e altre risorse, e sarà comunque fondamentale il back tracking. Wildcat Gun Machine vi richiederà di attivare checkpoint e potrete sfruttare gli scheletri di soldati caduti grazie ai quali sarà possibile reincarnarsi una volta morti (è una carta che bisogna giocarsi al momento opportuno).
A livello grafico il videogioco della startup australiana è una vera goduria per gli occhi. Soprattutto gli scontri con i boss regalano animazioni e esplosioni. Abbiamo lasciato per ultimo la questione della trama. Anche perché Wildcat Gun Machine non ne ha una. Non ci sono linee di dialogo (il titolo è comunque disponibile in italiano, altro pregio), non ci sono intermezzi in cui viene spiegato a che punto dell’avventura siamo. Tutto è soltanto flusso infernale dal quale spererete solo di uscire vivi.