<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://startupitalia.eu/164388-20211022-musei-che-si-iscrivono-a-onlyfans-per-evitare-la-censura-di-facebook"></div><p>Il <strong>Vienna Tourist Board</strong>, ente che raggruppa diversi musei presenti nella capitale austriaca, ha deciso di fare il grande salto su una delle piattaforme più famose al mondo. Non è <strong>TikTok</strong>: stiamo parlando di <strong>OnlyFans</strong>, l&#8217;app conosciuta dai più perché consente a content creator e pornostar di pubblicare contenuti gratuiti o a pagamento riservati a tutti quelli che decidono di abbonarsi ai loro canali. Ma, come diremmo noi, che c&#8217;azzecca un museo con tutto questo? La risposta è molto più tecnica di quanto non vi aspettiate. Ma prima riepiloghiamo le ultime vicende di <strong>OnlyFans</strong>. Nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato della sua doppia inversione a U: a fine agosto <strong><a href="https://startupitalia.eu/160617-20210823-onlyfans-dice-basta-al-sesso-i-content-creator-hanno-gia-le-alternative">ha detto basta ai contenuti hot</a> </strong>per poi <strong><a href="https://startupitalia.eu/161430-20210825-onlyfans-ci-ripensa-i-sex-worker-possono-rimanere">tornare sui propri passi</a></strong> nel giro di un paio di giorni. I sex worker possono rimanere. E così arriviamo alla notizia di oggi.</p>
<a href="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2021/10/22084756/neuer-inhalt.png"><img class="size-full wp-image-164389 aligncenter" src="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2021/10/22084756/neuer-inhalt.png" alt="" /></a>
<h2>Mica solo Danika Mori</h2>
<p>Come si legge sul <strong><a href="https://b2b.wien.info/de/presse/unternehmens-presse-info/wientourismus-onlyfans-viral-413176">sito ufficiale</a></strong> dell&#8217;ente viennese l&#8217;account su <strong>OnlyFans</strong> è stato aperto a metà settembre &#8220;per mostrare opere d&#8217;arte in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum Vienna, il Museo di Storia Naturale di Vienna e il Leopold Museum che sono state censurate su altri social canali a causa della nudità. Gli abbonati all&#8217;Ente per il turismo di Vienna su OnlyFans vedono opere d&#8217;arte del canone artistico internazionale &#8211; dalla Venus von Willendorf a Rubens a Egon Schiele &#8211; senza censure e ricevono anche un biglietto d&#8217;ingresso per i musei che partecipano alla campagna o una Vienna City Card&#8221;.</p>
<h2>Musei senza censure su OnlyFans</h2>
<p>A dimostrazione degli alti obiettivi culturali di questa operazione leggiamo anche la dichiarazione del direttore <strong>Norbert</strong> <strong>Kettner</strong>: «Con la nostra ultima campagna ci chiediamo se un algoritmo può determinare ciò che percepiamo come offensivo e quale arte può essere mostrata sui social media». Della questione si è occupato anche il <strong><a href="https://www.nytimes.com/2021/10/21/style/onlyfans-nude-art-vienna.html">New York</a><a href="https://www.nytimes.com/2021/10/21/style/onlyfans-nude-art-vienna.html"> Times</a></strong>, dove ci viene confermato di nuovo che non sempre l&#8217;intelligenza artificiale che decide dell&#8217;ammissibilità o meno delle immagini sui social network abbia <em>buon senso.</em></p>
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Musei che si iscrivono a OnlyFans. Per evitare la censura di Facebook

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A Vienna un’iniziativa per sfuggire ad algoritmi bacchettoni

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