In collaborazione con |
Con la formazione si gioca la sovranità e l’autonomia dell’Europa in ambito sanitario. Per l’Italia il ruolo chiave ricoperto da Assobiotec-Federchimica
Occorre puntare alla formazione per innovare il comparto biofarmaceutico. Di questo ne è convinta Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica.
Per raggiungere tali obiettivi Assobiotec ha firmato un accordo con Campus Biotech Digital, un partenariato pubblico – privato francese fondato da un consorzio di aziende farmaceutiche europee con un ruolo primario nel settore.
L’attenzione nei confronti della formazione è giustificata dal fatto che, nel prossimo decennio, il settore biotech sarà testimone di una crescita della domanda di lavoro che coinvolgerà il 53% delle professioni del comparto. La domanda di lavoro sarà concentrata su particolari professioni, per più del 70% delle quali si stima anche un aumento della difficoltà di reperimento. È quanto emerso dall’Osservatorio “Il futuro delle competenze in Italia”, di EY e Jefferson Wells, in collaborazione con Frezza & Partners e Assobiotec – Federchimica.
La formazione al servizio dell’innovazione
È dunque fondamentale attuare azioni di reskilling e upskilling delle proprie risorse. Chi oggi si dedica a processi produttivi obsoleti deve acquisire nuove competenze e reinventare il proprio ruolo nell’azienda. Coloro che possiedono già competenze digitali devono solo ampliare le proprie conoscenze.
Inoltre, è necessario fare newskill per gli studenti che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro. Queste azioni sono indispensabili per evitare i fenomeni di mismatch e obsolescenza delle competenze. Solo così sarà possibile aumentare l’efficacia produttiva delle imprese.
“E’ indispensabile che la formazione degli studenti in discipline di scienze della vita includa l’applicazione delle nuove tecnologie all’ambito industriale del settore biotech”, spiega Lucio Rovati componente del Consiglio Direttivo di Assobiotec-Federchimica con delega a formazione e università. “In questo modo sarà facile adattare la familiarità naturale dei ragazzi con l’innovazione, alle necessità del mondo del lavoro. Assobiotec, che già partecipa in Italia all’organizzazione di lezioni, corsi e master universitari, mettendo a disposizione l’esperienza dei professionisti delle proprie aziende associate, ha voluto oggi siglare questo accordo europeo. È un accordo che riguarda i giovani ma anche chi già è attivo nel mondo del lavoro. L’obiettivo è quello di dare un ulteriore contributo per la creazione di un tessuto produttivo nazionale sulla frontiera dell’innovazione. Perché, se il nostro Paese non vuole perdere la straordinaria occasione offerta dal PNRR e vuole competere in questo settore, deve anche attrezzarsi affinché il capitale umano in esso impiegato sia pronto ad affrontare tutte le sfide che i rapidi cambiamenti in atto ci porteranno ad affrontare”.
La formazione biofarmaceutica offerta da Campus Biotech Digital
La formazione proposta da Campus Biotech Digital è innovativa e orientata alle esigenze del comparto biofarmaceutico.
L’accordo recentemente siglato con Assobiotec, prevede una collaborazione di tre anni. È un’opportunità di aggiornamento per i dipendenti delle imprese biotech aderenti e di formazione per i giovani laureati.
I percorsi di formazione sono nell’ambito della produzione biotecnologica. Consentono di sviluppare una serie di competenze adeguate a rispondere alle necessità di un mercato in continua e rapida evoluzione.
“Ancora di più rispetto ai tecnici di produzione in altri ambiti farmaceutici, i professionisti della bioproduzione sono scienziati a tutto tondo. Conoscono l’origine, i meccanismi e il destino degli agenti terapeutici biotecnologici. È quindi necessario un aggiornamento continuo e una preparazione specifica che costantemente si plasmi alle nuove necessità,” sottolinea ancora Rovati.
I corsi attualmente previsti all’interno di un percorso di formazione triennale sono 13. Tra i principali focus vi sono la produzione biofarmaceutica, il controllo di qualità e la Supply Chain oltre allo sviluppo di figure professionali quali il Bioprocess Data Analyst.
È possibile fruire dei corsi di formazione attraverso la piattaforma immerscio.bio. Si tratta di una didattica digitale, che coinvolge i discenti in un percorso immersivo. “La formazione digitale consente grande versatilità e assicura possibilità di fruizione in qualsiasi momento. I corsi sono bilingue, in francese e in inglese. Sono percorsi esaustivi e creati dagli esperti che provengono dalle società del nostro consorzio”, spiega Karim Vissandjee, CEO di Campus Biotech Digital. “È anche una formazione dotata di tutti i criteri di certificazione”.
“Ci siamo ispirati ai sistemi di formazione dell’aeronautica, basati sulla simulazione. Anche nel settore della bioproduzione non possiamo apprendere per prove ed errori sul campo. La realtà virtuale consente di simulare i gesti e di fare esperienze senza essere nel sito di produzione”.
La selezione dei partecipanti al corso sarà a carico delle aziende che aderiscono al percorso formativo. “Ma ci aspettiamo che lo sviluppo della bioproduzione in Europa generi anche posti di lavoro. E quindi è forte anche la necessità di formare i più giovani”. Quindi c’è spazio anche per coloro che stanno ancora studiando all’università.
Com’è nato Campus Biotech Digital
“L’idea del campus è nata circa quattro anni fa. La Francia ha considerato la filiera della bioproduzione strategica per assicurare sovranità e autonomia del paese in ambito sanitario”, racconta Vissandjee.
“Per ottenere tale risultato occorreva riflettere su due aspetti: la riorganizzazione della filiera della bioproduzione e la disponibilità di competenze”.
In Francia c’erano competenze specifiche. “Tuttavia nessuna impresa aveva al suo interno tutte le competenze necessarie. Abbiamo quindi pensato di organizzare un consorzio con tutte le imprese capaci di portare le proprie competenze sull’utilizzo di particolari strumenti”, ha concluso Vissandjee.
Campus Biotech nasce da una cordata di aziende francesi, tra cui Sanofi, per cui investire sulle proprie persone è una priorità. Sanofi è una delle aziende che con la sua consociata italiana ha aderito al progetto attraverso l’accordo stretto da Assobiotec, favorendo anche la presa di contatto con il Campus. Le aziende hanno aperto un confronto con il governo francese e in seguito con la Commissione Europea, che hanno riconosciuto l’importanza del settore e la necessità di innovare.
Oggi Campus Biotech Digital vuole rendere disponibili le proprie competenze e ore di formazione anche in altri Paesi. Interagire con Campus Biotech attraverso Assobiotec ha permesso di aprire tale formazione a tante aziende presenti sul territorio italiano. L’accordo siglato offre un’opportunità di formazione per otto aziende associate ad Assobiotec. Ma potrà ulteriormente svilupparsi coinvolgendo nuove imprese interessate a investire sull’evoluzione delle competenze dei propri dipendenti. Tra queste sono comprese anche startup innovative, interessate perché orientate alla scoperta di nuovi farmaci.
Una nuova formazione biofarmaceutica per tecnologie innovative
La bioproduzione è un processo completo che va dalla ricerca e sviluppo fino al paziente. È un lavoro che parte dal laboratorio, ad esempio con la manipolazione di cellule viventi, e che arriva fino alla produzione biofarmaceutica.
“È un settore in grande trasformazione, caratterizzato da nuovi sistemi di produzione e da nuove possibilità terapeutiche che sfruttano ad esempio la terapia cellulare, i vettori virali, l’mRNA. Anche la modalità di produrre è cambiata: avviene per batch o lotti e occorre ottimizzare il processo” ha detto Vissandjee. Il sistema di produzione in lotti prevede la fabbricazione dei prodotti in gruppi o quantità specifiche, entro un lasso di tempo.
“In tale contesto non è sufficiente apprendere nuove competenze ma vi è anche la necessità di strumenti di produzione disponibili per la formazione”.
Per altro la formazione oggi è complicata da una variabile in più: il tempo. Svolgere un processo in poco tempo ed essere competitivi e performanti assicura maggiori opportunità. Di fronte a tali necessità e alla velocità con cui si evolvono le tecnologie, è necessario avere tempo per formarsi. Campus Biotech gestisce bene la variabile tempo grazie all’uso del digitale che consente di far evolvere percorsi formativi in tempo reale, a seconda delle esigenze di produzione.
L’importanza dell’accordo per il futuro dell’Europa
Basta far riferimento alla produzione farmaceutica dell’Italia e dell’Europa per comprendere l’importanza dell’accordo tra Assobiotec e Campus Biotech Digital.
I centri di produzione dei farmaci innovativi sono spostati nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Il vaccino e i farmaci per il Covid-19 ne sono una dimostrazione. “L’Italia, anche se è tra i primi in Europa per produzione ed esportazione di farmaci, conta solo un 28% di farmaci biotech sul totale della produzione”.
E Vissandjee chiosa: “Tra tutti i farmaci innovativi prodotti nel mondo, la Francia riesce a svilupparne e produrne solo cinque, l’Italia due. Siamo in ritardo, anche perché tali farmaci costituiscono almeno il 50% tra quelli prescritti in Europa”. Spesso sono farmaci che danno una risposta a chi è affetto da malattie rare o tumori o malattie emergenti.
È chiaro che con questo accordo entra in gioco la sovranità e l’autonomia sanitaria dell’Europa. “Occorre accelerare e innovare la filiera di produzione per essere competitivi”. E poi Vissandjee conclude aggiungendo che la mancanza di strutture produttive in Europa introduce un ulteriore problema: porta le aziende innovative a spostarsi. “In Europa manca l’ecosistema per favorire l’innovazione. Piccole imprese hanno cessato le loro attività in Francia o in Europa per spostarsi a Boston o a Shanghai, dove l’ecosistema della bioproduzione è più sviluppato”.