Il Presidente del Consiglio Conte ha spiegato le nuove mosse del Governo. Ci saranno eccezioni solo per le filiere, come quella alimentare, che sono indispensabili. Resta consentito lo smartworking
«Ho scelto di non minimizzare e di non nascondere la realtà che è sotto i nostri occhi», è partito così il discorso del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che annuncia nuove misure per contrastare la diffusione del coronavirus. Da Palazzo Chigi il premier ha disposto di «chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia necessaria a fornirci beni e servizi essenziali». Nessuna restrizione sugli orari dei supermercati, come si era temuto negli ultimi giorni, tanto che il premier ha pregato i cittadini di evitare il panico: il rifornimento di beni alimentari sarà garantiti per tutto il periodo dell’emergenza. «Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo», ha aggiunto Conte nell’annunciare la stretta.
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
La stretta: aperto solo l’indispensabile
Le misure prese in Lombardia e in Piemonte si estendono così a tutto il territorio nazionale, dove l’emergenza pandemia colpisce tanto le regioni del nord quanto quelle del sud. Il Presidente del Consiglio Conte ha spiegato di aver lavorato tutto il giorno per definire la lista di tutte le attività che dovranno chiudere perché non necessarie in questo momento così difficile per il paese: resteranno aperti con orari regolari i supermercati e tutti i negozi che offrono prodotti di prima necessità, resteranno attivi i servizi postali e i trasporti pubblici. Tutto il resto, salvo appunto le eccezioni determinate a livello locale dai Prefetti in ragione di comprovate esigenze strategiche, entrerà in regime di sospensione: sarà ovviamente ammesso lo smartworking, quindi il lavoro svolto da casa.
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A un mese dallo scoppio dell’epidemia – poi diventata pandemia – l’Italia chiude la maggior parte delle proprie attività fino a data da destinarsi per sconfiggere il coronavirus. Soltanto le attività indispensabili saranno mantenute aperte nel rispetto massimo dei presidi sanitari. L’annuncio del Presidente del Consiglio viene nel giorno più drammatico per la Lombardia – 546 morti in 24 ore – dove i sindaci si erano uniti per chiedere una chiusura totale senza deroghe. Il premier ha parlato di una lista dettagliata di attività stilata nella giornata di oggi di concerto con sindacati e associazioni di categoria per definire tutti quei settori interessati dalla stretta.
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