Nuova tappa del tour alla scoperta di startup, spinoff, incubatori e centri di innovazione italiani. Messeni Petruzzelli (Politecnico di Bari): “Punti di forza dell’ecosistema pugliese sono: dinamismo, resilienza, interazione tra pubblico e privato e capacità di attrarre capitali dall’estero e dal resto d’Italia”
Il nostro viaggio tra le startup del Paese è arrivato nell’operosa regione dai tanti colori, saperi e sapori: la Puglia. Il mare cristallino lambisce oltre 700 km di spiagge dorate, il bianco delle rocce carsiche svetta su bellissimi borghi in cui il tempo scorre sì lento, ma anche al passo con la contemporaneità. Una terra ricca di storia, bellezze naturali e paesaggistiche, il cui simbolo, l’ulivo, patrimonio dell’Unesco è oggi più che mai, dopo il duro colpo inferto dal virus Xylella, la testimonianza della resilienza e della capacità di ripartire puntando sull’innovazione. Una terra che, non perdendo di vista la tradizione, nei secoli ha saputo reinventarsi distinguendosi sempre tra le regioni del Sud.
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Un connubio perfetto tra tradizione e innovazione che l’ecosistema startup ben rappresenta: una fitta rete di collaborazioni tra attori pubblici e privati che lavorano all’unisono puntando sulla qualità, capace di attrarre grandi capitali dall’Italia e dall’estero e dare lustro a territorio e tessuto imprenditoriale.
“Punti di forza dell’ecosistema pugliese sono: dinamismo, resilienza, forte interazione tra pubblico e privato e capacità di attrarre capitali dall’estero e dal resto d’Italia”
I numeri dell’innovazione
Con le sue 686 startup, la Puglia è al nono posto nella classifica nazionale per numero di imprese innovative. Le province di Bari e BAT (il registro delle imprese della Camera di Commercio accorpa comuni e città delle due province) la fanno da padrone con oltre la metà delle imprese innovative pugliesi (362, per la precisione). A Bari, secondo il rapporto del Mise del secondo trimestre 2022, spetta il primato come provincia più innovativa della Puglia (con le sue 362 startup), al quinto posto nella classifica nazionale per province. Segue Lecce che, con le sue 166 aziende innovative, si trova al ventesimo posto. Poi Taranto (55), Brindisi (53) e Foggia (50), maglia nera visto che si colloca al centesimo posto per numero di imprese innovative sul totale delle nuove società di capitali nate nella provincia con un tasso dell’1,27%.
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Analizzando i dati del fatturato, invece, 49 startup pugliesi superano il milione di euro, 40 si collocano nella fascia compresa tra 500 e 1 milione di euro e 146 in quella tra 100 e 500 mila euro.
“Aree di miglioramento: attrarre non solo grandi gruppi, ma anche PMI e startup nazionali e internazionali che possano crescere e radicarsi sul territorio”
Per quanto riguarda i settori prevalenti, Itc, domotica e IA svettano con il 27,5%, seguono medical e life sciences con il 21,9%, agritech e foodtech col 19,5% e energy green con il 16,1%.
Gli attori dell’innovazione pugliese
Una fitta e collaborativa rete, quella dell’innovazione pugliese che vede associazioni datoriali, enti pubblici e privati, università, incubatori e acceleratori, Regione Puglia, Comuni e investitori nazionali e internazionali (tra cui Invitalia e CDP Venture Capital), viaggiare all’unisono da oltre un ventennio per supportare un ecosistema innovativo capace di attrarre capitali e allo stesso tempo far crescere e rigenerare il tessuto produttivo locale puntando anche sui giovani talenti.
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“Punti di forza dell’ecosistema pugliese – afferma Antonio Messeni Petruzzelli, docente del Politecnico di Bari e presidente del consiglio di amministrazione dell’incubatore d’impresa BINP (Boosting Innovation in Poliba) – sono: dinamismo, resilienza, forte interazione tra il sistema pubblico e quello privato e capacità di attrarre capitali dall’estero e dal resto d’ Italia”.
Incubatori e acceleratori
Se è vero che l’innovazione pugliese è stata capace di affermarsi e crescere grazie a una lungimirante sinergia tra pubblico e privato, è altrettanto vero che incubatori e acceleratori sono stati, sostenuti dalla forza propulsiva delle università, dei centri di ricerca e dalle politiche di Comuni e Regione che hanno puntato in tempi non sospetti sui giovani talenti cercando di porre fine all’emorragia della fuga di cervelli, una molla decisiva per la costruzione di un ecosistema solido. Vista l’alta concentrazione di startup, non possiamo far altro che partire dalla provincia di Bari. Il primo incubatore certificato dal Mise, infatti lo troviamo proprio nel capoluogo. Si tratta di Sprint Factory, dell’Impact Hub Bari. Un acceleratore privato che, grazie ai fondi del bando della Regione Puglia Estrazione Talenti, promuove una serie di iniziative a servizio alle imprese innovative e offre anche spazi di coworking.
“Bisogna sì innovare, ma anche sostenere la crescita delle imprese soprattutto da un punto di vista dimensionale”
Inoltre il capoluogo pugliese, da pochi mesi, ha un altro importante strumento a servizio dell’innovazione. Si tratta di BINP ,Boosting Innovation in Poliba, l’incubatore del Politecnico di Bari, Confindustria Bari- BAT e ANCE Bari-BAT che, tra le altre attività, insieme al Politecnico di Torino e a quello di Milano, partecipa alle attività di Tech4Planet, come unico centro di ricerca del Sud. L’iniziativa prevede la gestione di 55 milioni di euro per progetti che puntano sulla sostenibilità ambientale (settori energytech, circular economy, sustainable manufacturing, smart mobility e water management).
“Con i suoi 22 spin-off, 33 brevetti attivi , oltre 1 milione e 800mila euro di proventi da ricerche commissionate e trasferimento tecnologico nel 2021, 16 laboratori pubblico-privati e 77 contratti di ricerca conto terzi sempre nel 2021 – continua Messeni Petruzzelli – il Poliba svolge un ruolo nevralgico nell’ecosistema dell’innovazione pugliese”. Ma l’onda dell’innovazione non si ferma nel capoluogo. Anche in provincia da sottolineare la nascita, nella primavera del 2022, del vivaio digitale dell’innovazione con centro a Gravina di Puglia: Murgia Valley. Un incubatore che ha l’ambizione di fare dell’entroterra barese la Silicon Valley del Sud Italia.
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Ma l’innovazione pugliese non si ferma solo a Bari e provincia. Spostandoci a Lecce, troviamo il secondo incubatore riconosciuto dal Mise: The Qube. Ne abbiamo già parlato, in un’intervista esclusiva, ad agosto. Fin dal 2013, l’incubatore è un punto di riferimento per startup, aziende, team informali e innovatori pugliesi e non solo, grazie alle molteplici attività di animazione territoriale per la diffusione della cultura d’impresa, percorsi di accelerazione, partnership con investitori nazionali e internazionali, promozione e gestione di spazi in coworking. Ha accelerato idee di successo come Bionit Labs, Bustforfun, Parkforfun, Karaoke One, time Flow, One Health Vision e Spaarkly, capaci di attrarre investimenti per 10,2 milioni di euro negli ultimi 3 anni. Un successo dovuto alla politica lungimirante di Regione Puglia, comuni e università che, sostenendo i giovani talenti e le idee innovative, hanno evitato la fuga di cervelli.
Al già citato Politecnico di Bari e all’Università Aldo Moro, non possiamo non riconoscere un ruolo importante nell’ecosistema pugliese all’UniSalento che da decenni lavora e sostiene con ricerche e spin off, l’innovazione in Puglia, con un occhio di riguardo, nell’ultimo decennio, a studi e progetti sulla rigenerazione del territorio salentino devastato dalla Xylella.
“Bisogna puntare sulla logica dell’entrepreneurship, affinché ciascuno diventi un imprenditore nella gestione della propria attività e questo richiede una consapevolezza a tutti i livelli”
Ma l’ecosistema pugliese non lascia indietro nessuna zona. Anche il foggiano, per ora fanalino di coda in quanto a innovazione, sta cercando di recuperare il gap strutturale grazie alla spinta propulsiva dell’Università di Foggia. Punta sul foodtech e sull’agritech, sperimentando tecnologie, droni e piattaforme a servizio dell’agricoltura 4.0.
“Ci sono ancora aree di miglioramento – aggiunge Messeni Petruzzelli – per l’ecosistema pugliese. Tra queste la capacità di attrarre non solo grandi gruppi nazionali e internazionali, ma anche di PMI e startup nazionali e internazionali che possano crescere e radicarsi sul territorio. Inoltre, bisogna sì innovare, ma anche sostenere la crescita delle imprese soprattutto da un punto di vista dimensionale. Bisogna puntare sulla logica dell’entrepreneurship, affinché ciascuno diventi un imprenditore nella gestione della propria attività e questo richiede una consapevolezza a tutti i livelli”.
Un ecosistema ben collaudato e ramificato quello pugliese, con molte eccellenze. Punto di riferimento per la regione e non solo, non dovrà adagiarsi sugli allori ma correre sempre più veloce per rimanere al passo con l’innovazione, perché si sa, chi si ferma è perduto.
Le startup della Puglia. Naviga la lista [in aggiornamento]
Sulla base del registro delle Imprese della Camera di Commercio e sulle segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi abbiamo stilato la lista delle startup innovative più influenti nell’ecosistema Pugliese per mappare il nostro Viaggio in Italia. Come nella filosofia della nostra redazione, è un articolo aperto e aspettiamo le vostre segnalazioni: scriveteci nella nostra mail [email protected]
- Abintrax, di Monopoli (Ba), sviluppa soluzioni innovative nel campo della didattica e dell’assistenza alla persona;
- Aulab, di Bari, attiva nei settori della formazione IT, dello sviluppo software e della comunicazione digitale;
- Bedzzle, di Lecce, propone soluzioni innovative per attività alberghiere;
- Borè, di Tricase (Le), sviluppa tecnologie e soluzioni innovative per la creazione, distribuzione e vendita in tutto il mondo di libri in formato cartaceo, digitale e audio;
- Cedat 85, di San Vito dei Normanni (Br), propone soluzioni realizzate per rispondere in maniera professionale all’esigenza di trasformare il parlato in testo scritto, sviluppando tecnologie e servizi ad hoc;
- Cetma, di Brindisi, operativa nello sviluppo e produzione di componenti in materiale composito ad elevato valore aggiunto, prevalentemente nel settore dello sport e dei trasporti;
- Cle, di Bari, realizza prodotti software all’avanguardia e servizi specialistici IT rivolti a Regioni, Comuni, Aziende Sanitarie e imprese;
- Clio, di Lecce, offre soluzioni professionali di connettività;
- Commedia, di Lecce, opera nel campo dell’e-Business e dell’Information & Communication Technology;
- Developing, di Bari, attiva in ambito di comunicazione aziendale, servizi web e informatica;
- Dyrecta Lab, di Conversano (Ba), offre soluzioni innovative nei settori quali l’informatica, la meccanica, l’elettronica, l’ingegneria gestionale, la fisica e lo studio di nanomateriali e nanotecnologie;
- Echolight, di Lecce, è una società biomedica ad alta tecnologia, costituita per lo sviluppo di innovativi dispositivi in ambito medicale;
- Eka, di Bari, offre soluzioni innovative alle imprese;
- Eusoft, di Bari, produce software per la gestione delle attività di laboratorio, conforme a quanto richiesto dalle norme di qualità vigenti e dagli enti preposti all’accreditamento;
- Flyer Tech, di Molfetta, è una startup di servizi digitali per e-commerce specializzata in soluzioni innovative;
- Genesi, di Lecce, supporta le imprese ad ottenere soluzioni innovative per il miglioramento della loro competitività assistendo le Imprese e supportandole nelle diverse fasi del ciclo di sviluppo di un nuovo prodotto, processo e servizio;
- Grifo Multimedia, di Ruvo di Puglia (Ba), è attiva nel campo del digital learning e della gamification, capace di integrare tecnologie, contenuti e servizi in soluzioni digitali personalizzate;
- Hrcoffee, di Molfetta (Ba), specializzata nello sviluppo di software per il people management e people analytics;
- Idea75, di Bari, propone soluzioni 4.0 per l’ottimizzazione di processi complessi, l’efficientamento energetico, la building automation e il monitoraggio/controllo di impianti civili e industriali;
- Innant, di Bari, attiva nello sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, realizzati con metodologie informatiche;
- Itel telecomunicazioni, di Ruvo di Puglia (Ba), concentra studi e investimenti sulle interazioni tra meccatronica, compatibilità elettromagnetica e radiazioni ionizzanti per fini diagnostici e terapeutici;
- Ivis, di Taranto, ha creato una piattaforma integrata per chirurgia corneale terapeutica e refrattiva, dotata di interconnessioni wireless e controllo a loop chiuso gestito da remoto, che offre capacità chirurgiche uniche nel segmento di mercato della chirurgia corneale;
- Key4, di Monopoli (Ba), attiva nel campo dell’innovazione ed integrazione dei processi produttivi, si è focalizzata sulla crescita di competenze nei settori della manifattura digitale e della fabbrica intelligente;
- Leader, di Bari, opera nel settore della formazione professionale, della ricerca e sviluppo, dei servizi di internazionalizzazione e di consulenza alle imprese;
- Licoforma, di Galatina (Le), produce licopene biologico e prodotti finiti contenenti licopene biologico (integratori alimentari, cosmetici, altri);
- Loran, di Modugno (Ba), offre soluzioni innovative nel settore sanitario e scientifico;
- Lumenterprise, di Casamassima (Ba), sviluppaprodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico per le imprese;
- Mangini, di Putignano (Ba), opera nel settore terziario, in quello sanitario, farmaceutico e offre soluzioni turnkey in tutti gli ambiti di intervento;
- Mendelsohn, di Bari, offre servizi alle imprese;
- MTM, di Monopoli (Ba), specializzata nello sviluppo di software (web, desk e mobile), nella consulenza informatica e nella formazione tecnica;
- Narosolution, di San giovanni Rotondo (Fg), attiva nello sviluppo, produzione e commercializzazione di robot antropomorfi, di sollevamento e movimentazione, cartesiani, a portale per usi industriali e civili;
- Niteko, di Montemesola (Ta), specializzata nella progettazione e costruzione di apparecchi di illuminazione a LED per esterni e grandi aree;
- Novotech, di Avetrana (Ta), attiva nel campo dell’innovazione ingegneristica per le aziende che operano in ambito aerospaziale e in diversi settori industriali tecnologicamente avanzati;
- Olivante, di Foggia,ha creato una piattaforma digitale specializzata sul mercato dell’olio extravergine d’oliva che permette a tutti i ristoratori di ordinare l’olio più adatto alla propria cucina direttamente dai piccoli produttori e frantoi d’Italia;
- Planetek italia, di Bari, realizza sistemi e servizi per l’elaborazione di dati cartografici e satellitari finalizzati alla creazione di conoscenza geo-localizzata;
- Plasmapps, di Modugno (Ba), opera nei settori dell’avanguardia Hi-Tech per la ricerca e lo sviluppo di processi innovativi al plasma, cioè trattamenti superficiali che permettono di ottenere nuovi materiali ad elevatissime prestazioni;
- Quemme, di Manduria (Ta), produce infissi altamente tecnologici e innovativi;
- Reco 3.26, di Cavallino (Le), attiva nel campo della computer vision, che ha sviluppato un software di video analisys in grado di processare immagini/video identificando i volti e comparandoli in tempo reale con un’immagine di riferimento;
- Roboze, di Bari, progetta e produce le stampanti 3D molto precise dedicate alla realizzazione di prototipi funzionali e parti finite con super polimeri ad alte temperature e alte performance e materiali compositi;
- Sea style company, di Massafra (Ta), attiva nella progettazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di sistemi e impianti industriali volti ad un elevato efficientamento ed alla riduzione dell’impatto ambientale;
- Salentec, di Lecce, è una società Spin Off dell’Università del Salento, si basa sulla eccellenza scientifica salentina nel settore dei nuovi materiali e delle tecnologie collegate al loro sviluppo;
- Shower2Pet, di Taurisano (Le), ha ideato un servizio self-service per i turisti che si recano in Salento con i loro amici a quattro zampe e che non vogliono rinunciare a pulizia, cura e nutrimento dei loro animali;
- Studio Amica, di San Donaci (Br), opera nel campo dell’ICT progettando software e fornendo servizi di consulenza informatica;
- TCT, di Brindisi, attiva nel settore energetico con focus nella trasformazione dell’energia e nelle applicazioni di energie alternative;
- Tera, di Conversano (Ba), attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi hardware e software, con particolare focus sull’efficienza energetica;
- The Digital Box, di Gravina di Puglia, attiva nella progettazione e sviluppo di tecnologie di Intelligenza Artificiale legate al settore del marketing e della comunicazione;
- Traipler, di Putignano (Ba), ha creato una piattaforma data driven end to end che abilita le imprese di qualsiasi dimensione e settore alla produzione e distribuzione di video digitali professionali con alti standard qualitativi e costi accessibili;
- Upsystems, di Bari, offre servizi informatici e di consulenza in diversi campi;
- Valle fiorita, di Ostuni (BR), è un’ industria alimentare che, da oltre 20 anni, produce sandwich (tramezzini, focaccine, etc.) in atmosfera modificata e prodotti da forno sostitutivi del pane fresco nell’ottica dell’innovazione;
- Vet, di Modugno (Ba), attiva nel campo dell’ICT;
- Visafy, di Cassano delle Murge (Ba), ha realizzato una piattaforma capace di far ottenere visti consolari direttamente online;
- Vimamediterraneo, di Castellana Grotte, attiva nell’innovazione del settore della meccanica e automazione;
- Xiriba Italia, di Fasano (Br), attiva nello sviluppo di software innovativi per l’automazione dei processi contabili al fine di effettuare attività di controllo di gestione;
- Yocabè, di Salice Salentino (Le), ha creato una piattaforma tecnologica ed una infrastruttura logistica integrata e le ha rese accessibili attraverso un servizio plug&play che permette a qualsiasi azienda, Brand, Distributori e Retailers di espandere le proprie vendite su più canali, mercati ed ottimizzarne l’efficienza ed i costi.