Sarebbe stata raggiunta in serata l’intesa, lo riferiscono fonti di stampa tedesche. Si ricorrerà al Fondo salva Stati, rigettato con forza dall’Italia
Nemmeno una settimana fa, il presidente francese Emmanuel Macron concedeva un’intervista a tre testate italiane per dire con forza “La Francia sarà al fianco dell’Italia”. Accadeva sabato scorso. Dopo sei giorni arriva la notizia che le trattative carsiche condotte da Berlino per attrarre verso di sé i francesi avrebbero fatto breccia nel cuore dell’Eliseo. Sarebbe stato infatti trovato un accordo sul Meccanismo europeo di Stabilità, avversato con forza dall’Italia. Insomma, Parigi scarica Roma.
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La cancelliera Angela Merkel e il presidente Emmanuel Macron
Perché Parigi scarica Roma
Secondo quanto riferisce in serata l’agenzia di stampa tedesca Dpa, Francia e Germania avrebbero ormai trovato un punto di accordo sulla strategia europea da adottare per affrontare la crisi finanziaria generata dall’emergenza Coronavirus. La bozza visionata dai giornalisti prevede un accordo fondato su tre pilastri: il credito erogato dal Mes e dalla Banca europea per gli Investimenti e il fondo per la disoccupazione negli Stati membri.
Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron
Au revoir, Italia
Parigi scarica Roma e intende quindi portare un fascicolo comune all’Eurogruppo del 7 aprile. Ancora in mattinata il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva rilanciato l’idea dei covidbond: “Nei giorni scorsi – ha scritto Conte a Repubblica – ho lanciato la proposta di un’European Recovery and Reinvestment Plan. Si tratta di un progetto coraggioso e ambizioso che richiede un supporto finanziario condiviso e, pertanto, ha bisogno di strumenti innovativi come gli European Recovery Bond: dei titoli di Stato europei che siano utili a finanziare gli sforzi straordinari che l’Europa dovrà mettere in campo per ricostruire il suo tessuto sociale ed economico. Come ho già chiarito, questi titoli non sono in alcun modo volti a condividere il debito che ognuno dei nostri Paesi ha ereditato dal passato, e nemmeno a far sì che i cittadini di alcuni Paesi abbiano a pagare anche un solo euro per il debito futuro di altri”.
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Mentre sul MES il premier aveva ripetuto: “Si continua a insistere nel ricorso a strumenti che appaiono totalmente inadeguati rispetto agli scopi che dobbiamo perseguire, considerato che siamo di fronte a uno shock epocale a carattere simmetrico, che non dipende dai comportamenti di singoli Stati. È il momento di mostrare più ambizione, più unità e più coraggio”.
Angela Merkel
© Bundesregierung
La linea dura di Merkel piace ai tedeschi
Intanto, il pugno duro che Angela Merkel sta usando nella trattativa con Giuseppe Conte sembra piacere ai tedeschi, a dispetto delle paginate ricche di stereotipi della Bild. Secondo un sondaggio pubblicato sull’Ard e commissionato da Infratest/Dimap, il 72% degli elettori si dice soddisfatto del governo: un mese fa era meno della metà, appena il 35%.
Il titolo di un articolo pubblicato sulla Bild Zeitung
E Merkel è prima nella classifica della popolarità dei politici, mentre il suo partito, la Cdu, in crisi da tempo (una crisi che aveva portato all’arrembaggio dei Verdi, che invece si professano al fianco dell’Italia) è balzato al 34%, un risultato che non aveva più raggiunto dalle elezioni del 2017.
Berlino a Roma: discussione su MES, no a covidbond
«L’Italia desidera una forte risposta europea alla pandemia e ha ragione, bisogna darla» e per questo non ci devono essere «assurde condizionalità» come è stato in passato: «Non ci sarà una troika nel Paese che detta come si deve fare politica» ma i coronabond non sono adeguati, ha detto in giornata il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ai quotidiani del gruppo Funke. Insomma, tra Berlino e Roma al massimo potrà esserci una discussione su un MES dalle condizioni più vantaggiose per l’Italia, ma nient’altro. La Francia ha già accettato, sarà ora più difficile per Conte rifiutare.