Alla fine del contagio è prevedibile un periodo di ripresa dell’economia con un conseguente contraccolpo positivo stimabile tra il 5% e il 10% nei diversi settori
Ottanta miliardi di euro. È la cifra, astronomica, che l’Italia potrebbe vedere andare in fumo a causa del Coronavirus secondo lo studio di Deloitte. L’equivalente di circa quattro delle ultime leggi di Bilancio dall’importo che si aggirava attorno ai 20 miliardi che, è noto, erano state molto pesanti e avevano costretto il governo non solo a una lunga contrattazione con Bruxelles ma anche a passare a raggi X le singole voci di spesa del bilancio pubblico per riuscire a trovare le coperture. Un paragone che può dare l’idea, almeno alla lontana, di quanto la pandemia potrebbe impattare sulla nostra economia.
Cosa dice il report di Deloitte
Lo studio sull’impatto economico è stato elaborato analizzando i relativi dati nazionali e regionali del valore della produzione resi noti dall’Istat nel 2018 e prendendo in considerazione un periodo ipotetico di emergenza che va dall’inizio del contagio (21 febbraio) alla peggior data prevista per la fine di questa incredibile disavventura, ritenuta il 25 luglio prossimo.
© Wopke Hoekstra, Twitter
In quel caso, le conseguenze sul PIL italiano vengono stimate in una contrazione del -4,57% per il 2020 pari a 80,650 miliardi di euro con una perdita teorica di oltre 800 milioni di euro per il Primo settore, 13,5 miliardi di Euro per il Secondo Settore e 137 miliardi per il Terzo Settore.
© Parlamento europeo – Twitter
Stime che mettono a nudo le conseguenze della paralisi totale, con un crollo della domanda interna, per via di una popolazione costretta a rimanere nelle proprie abitazioni e della chiusura di tutte le industrie non ritenute essenziali, ma anche della domanda esterna, perché il Coronavirus, lo sappiamo, ormai dilaga in tutti i Paesi con cui intratteniamo scambi commerciali, che si sono quasi del tutto interrotti.
La luce in fondo al tunnel
Non solo previsioni negative. Lo studio di Deloitte parla anche di rimbalzi. Alla fine del contagio viene infatti teorizzato un periodo di ripresa dell’economia con un conseguente contraccolpo positivo stimabile tra il 5% e il 10% nei diversi settori.