Da diversi giorni in tv circolano le pubblicità di Wallapop, startup spagnola la cui piattaforma consente di rivendere oggetti di ogni tipo. Un pò come succede per Vinted, startup lituana, offre la possibilità agli utenti di disfarsi di prodotti che magari non utilizzano e che possono invece fare gola ad altri. Disponibile sui sistemi Android e iOS, Wallapop è stata fondata nel 2013 in Spagna e, come ricorda TechCrunch, ha raccolto in febbraio un nuovo round da 157 milioni di euro. Secondo Sifted, il marketplace è in Spagna il più forte per volumi di transazioni, posizionandosi addirittura davanti a giganti come Amazon e Ebay. La sua valutazione stimata sfiora i 700 milioni di euro. Ecco come funziona Wallapop.
Come funziona Wallapop
Una volta scaricata l’app si può scegliere se registrarsi con una mail o continuare con le credenziali Facebook o Google. A quel punto si accede all’homepage dell’app. Le merci disponibili sono suddivise in varie categorie: si va dalla Moda e accessori all’Informatica e Elettronica, dal Collezionismo ad Auto e Immobiliare. Nel momento in cui si vuole acquistare un prodotto Wallapop funziona come un comune ecommerce: ogni venditore ha un profilo e un rating con il tempo stimato di risposta se si è interessati alla sua merce; se invece si vuole mettere in vendita qualcosa si clicca su Inserisci, si seleziona la categoria e a quel punto si passa a presentare il prodotto. Occorre scattare foto di cosa si vuole vendere, dare un titolo e una descrizione, compilare alcune sezioni obbligatorie (come marca e modello). Alla fine si dà il prezzo che si reputa più adeguato. Come per altri competitor non esistono commissioni.
Wallapop in Italia
L’atterraggio di Wallapop in Italia è stato un passaggio importante per la startup spagnola. Questo, tuttavia, non significa che l’azienda aprirà una sede nel nostro paese: non sarebbe infatti previsto nulla di tutto questo e neppure un piano di assunzioni in Italia. Si tratta semplicemente di un’espansione del mercato.
