Il governo tedesco chiederà al Parlamento l’autorizzazione a raccogliere altri 62 miliardi di euro in titoli di debito per un totale di oltre 218 miliardi
Da una parte c’è la locomotiva d’Europa, la Germania, dall’altra c’è la locomotiva del mondo, la Cina. Entrambe hanno deciso che non lesineranno risorse pur di ripartire e che l’indebitamento non è più un tabù. Soprattutto per Berlino, la più austera di questa strana accoppiata. Le due potenze industriali infatti hanno annunciato un piano che farà tirare un sospiro di sollievo al tessuto industriale dei rispettivi Paesi. Eccolo nel dettaglio.
L’indebitamento (mai visto) tedesco
Sorprende per portata l’indebitamento già messo in conto dalla ragioneria del governo tedesco. Per riprendersi dalla crisi post pandemica, infatti, l’esecutivo di Angela Merkel contrarrà quest’anno nuovi debiti per la cifra record di 218,5 miliardi. E non si ferma quei. Il ministro delle finanze Olaf Scholz starebbe infatti pianificando un seconda manovra straordinaria di bilancio da 62,5 miliardi di euro, secondo quanto scrive la Dpa citando il ministero.
Il presidente cinese Xi Jinping e la cancelliera tedesca Angela Merkel
Da parte sua, la Cina, che sta già registrando i primi risultati incoraggianti (a fronte dei nuovi focolai di Pechino, che ha costretto le autorità a interrompere nuovamente le attività sportive e gli eventi culturali, la produzione industriale del colosso asiatico a maggio guadagna il 4,4% dopo l’incremento del 3,9% di aprile) emetterà titoli di Stato eccezionali per un totale di 100 miliardi di yuan (circa 14,1 miliardi di dollari), nel tentativo di bilanciare il controllo dell’epidemia con lo sviluppo economico e sociale.
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Lo ha annunciato oggi il ministero delle Finanze. Si tratta di due lotti di obbligazioni speciali a tasso fisso, tra cui 50 miliardi di yuan di obbligazioni quinquennali e 50 miliardi di yuan di obbligazioni settennali. Entrambi saranno quotati e scambiati il 23 giugno 2020. La Cina perseguirà una politica fiscale più proattiva e di impatto, fissando il suo deficit fiscale al di sopra del 3,6% del prodotto interno lordo ed emettendo 1.000 miliardi di yuan di titoli di Stato per il controllo della pandemia per sbloccare più fondi per le aziende e le persone.