Agli azionisti il fondatore ha parlato dei successi e del futuro dei dipendenti
Basta leggere la storia di Jeff Bezos per capire la mentalità di un imprenditore visionario come pochi negli ultimi decenni. Il fondatore di Amazon, nonché uomo più ricco al mondo, sta per lasciare il trono da amministratore delegato – incarico che andrà Andy Jassy, uno che lo ha seguito negli ultimi vent’anni – e ha spedito la sua ultima lettera agli azionisti – cliccare qui per leggerla – in cui si concentra anche sul ruolo dei lavoratori di Amazon nel futuro della società. Non è un segreto che il tema dei diritti dei dipendenti, dei driver e degli addetti agli hub sia ancora un nervo scoperto per il gigante di Seattle che, ad esempio, non ha mai voluto che i sindacati entrassero nella sua struttura per dare voce alle critiche.
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Amazon: il cliente sempre al centro
Parlando dei lavoratori Jeff Bezos ha detto: «Mi è chiaro che abbiamo bisogno di una visione migliore su come creare valore per i dipendenti, una visione per il loro successo». Nei giorni scorsi il voto in Alabama, dove oltre il 70% degli addetti di un magazzino Amazon ha detto no all’ingresso dei sindacati, ha segnato una vittoria per il gigante di Seattle. Eppure, nonostante questo e tutti gli investimenti fatti dalla multinazionale in giro per il mondo (tra beneficienza e venture capital), è come se l’azienda non sia ancora riuscita a risolvere una questione interna.
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Da sito web che vendeva soltanto libri, Amazon è diventata una piattaforma dove si può acquistare tutto e grazie all’attività parallela di AWS è anche tra i player globali che tengono in piedi il web. Per diventare tutto ciò Bezos ha sempre messo al primo posto il cliente e la velocità. Non è un caso che la multinazionale stia testando i droni per spedire i pacchi, sognando un domani in cui, tra l’ordine e la consegna, passi meno di un’ora. Amazon investe in tutto il mondo e investe anche in Italia.
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«L’anno scorso – scrive Bezos – abbiamo assunto 500.000 dipendenti e ora impieghiamo direttamente 1,3 milioni di persone in tutto il mondo. Abbiamo più di 200 milioni di membri Prime in tutto il mondo». Il Ceo si è concentrato più volte sui dipendenti, termine che torna spesso nella lettera. «Penso che dobbiamo fare un lavoro migliore per loro».La lettera racchiude la legacy dell’imprenditore. Tra pochi mesi spetterà a Andy Jassy impostare la (nuova?) direzione.