“Questo traguardo testimonia il radicale cambiamento in atto nell’ecosistema del credito. I player del settore hanno colto l’importanza dell’intelligenza artificiale applicata all’analisi dei dati transazionali e di financial behaviour, apportando un valore aggiunto tangibile ai modelli oggi esistenti” Così Gianluigi Davassi, co-founder e CEO faire.ai per StartupItalia
Ammonta a 3 milioni di euro il valore del seed round appena chiuso da faire.ai fintech B2B specializzata nell’automazione del credito al consumo che sfrutta l’Open Banking come fonte di dati e utilizza modelli di intelligenza artificiale per stimare i profili di rischio dei consumatori, con lo scopo di democratizzare l’accesso al credito. Il round è stato guidato dai lead investors Francesco Beraldi e Lorenzo Lamberti Sagliano. Inoltre, all’investimento hanno partecipato la società Fabrick come partner industriale ed un pool di investitori: Cristiano Esclapon (Mamacrowd), Matteo de Brabant e Marco di Dio Roccazzella (Jakala), Paolo Barberis (Nana Bianca), Paolo Griffo (Panda), Francesco Marini (Lio Factory), Gianandrea Streklej (Venere.com), Massimo Ferro (Nestlè), Jan Sprengnetter (Sprengnetter Group), Guido Polesello (Arcom), Edi Polesello (Maronese), Davide Marmondi ed Enrico Angella (Swan Asset Management), Tommaso Mascetti (WMM Asset Management).
Cosa fa faire.ai
Fondata nel 2020 dall’idea di quattro giovani esperti del mondo fintech: Gianluigi Davassi, Gilberto Taccari, Giorgio Fiorentino, Cristina Bonacina e Claudia Chiesa, faire.ai mira al consolidamento sul mercato italiano per due servizi principali, Data Analytics e Lending as a service, tra cui il prodotto FairePay recentemente lanciato sul mercato. Il primo è un servizio di analisi dei dati che rende accessibile la valutazione creditizia in tempo reale delle persone fisiche; il secondo permette agli utenti di rateizzare i propri pagamenti, potendo accedere ad un prestito personale che varia da 2.000 a 20.000 euro.
L’espansione
La startup ha velocemente scalato il numero di collaboratori, quasi tutti laureati in ingegneria, informatica o computer science, dai 4 iniziali ai 26 attuali e mira ad assumerne in organico ulteriori 10 figure entro il 2023, anche grazie al capitale raccolto in occasione di questo round. La società è inoltre pronta ad espandere la propria attività in tutti i paesi europei in cui è possibile cogliere le opportunità offerte dall’Open Banking. Ricordiamo che a ottobre del 2020 faire.ai ha chiuso un primo round di finanziamento da 1,5 milioni di euro guidato da Banca Progetto, banca operante nel mercato del credito alle famiglie e alle imprese, dando vita a una partnership strategica per lo sviluppo digitale della banca.
“Siamo partiti con la volontà di creare qualcosa di totalmente innovativo nel fintech, innovare il merito creditizio analizzando i dati Open Banking con Machine Learning e Intelligenza Artificiale, non ci immaginavamo di poter raggiungere questi traguardi”
Ha così raccontato Gianluigi Davassi, co-founder e CEO dell’azienda, che ha aggiunto: “Sono stati i risultati conseguiti, insieme alla nostra strategia di sviluppo, a convincere un parterre di investitori di primario rilievo a credere in noi, dando vita a un seed-round che, per il suo valore (3 milioni di euro), si posiziona fra i principali in Italia. Proseguiamo nel nostro obiettivo di crescita e di ampliamento, certi che i prodotti che offriamo sul mercato siano estremamente validi e degni del grande interesse che stiamo riscuotendo”.
“Lo startup studio Nana Bianca nasce per sostenere la crescita di imprese innovative, seguendo con dedizione, apertura e coinvolgimento lo sviluppo dell’ecosistema digitale e cercando di agevolare passo passo nuovi capitoli di futuro. Il nostro contributo a faire.ai va in questa direzione: ci interessa molto seguire il percorso di crescita di una fintech con un grande potenziale innovativo, per esplorare nuove strade, rese possibili ancora una volta dallo sviluppo di sofisticate tecnologie digitali” Ha dichiarato Paolo Barberis, co-founder di Nana Bianca.
I lead investors Francesco Beraldi e Lorenzo Lamberti Sagliano sono stati assistiti dalla advisory company CII3 e dallo studio legale Alma, composto dal partner Avv. Roberto Nigro e dall’associate Avv. Sveva Ricci.