È stato il solo Paese a superare la crisi senza lock down. Tokyo ieri ha registrato 60 nuovi casi, mentre una media di 100 infezioni sono state segnalate a livello nazionale nei giorni precedenti
Il governo nipponico non ripristinerà lo stato di emergenza, nonostante l’aumento dei contagi segnalato nell’arcipelago negli ultimi giorni. Non può dirsi certo una decisione inattesa: chi ha seguito su queste pagine l’evolvere della situazione in Giappone ricorderà senz’altro che l’esecutivo di Shinzo Abe aveva già tardato parecchio a proclamare al “primo giro” lo stato di emergenza, salvo poi dimostrare a tutto il mondo di saper gestire egregiamente la crisi sanitaria senza nemmeno decretare lock down ma limitandosi a consigliare esclusivamente ai propri cittadini di mantenere mascherine e distanziamento sociale. Una strategia criticata tanto dagli scienziati quanto dall’opposizione, che però ha permesso al Paese del Sol levante di proclamare per primo la fine dello stato di emergenza (lo scorso 25 maggio) e di intaccare solo in minima parte la sua economia.
Cosa sta accadendo in Giappone?
Il governo giapponese ha reso noto di volere escludere categoricamente un ritorno alle – seppur tenui – misure restrittive con l’applicazione dello stato di emergenza, nonostante il nuovo picco di contagi registrato a Tokyo nella giornata di domenica. In una conferenza con la stampa, il capo di Gabinetto Yoshidide Suga ha detto che il massimo livello giornaliero di casi da fine maggio nella metropoli è il risultato di un aumento delle analisi dei tamponi, in particolare tra gli individui che sono venuti a contatto con le persone infette.
L’affollato incrocio di Shibuya, a Tokyo, pochi istanti fa
Tokyo ieri ha registrato 60 nuovi casi, mentre una media di 100 infezioni sono state segnalate a livello nazionale nei giorni precedenti. Suga ha aggiunto che il governo tenterà di prevenire un’ulteriore diffusione della malattia incrementando la cooperazione con le prefetture locali, e monitorando la crescita dei contagi e la loro tracciabilità in ogni regione. A una domanda sulle prospettive per l’estate il capo di Gabinetto ha spiegato che non si è ancora raggiunto un consenso generale a livello medico sulla incisività dell’agente patogeno con le alte temperature, e che l’esecutivo considererà ogni opzione per prepararsi a fronteggiare una seconda ondata del virus.
Sempre Shibuya, Tokyo