A startup e giganti dell’automotive. Negli USA, in Europa e in India
A inizio anno Amazon e Stellantis hanno reso pubblici i dettagli di un accordo che consegnerà al gigante dell’ecommerce migliaia di van elettrici nei prossimi anni. Tra gli effetti di quella notizia, secondo gli analisti, c’è stato anche il crollo in Borsa del titolo di Rivian, startup in cui sempre Amazon ha investito tempo fa e alla quale, nel 2019, aveva ordinato 100mila van elettrici (poi vi parliamo dello stato della consegna). Stando al New York Times, quest’ultimo sarebbe l’ordine di veicoli green più grande mai chiesto sul mercato. Ma non è tutto: la multinazionale di Seattle ha nel carrello un sacco di ordini in giro per il mondo e, come si nota anche dalle pubblicità in tv, il trend della sostenibilità sembrerebbe essere chiave nei suoi investimenti. Andiamo dunque a scoprire qualcosa in più su questa transizione verso una flotta 100% elettrica.
Rivian è stato uno dei primi soggetti a interfacciarsi con Amazon per fornire all’azienda un garage di van elettrici. Stiamo parlando di una scaleup, quotatasi pochi mesi fa in Borsa con una capitalizzazione superiore a quella di Ford. Questo potrebbe far pensare che i pickup – il fiore all’occhiello della produzione Rivian – siano veicoli di successo, che piacciono. Ancora non lo sappiamo: fino a pochi mesi fa la casa automobilistica fondata da R.J. Scaringe aveva venduto poco più di cento macchine. Prima dello scoppio della pandemia, da cronoprogramma, ci si aspettava che i 100mila furgoni Rivian sarebbero stati consegnati entro il 2024 ad Amazon. Ora si parla del 2030.
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La crisi dei semiconduttori e la carenza di materie prime potrebbero non essere le uniche cause dei ritardi di Rivian. Lato Amazon questo potrebbe senz’altro avere ripercussioni sulla transizione ecologica della propria flotta di furgoni. E forse è anche per questo che l’azienda guidata da Andy Jassy si è guardata in giro, firmando accordi ovunque. Amazon ha stretto una partnership con Daimler, società tedesca specializzata nello sviluppo di veicoli pesanti, alla quale ha ordinato 1800 van elettrici. Come si legge sulla stampa di settore, in questo specifico caso i mezzi avrebbero anche installati software per la guida autonoma (testata pure dal competitor Walmart negli Stati Uniti).
Mahindra, che forse ai più non dirà molto, è uno dei leader indiani (e globali) nel campo dell’automotive. Con Amazon sta collaborando per il medesimo obiettivo: entro il 2025 dovrebbe consegnare 10mila furgoncini elettrici a tre ruote per l’immenso mercato del subcontinente. Dove, tra l’altro, è anche in ballo l’accordo con la startup EVage, sempre verticale nel campo della mobilità elettrica. Al momento, stando a fonti interne citate dal New York Times, Amazon dovrebbe contare su 175mia van elettrici. Il decennio in corso ci dirà quanto la multinazionale spingerà sull’elettrico. Non è improbabile che gli accordi finiscano qui.