Sarà sanzionato il datore che chiama il dipendente fuori dall’orario di lavoro. Vietati anche i messaggini
Lo abbiamo provato sulla nostra pelle durante i mesi più duri della pandemia: lo smart working ci eviterà pure lo stress delle code interminabili in tangenziale o le corse per non perdere treni e autobus, ma è anche una bella rottura. Si sa quando si inizia ma non quando si potrà chiudere il PC, perché di fatto gli orari di lavoro si dilatano ed è come se si fosse sempre reperibili.
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Che cos’è il diritto alla disconnessione?
È ciò che altrove chiamano tutela del diritto alla disconnessione: a una certa ora vietato ricevere mail, messaggini o chiamate di lavoro. Sarà del resto capitato a tutti di rispondere a una missiva del capo o di un collega nello stacco pubblicitario tra i due tempi di un film, di sera, dal divano della sala. O, peggio, di dover riaccendere il PC per caricare su Asana dei documenti diventati di colpo importantissimi.
Il diritto alla disconnessione, già riconosciuto negli ordinamenti giuridici più avanzati, ora è stato affermato anche dal Parlamento portoghese che ha varato una serie di norme a tutela di chi è in smart working. E il bello è che il Portogallo ha il 90% della popolazione vaccinata, dunque non ritornerà in lockdown facilmente, ma il legislatore ha comunque voluto dare un segnale, perché non si fanno le leggi solo in tempi emergenziali.
Tra le novità, è fatto espresso divieto ai datori di lavoro di insidiare la quiete dei propri dipendenti con contatti di ogni tipo (sms, messaggini su Slack, men che meno videocall o telefonate) al di fuori dell’orario di lavoro. Chi sgarra andrà in conto a diverse sanzioni. Ma è stato introdotto pure un obbligo opposto: quello di fissare anche riunioni in presenza, per non alienare troppo chi sta sempre in remoto.
Oltre alla tutela del diritto alla disconnessione la legge portoghese prevede anche che le aziende contribuiscano alle spese sostenute per il lavoro in remoto, come il pagamento di una parte delle bollette di Internet ed elettricità. Le misure approvate si applicheranno a tutte le imprese con almeno dieci dipendenti.