Nata a Brescia a luglio di quest’anno, la startup, tra le realtà dello StartupItalia Village in occasione di SIOS22 all’Università Bocconi, vuole sostenere il settore musicale, favorendo la realizzazione e la promozione di eventi in grado di soddisfare le esigenze di tutti i diretti interessati. Con un obiettivo: “azzerare il costo di ingaggio dei musicisti per gli organizzatori”
“La nostra piattaforma nasce gratuita e lo resterà”. Matteo Mossini non ha dubbi quando parla del futuro di Jubox, startup attiva nell’ambito della musica dal vivo, fondata insieme a Simone Mangano, CEO, e Marco Marsaglio, Head of Sales. Mossini, Presidente e Direttore generale, racconta a StartupItalia l’ambizioso obiettivo della società, fondata la scorsa estate a Brescia: “la proposta che stiamo portando sul mercato è quella di un mondo in cui la musica live sia davvero alla portata di tutti, gratis”.
Per provare a portare avanti un progetto di tale portata in un settore complesso, Jubox ha ideato un sistema originale, che incrocia le richieste di tutti i componenti della musica live: i musicisti, gli organizzatori e gli appassionati. Ognuno di loro può registrarsi sulla piattaforma, per presentare le proprie esigenze. L’artista per trovare ingaggi e farsi conoscere a un nuovo pubblico, i proprietari dei locali per promuovere spettacoli e ingaggiare il musicista più adatto al proprio club, gli ascoltatori per rimanere aggiornato sugli eventi vicini. Nei prossimi mesi, oltre a Brescia, il servizio, presentato allo StartupItalia Village, in occasione di #SIOS22 Winter Edition, sarà attivo anche nelle province di Bergamo, Cremona, Mantova e Verona.
Cinque domande al Presidente di Jubox
Quando nasce il vostro progetto e da dove ha origine l’idea?
Jubox è una piattaforma gratuita, creata a luglio del 2022 e partita da Brescia. Il suo obiettivo è quello di connettere musicisti, locali e pubblico sulla stessa piattaforma per creare, promuovere e partecipare a eventi di musica dal vivo.
Da chi è composto il vostro team e quali sono le competenze più richieste nella vostra attività?
Il nostro team è composto da tre cofondatori: insieme a me ci sono Simone e Marco, rispettivamente CEO e Head of Sales. C’è un gruppo di altre cinque persone che si occupano della parte di tecnologia dell’informazione, di marketing e, ultima ma non ultima, la nostra community manager, Elena. Le figure che cercheremo saranno negli ambiti finanziario, commerciale, pr e programmatori, in grado di accrescere sempre di più le competenze della startup.
Quale pensate sia la caratteristica in grado di distinguere il vostro progetto da realtà simili o competitor?
La nostra piattaforma nasce gratuita. E lo resterà. Non solo: il nostro obiettivo è cambiare il mondo della musica live, azzerando il costo di ingaggio dei musicisti per gli organizzatori. Immaginiamo un mondo dove la musica dal vivo sia davvero alla portata di tutti, gratis. Questa è la proposta che stiamo portando avanti sul mercato.
“Abbiamo costruito un’autosufficienza finanziaria per 18-24 mesi, ora si sono avvicinati potenziali investitori”
Sul lato economico e di investimenti, a che punto è la vostra realtà? Ci sono novità in arrivo, sotto l’aspetto imprenditoriale o quello finanziario?
La nostra realtà, ancora prima di partire, si era costruita un’autosufficienza finanziaria tale da garantirci liquidità per i primi 18-24 mesi. Al momento si sono avvicinati importanti nomi del mondo del mondo del venture capital e degli acceleratori. Stiamo valutando quale possa essere l’interlocutore migliore per il raggiungimento di obiettivi comuni. Non abbiamo ancora sciolto le riserve, ma a breve prenderemo la nostra decisione.
Cosa significa per Jubox la partecipazione allo StartupItalia Village di #SIOS22 Winter Edition?
Fare rete è sempre importante. Per indole siamo ricettivi verso eventi che vanno in questa direzione. A maggior ragione SIOS, che è e resta un polo d’attrazione, di conoscenze e di matching molto importante nel mondo startup.