I risultati della prima analisi pubblicata dall’EY Future Travel Behaviours ha messo in evidenza come, in Italia, quasi due persone su tre siano pronte a viaggiare come nel pre pandemia, mentre il 23% degli intervistati intenda spostarsi di più per turismo e piacere
Un’estate al mare, o comunque ritornare in vacanza. È quello che sognano gli italiani ed emerge dal primo report di EY Travel Future Behaviours, osservatorio che ha rilevato, su un campione di mille soggetti, le tendenze legate ai viaggi per piacere e per lavoro nel nostro Paese. Il sondaggio ha permesso di rilevare i comportamenti e le preferenze, analizzando come la pandemia abbia influito sugli atteggiamenti degli italiani.
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Il risultato è evidente: a fronte di una marcata riduzione della mobilità (-67% nel 2020, rispetto all’anno precedente), i dati mostrano come quasi due persone su tre intenda viaggiare almeno tanto quanto faceva prima della pandemia. Inoltre, circa un quarto degli intervistati (23%), ha intenzione di aumentare il numero di viaggi.
In viaggio ma consapevoli del rischio Covid
Come prevedibile, l’emergenza sanitaria e le ripercussioni legate al Covid hanno impattato sia sul settore dei trasporti, diminuendo la domanda di mobilità, sia sugli atteggiamenti dei cittadini italiani. Difatti, la maggior parte delle persone che oggi decide di viaggiare o ha intenzione di farlo a breve, è consapevole della possibilità di contagio. Per limitare il rischio, chi sceglie di partire adatta tutti gli aspetti relativi agli spostamenti alla sicurezza personale. Dalla pianificazione della vacanza o della trasferta di lavoro, al mezzo con cui ci si muove, fino all’arrivo a destinazione.
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In particolare, il 62% degli italiani intervistati afferma di avere molto a cuore le possibili conseguenze del viaggio sulla propria salute e benessere, mentre il 59% dei soggetti sentiti dice di essere in ansia per la propria salute. Al contrario, secondo la ricerca di EY Future Travel Behaviours, soltanto il 9% del campione si dichiara “calmo” nei confronti del rischio di contagio.
“Per poter dare un contributo alla ripresa del turismo è fondamentale individuare quali siano i driver che guidano i viaggiatori nella scelta del mezzo di trasporto”, osserva Claudio d’Angelo, Transportation Market Segment Leader di EY. “Affinché gli operatori della mobilità possano rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori durante le diverse fasi del traveler journey. Le nuove preferenze di spostamento, la personalizzazione dell’offerta e dell’esperienza di viaggio e soprattutto la grande attenzione dei temi ambientali e di sicurezza sanitaria, rappresentano cambiamenti strutturali e determinanti, non solo per gli operatori della mobilità ma per tutto il sistema turismo”.
Verso mezzi di trasporto sostenibili
Non è solo il Covid a modificare le abitudini dei viaggiatori italiani. L’altro aspetto chiave che influenzerà il modo di spostarsi è infatti la sempre maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente. Il tema della sostenibilità interessa gli intervistati in maniera più o meno esplicita. Il 42% di essi dichiara il proprio interesse per questo argomento in modo esplicito, mentre il 67% mostra un’attitudine alle buone pratiche verso l’ambiente.
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Poco meno della metà degli intervistati (42%) orienterà la propria scelta in base all’impatto ambientale del mezzo di trasporto. In cima alle preferenze c’è il treno, considerato il mezzo più sostenibile per il 61% degli italiani. Molto più impopolari, da questo punto di vista, l’auto, con il 17% delle preferenze, e l’aereo (12%).
Le nuove esigenze di chi si sposta per piacere e per lavoro
Accanto all’attenzione per la salute e l’ambiente, la pandemia ha portato i cittadini che si mettono in viaggio ad esigere nuove garanzie e avanzare nuove richieste. Secondo i dati di EY Future Behaviours, il 67% degli italiani, a causa delle incertezze, chiede la possibilità di ottenere rimborsi e bonus automatici, in caso di ritardi o disservizi. Il 61% desidera tariffe flessibili, che possano assicurare la modifica o la cancellazione gratuita delle prenotazioni. In tema sanitario, il 54% degli italiani pretende l’adozione di misure adatte a rispettare il distanziamento ed evitare assembramenti. Infine, il 46% vorrebbe la distribuzione di presidi personali, come mascherina e disinfettante per le mani.
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Concentrandosi sulle trasferte di lavoro, invece, il 47% degli italiani afferma che limiterà i viaggi di lavoro. Tuttavia, i risultati della ricerca mettono in luce aspetti differenti, rivelati grazie ai test impliciti. Si tratta cioè di uno strumento, tipico della psicologia, per indagare i processi mentali automatici che fanno da sfondo ai processi mentali intenzionali. I risultati di questi test mostrano come il desiderio di vedersi dal vivo in ambito lavorativo rimanga forte. Nello specifico, il 65% del campione preferisce gli incontri di lavoro in presenza. Soltanto il 18% degli intervistati ha espresso la propria preferenza per i meeting online.