La startup partecipa al sesto batch di Hubble. L’intervista al CEO Matteo Preziotti
«In soli 7 mesi abbiamo registrato transazioni per oltre 10 milioni di euro su EasyPol e oltre 230mila download. Il nostro growth rate settimanale supera il 7%». Numeri notevoli quelli che il CEO e Co-Founder Matteo Preziotti ci ha elencato presentando il lavoro della sua startup, un’app in grado di facilitare il rapporto tra il cittadino e i pagamenti con la pubblica amministrazione. «Grazie alla nostra piattaforma gli utenti possono effettuare pagamenti a tutti i 22mila enti della PA. Si possono pagare tasse come TARI, TASI, ma anche le multe, il bollo e perfino gli ordini professionali». EasyPol è una delle startup del sesto batch di Hubble, il programma di accelerazione promosso da Nana Bianca, Fondazione CR Firenze e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione dell’Università degli Studi di Firenze.
Leggi anche: Inspector, il “cruscotto digitale” per vedere se il sito o l’app filano liscio
EasyPol: perché Hubble?
Ed è proprio da questo punto che siamo partiti nell’intervista al CEO di EasyPol. Perché una startup che macina quei numeri ha fatto una application per partecipare a un programma di accelerazione? «Il nostro percorso in Hubble è atipico – ci ha spiegato Matteo – prima di iniziare eravamo in momento in cui cercavamo di strutturarci a livello economico e di know how. E questo perché tutto quello che abbiamo realizzato finora è stato fatto soltanto da noi. Ci serviva ampliare il network, affiancarci a persone con esperienza e trovare i contatti per il fund raising. Non siamo accelerati, ma abbiamo deciso di prendere parte ad Hubble per attingere dal loro network».
Leggi anche: Tebikii, l’app dove la guida turistica ti accompagna con pillole video
Qual è la storia di EasyPol, startup fondata nel novembre dello scorso anno? «Un giorno, guardando alcune multe sul tavolo, mi son reso conto che non potevo pagarle comodamente da casa: su internet, a parte il sito del Comune di Roma che ti faceva passare la voglia, non c’era nulla». Così Matteo ha portato la sua idea nell’incubatore Peekaboo e lì ha incontrato Mohamed Fadiga, che presto sarebbe diventato CTO della startup. «Lì abbiamo iniziato a costruire EasyPol: il mio obiettivo era semplificare la vita al cittadino nei pagamenti alla pubblica amministrazione».
Matteo Preziotti, CEO EasyPol
I prossimi passi
Finora la startup ha raccolto finanziamenti per 350mila euro e punta presto a chiudere un prossimo fund raising da mezzo milione. I numeri di EasyPol hanno permesso alla startup di essere ricevuti dal ministero dell’Innovazione, Paola Pisano, per ragionare su possibili collaborazioni. Ma qual è la differenza tra questa app e l’app IO? «Mentre IO è una app istituzionale in cui il pagamento è solo uno dei servizi – ha risposto Matteo – noi abbiamo voluto concentrarsi soltanto sulla facilità della transazione pura. Parliamo di 37 secondi per concludere un’operazione».
Mohamed Fadiga, CTO EasyPol
Complice anche il lockdown e la quarantena che ha costretto milioni di italiani a casa, le attività di EasyPol hanno attraversato una fase di crescita. «Senz’altro l’emergenza coronavirus ha spinto verso un’accelerazione del digital payment – ha premesso Matteo – ma è stata anche un’occasione di riflessione per noi. Da marzo startup e aziende prima solide hanno dovuto cambiare radicalmente. Ogni business con un unico canale di entrata è a rischio. Così anche noi abbiamo cercato di capire i nostri punti deboli». In soccorso è venuta la direttiva europea PSD2 cliccate qui– per scoprire di più – che ha innovato il settore banking e fintech. «Presto amplieremo il nostro portafoglio di pagamenti – ha spiegato a StartupItalia Mohamed Fadiga – da dicembre potremo offrire ai nostri utenti moltissimi servizi finanziari: gestione risparmi, conti correnti, pacchetti finanziari. In sostanza proponiamo una suite con cui monitorare tutti i conti».