Nuova tappa del tour alla scoperta di startup, spinoff, incubatori e centri di innovazione italiani. Attanasio (Università della Calabria): «Lavoriamo per far crescere la consapevolezza in tutte le imprese di quanto l’innovazione sia fondamentale»
Il nostro viaggio tra le startup del Paese è arrivato alla punta dello Stivale italiano: la Calabria. Bagnata per 780 km da due mari che circondano vette imponenti, la regione è uno scrigno che custodisce non solo bellezze paesaggistiche mozzafiato, ma anche perle d’innovazione.
“La Calabria, pur scontando la presenza di un tessuto produttivo debole, nell’ambito dell’innovazione evidenzia dati in controtendenza rispetto agli indicatori economici generali”
Frutto di una lungimirante e precoce attenzione allo sviluppo sostenibile e tecnologico, partita i primi anni del 2000, la regione ha saputo costruire un ecosistema con punte d’eccellenza ma non ancora del tutto omogeneo e capillare. Grazie a una fitta rete di collaborazioni tra attori pubblici (università, centri di ricerca, Regione Calabria) e privati (incubatori e associazioni di categoria) che da un ventennio lavorano con imprese e giovani startupper, l’obiettivo è quello di dare lustro a un territorio che punta proprio sull’innovazione per il suo riscatto e che si candida a essere il punto di riferimento dell’area mediterranea.
Il parere dell’esperto
“La Calabria, pur scontando la presenza di un tessuto produttivo debole e caratterizzato in maggioranza da microimprese – racconta a StartupItalia Andrea Luca Attanasio, responsabile area ricerca, innovazione e impatto sociale dell’ Università della Calabria – nell’ambito dell’innovazione evidenzia dati in controtendenza rispetto agli indicatori economici generali, mostrando in alcuni casi anche punte di eccellenza. Ad esempio, per numero di startup innovative in Italia si posiziona nel gruppo delle regioni al centro della classifica, appaiando il Friuli Venezia Giulia e superando la Liguria”.
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I numeri dell’innovazione
Con le sue 273 startup, la Calabria è al quattordicesimo posto per numero di imprese innovative sul territorio nazionale (Rapporto Mise secondo trimestre 2022). Se analizziamo la distribuzione sul territorio regionale, però, ci rendiamo conto che non è omogenea. A punte d’eccellenza come Cosenza (che con le sue 109 aziende innovative la fa da padrona), Catanzaro con 71 e Reggio Calabria con 69, fanno da fanalino di coda Crotone, con 18 startup e Vibo Valentia con 6, agli ultimi posti anche nella classifica nazionale del Mise per province.
“Intorno alle università calabresi si è consolidato un ecosistema che, se inizialmente si concentrava sull’ICT, ora ha ampliato il suo orizzonte verso nuovi settori: energia, meccanica, salute e agroalimentare”
Causa di questo disequilibrio sicuramente è la spinta propulsiva verso l’innovazione data dalle tre università calabresi che lavorano a stretto contatto con le realtà territoriali delle province (Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro) nelle quali sorgono.
“Intorno alle università calabresi – aggiunge Attanasio – e, in particolar modo all’Università della Calabria, si è consolidato un ecosistema dell’innovazione che, se inizialmente si concentrava sulle tematiche dell’ICT, ora ha ampliato il suo orizzonte verso i settori dell’energia, della meccanica, della salute e dell’agroalimentare”.
“Si deve lavorare per far crescere la consapevolezza nelle imprese di quanto l’innovazione sia fondamentale per l’affermazione nel mercato”
Per quanto riguarda i settori trainanti, la provincia di Cosenza è leader nel campo dell’ICT con il 34,5% delle startup e pmi attive in questo ambito, Catanzaro nel life science (31,9%) e Reggio Calabria nell’agritech e foodtech (30,8%). Analizzando il fatturato annuo, 79 startup calabresi si posizionano nella fascia compresa tra 50mila e 100 mila euro, 51 in quella tra 100mila e 500 mila euro, 15 in quella tra 500 e 1 milione di euro e 18 superano il milione di euro.
Incubatori e acceleratori
Il più longevo incubatore della regione è Technest, dell’Università della Calabria, attivo sin dal 2010. Con le oltre 40 aziende incubate negli anni, ha visto crescere e affermarsi a livello nazionale e in alcuni casi internazionale, realtà come Artèmat e GiPStech, solo per citarne alcune. Non mancano, però, iniziative private degne di nota.
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In questa fotografia sull’ecosistema dell’innovazione calabrese, infatti, un posto di rilievo lo ricopre Entopan Innovation, unico incubatore privato certificato dal Mise per la macro area Calabria-Sicilia. Nato con l’obiettivo di promuovere un approccio integrato e multidisciplinare ai temi dell’innovazione territoriale, sociale, tecnologica e digitale, supporta startup, pmi innovative, spin-off universitari e grandi player nell’implementazione di progetti di innovazione. Ha accelerato startup di successo come Doctorium, Italia Gustus e Italie.
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Diverse, inoltre, sono le iniziative messe in campo in questi anni per far crescere il vivaio dell’innovazione regionale. “Le università calabresi – continua Attanasio – insieme alla Regione Calabria, per tramite della sua azienda in house Fincalabra, organizzano la Start Cup Calabria (SCC, giunta alla XIV edizione), la business idea competition associata al circuito del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), organizzato da PNICube. Numerose sono state negli anni le idee che, generatesi nella SCC, si sono affermata anche al PNI e sono poi divenute imprese di successo. Sempre in ambito universitario, in particolar modo presso l’Unical, si è consolidato anche il percorso di Contamination Lab (UniCaLab), orientato allo sviluppo e all’affermazione dei giovani talenti”.
Punti di forza e aree di miglioramento
Un ecosistema con grandi ambizioni quello calabrese che, partendo dalla forza propulsiva delle università e dalla collaborazione tra imprese (Unindustria Calabria, per i primi due anni, offre gratuitamente i servizi di supporto e assistenza a tutte le pmi innovative e startup del territorio che entrano a far parte dell’organizzazione), partner pubblici e privati, vuol diventare un punto d’eccellenza e di riferimento per lo sviluppo dell’area del Mediterraneo.
“Il punto di forza dell’ecosistema calabrese è dato dalla forte presenza e dal grande impegno delle università – afferma Attanasio – che rappresentano, in un territorio che vede la presenza di poche medie e grandi imprese, un punto di riferimento per il trasferimento di tecnologie e conoscenze innovative al mondo produttivo. Ciò non è evidentemente sufficiente e si deve lavorare per far crescere la consapevolezza nelle imprese di quanto l’innovazione sia fondamentale per l’affermazione nel mercato di ormai tutti i settori. Tale consapevolezza non potrà che generare un circolo virtuoso di sviluppo dell’intero territorio, che potrà attrarre investimenti privati che, affiancati a quelli pubblici già oggi esistenti, porteranno a loro volta nuova linfa all’intero ecosistema”.
Dove sta andando l’ecosistema calabrese
Un ecosistema, quello calabrese, che non vuol lasciarsi sfuggire le opportunità che l’innovazione offre per rilanciare il territorio. E che può contare su nuovi strumenti che sulla carta contengono tutti i presupposti per far recitare a questa regione, nonostante il gap strutturale che sta cercando di recuperare, un ruolo di spicco per l’innovazione dell’intera area del Mediterraneo, puntando anche sulle potenzialità della transizione ecologica.
“È stato appena formalizzato, finanziato con i fondi del PNRR per ben 119 milioni di euro, l’ecosistema dell’innovazione calabro-lucano, Tech4You”
“Senza voler ignorare le criticità che l’affermarsi di un ecosistema dell’innovazione presenta in una regione come la Calabria – continua Attanasio – vi è oggi una forte consapevolezza da parte di tutti gli attori coinvolti che coltivare l’innovazione e sviluppare un sistema produttivo incentrato da un lato sulle vocazioni tradizionali calabresi dall’altro su quelle che sono le sue maggiori criticità, sono aspetti imprescindibili. Su tali prospettive è appena stato formalizzato, finanziato con i fondi del PNRR per ben 119 milioni di euro, l’ecosistema dell’innovazione calabro-lucano, Tech4You (Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement, il secondo proposto in Italia) che, a partire dal nome, vuole far intendere come la tecnologia, da cui non si può appunto prescindere per uno sviluppo del territorio, deve essere al servizio di ognuno di noi, nello spirito del claim associato al progetto: the more you change, the less climate changes”.
L’Università della Calabria, inoltre, gestirà il Cosenza Open Incubator, incubatore di imprese innovative nel settore turistico – culturale che sorgerà nel centro di Cosenza, finanziato dal Ministero dei Beni Artistici e Culturali, e l’Innovation Palace, la casa comune dell’innovazione che sarà collocata a Rende (CS).
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E non è finita qui. Sarà operativo a Tiriolo (CZ), dalla seconda metà del 2023, Harmonic Innation Hub la cui realizzazione è resa possibile grazie all’ accordo di investimento di oltre 35 milioni di euro da parte del Fondo Infrastrutture per la crescita – ESG (IPC) di Azimut Libera Impresa SGR e Harmonic Innovation Group. Si tratta di uno spazio di 20.000 mq coperti e altrettanti scoperti in cui interagiranno stabilmente 50 grandi aziende nazionali e internazionali, 250 tra startup innovative, spin-off universitari e pmi, 200 ricercatori, innovation manager e 40 centri di competenza. E’ stato progettato sul modello dei più avanzati al mondo su iniziativa di Entopan Innovation per essere al servizio dei fabbisogni di transizione e crescita sostenibile dell’Italia e della macro area del Mediterraneo e del Medio Oriente, favorendo l’innovazione e la progettualità in cinque ambiti principali: circular economy, rural innovation, smart society 5.0, life science e transizione ecologica. Solo il tempo ci dirà se l’ecosistema calabrese sarà stato in grado di fare un salto di qualità traghettando un territorio con molte contraddizioni verso un florido e ricco futuro. I presupposti, gli investimenti e le risorse umane ci sono tutti.
Le startup della Calabria. Naviga la lista [in aggiornamento]
Sulla base del registro delle Imprese della Camera di Commercio e sulle segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi abbiamo stilato la lista delle startup innovative più influenti nell’ecosistema calabrese per mappare il nostro Viaggio in Italia. Come nella filosofia della nostra redazione, è un articolo aperto e aspettiamo le vostre segnalazioni: scriveteci nella nostra mail [email protected]
- Abitare Nigro, di Cosenza, realizza abitazioni energeticamente autonome e di design moderno e originale;
- AgeS.P. , di Catanzaro, svolge attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale nel settore della qualità, sicurezza, della logistica e dell’ingegneria in genere;
- Altilia, di Rende (CS), ha sviluppato un sistema di collaborazione tra uomo e Intelligenza Artificiale basato su nuovi metodi di automazione intelligente che hanno la capacità di leggere rapidamente grandi quantità di documenti, per estrarne informazioni significative, portando così l’automazione robotica su processi di analisi tradizionalmente possibili solo attraverso le human cognitive abilities;
- Appsonrails, di Catanzaro, si occupa della creazione e dello sviluppo di prodotti innovativi in particolare modo legati al mondo del mobile e dell’internet delle cose;
- Artèmat, di Cosenza, è lo spin-off dell’Università della Calabria che ha ideato diverse piattaforme che vanno dalla gamification alla simulazione manageriale;
- AvvocatoFlash, di Cosenza, è una piattaforma web di servizi legali che consente di trovare e assumere un avvocato in maniera facile e veloce;
- B4chem, di Catanzaro, si occupa di sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
- Biofarm, di Corigliano – Rossano (CS), mette in contatto diretto chi produce il cibo in modo sostenibile con chi lo porta a tavola. È possibile adottare o regalare alberi da frutta e creare un campo digitale, seguirne online la coltivazione biologica e ricevere a casa i frutti raccolti;
- Biogenet, di Cosenza, gestisce l’unico laboratorio mono specialistico in Genetica Medica di tutta la Calabria ed è accreditata con il Sistema Sanitario Regionale;
- BonAppètit, di Catanzaro, svolge attività di ricerca, sviluppo e commercializzazione di soluzioni a elevato tasso di innovazione strategica e tecnologica nel settori agrifood e horeca;
- Bootstrap, di Soveria Mannelli (CZ), si occupa di sviluppo e realizzazione di oggetti IoT;
- CalBatt, di Rende (CS), è specializzata nella gestione della carica e impiego delle batterie, sia per applicazioni stazionarie (accumulo di energia da rinnovabili e a servizio delle smart grid e della rete) sia per il mondo E-Mobility;
- DLVsistem, di Rende (CS), spin-off dell’Università della Calabria, ha ideato un sistema di Intelligenza Artificiale che supporta un linguaggio logico di natura dichiarativa;
- Doctorium, di Catanzaro, è una piattaforma digitale che offre servizi di consulenza medica e psicologica online e on demand a distanza e consente di avere dalla propria abitazione consigli medici da specialisti selezionati, anche grazie al supporto di device di telemedicina per il monitoraggio H24;
- Earthautomations, di Cosenza, attiva nell’agricoltura 4.0, sviluppa prodotti e servizi innovativi per le aziende del settore primario;
- Eavesdrop analytics, di Reggio Calabria, supporta le aziende che operano nel campo delle scienze sociali, umanistiche, naturali e dell’ingegneria;
- Emy Organic Beauty, di Rossano (CS), ha ideato una linea di prodotti cosmetici bio a base di olio Evo calabrese diversificando le attività del frantoio di famiglia. Ha creato un team femminile con tre biologhe. Per far conoscere i suoi prodotti ha puntato su social e e-commerce;
- Evo-Bi, di Rende (CS), opera nel settore della business intelligence;
- Fortunito, di Catanzaro, piattaforma digitale che offre la possibilità di tentare la fortuna gratuitamente, aspettando la fine di un break pubblicitario;
- Guides4you, di Rende (CS), ha l’obiettivo di far riemergere la conoscenza dei luoghi e delle tradizioni e di digitalizzarla geolocalizzandola per conservarla nel tempo;
- GiPStech, di Rende (Cs), ha sviluppato e commercializza un portafoglio altamente innovativo di tecnologie dedicate alla micro-localizzazione, per tutti i servizi simil-GPS dove il GPS non funziona (al chiuso, canyon urbani, ecc.) con le massime prestazioni al minimo costo;
- Growthers, di Cosenza, sviluppa servizi digitali e consulenza avanzata per la crescita di progetti attraverso la tecnologia applicata al marketing;
- Herbal & Antioxidant Derivatives, di Bianco (RC), sviluppa e commercializza integratori alimentari e prodotti nutraceutici in più di 20 paesi in Europa, Stati Uniti, Asia e Australia. Ha recuperato l’uso del bergamotto, che per secoli è stato utilizzato nella medicina naturale per migliorare il flusso sanguigno e ridurre l’arteriosclerosi;
- HicTech, di Cosenza, attiva nello sviluppo web;
- Idia, di Crotone, ha sviluppato una piattaforma di vendita di cultura in ogni forma possibile, da quella tradizionale a quella agroalimentare;
- IFM, di Catanzaro, spazia dalla fornitura di sistemi informativi chiavi in mano allo sviluppo di software personalizzati, dai servizi di manutenzione e assistenza alla consulenza sul trattamento dei dati personali e sulla sicurezza dell’informazione, oltre a fornire supporto su aspetti organizzativi e normativi nell’ambito dei principali domini della Pubblica Amministrazione;
- Italia Gustus, di Lamezia Terme, è una piattaforma digitale che mette in contatto le filiere e i brand italiani agroalimentari d’eccellenza con le attività del settore HoReCa, con l’obiettivo di garantire maggiore qualità, ridurre i costi, valorizzare e promuovere i migliori prodotti;
- Italie, di Caraffa di Catanzaro (CZ), acronimo di Italian Limited Edition, è una piattaforma digitale costituita da un marketplace intorno alla quale ruotano contenuti culturali e multimediali, orientata a valorizzare prodotti, luoghi e saperi dell’eccellenza italiana. Innova i modelli di e-commerce grazie a un’architettura digitale flessibile, un catalogo prodotti con contenuti editoriali esclusivi e una digital library dedicata alle filiere produttive italiane e alle relazioni tra manifattura, artigiani, territori e valori intangibili del Made in Italy;
- Itesla, di Caraffa di Catanzaro (CZ), è impegnata nella progettazione, nello sviluppo e nella commercializzazione di apparecchi elettromedicali ed elettromeccanici ad alto contenuto tecnologico per il settore medico-estetico;
- Intendo, di Lamezia Terme, specializzata in information technology con servizi dedicati al settore delle energie rinnovabili;
- Le Greenhouse, di Belvedere Marittimo (CS), produce in serre agrivoltaiche agrumi ed energia green risparmiando il 70% di acqua;
- Live Tech, di Cosenza, opera nell’ambito dell’intelligenza Artificiale. Ha realizzato un framework, DS4Biz Raid, che semplifica e velocizza la creazione di applicazioni AI;
- Macingo Technologies, di Polistena (RC), piattaforma che permette di organizzare e acquistare un trasporto di qualsiasi tipo;
- Macrofarm, di Rende (Cs), è uno spin-off dell’Università della Calabria che nasce in seguito alla volontà di voler trasferire la tecnologia sviluppata e le expertise ,acquisite in anni di esperienza accademica, di alcuni docenti e ricercatori del Dipartimento di Farmacia e SNN dell’Università della Calabria, nel mondo industriale;
- Movers, di Lamezia Terme, è una rete franchising di noleggio a breve e medio termine di autovetture e veicoli commerciali, i cui punti vendita sono allocati all’interno di strutture di vendita auto e presso centri di autoriparazione;
- Nanosoft, di Cosenza, offre servizi alle imprese;
- Noitech, di Davoli (CZ), opera nel settore dell’Information Technology;
- OASI Oltre Advanced School of Innovation, di Catanzaro, è una delle prime Corporate Faculty italiane sui temi dell’Open Innovation e Digital Transformation. Può contare su di un ampio catalogo di moduli formativi e un corpo docenti di rilievo internazionale. Si rivolge a dirigenti e professionisti interessati ai processi di innovazione tecnologica, culturale e manageriale;
- Personal Factory, di Simbario (VV), fornisce drymix per una vasta gamma di prodotti da costruzione e rivestimento, applicando una tecnologia brevettata e offrendo composti chimici insieme a una piattaforma integrata collegata, ai suoi partner – distributori e costruttori locali;
- Plasma TechMed, di Catanzaro, è impegnata nelle attività di ricerca e sviluppo di dispositivi basati sulla tecnologia del plasma freddo, utili per la cura di diverse patologie in ambito medico e in diverse applicazioni di carattere biotecnologico e industriale. I dispositivi medici a base di plasma hanno effetti terapeutici che vanno dalla disinfezione da virus, funghi e batteri, all’accelerazione della coagulazione sanguigna, alla cicatrizzazione e all’uccisione selettiva delle cellule tumorali;
- Recogniform Technologies, di Rende (CS), è una software house che svolge primariamente attività di ricerca e sviluppo nel settore dell’elaborazione delle immagini e della lettura ottica;
- Red yard research, di Mangone (CS), offre servizi e formazione a imprese e professionisti;
- Revelis, di Rende (CS), sviluppa soluzioni di Intelligenza Artificiale per l’elaborazione di Big Data e l’automazione di processi nel settore bancario e finanziario. Di particolare interesse il progetto Moneying-Plus che combina tecniche induttive, basate su Machine/Deep Learning, con tecniche deduttive basate su Answer Set Programming. Moneying-Plus trova applicazione nel mercato bancario per il monitoraggio delle transazioni, nel rispetto delle norme contro i crimini finanziari;
- SenseLedge, di Zumpano (CS), sviluppa prodotti software di Intelligenza Artificiale e di analisi dei Big Data, attiva in campo nazionale e internazionale;
- Syremont Monument Management, di Rose (CS), si occupa di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e ambientale;
- Technovation, di Reggio Calabria, è una società Benefit che incentiva il trasferimento tecnologico ponendosi come figura intermediaria tra le aziende e il mondo della ricerca con l’obiettivo di facilitare il dialogo e lo scambio di conoscenze e competenze;
- Tannhauser, di Caraffa di Catanzaro (CZ), è una piattaforma multi-sided ideata per realizzare uno spazio virtuale nel quale aggregare tutti gli attori della filiera dell’innovazione, favorendo l’incremento e lo sviluppo della conoscenza e l’incrocio tra domanda e offerta di innovazione. È attiva la verticale dedicata al settore manifatturiero (Oiman) che, nel 2022, ha erogato programmi di open innovation che hanno messo in relazione grandi corporate e giovani innovatori;
- TodSistem, di Catanzaro, sviluppa applicazioni e piattaforme web-based, ad alto valore Tecnologico incentrate su algoritmi di intelligenza artificiale e tecniche di machine learning;
- Wibi, di Crotone, è un operatore internet di linea fissa l’obiettivo di rendere facile e gratuito l’accesso internet. Sfrutta le stesse logiche utilizzate dalle televisioni commerciali, basandosi esclusivamente su proventi pubblicitari.