Il mercato globale vale oltre 250 miliardi. Ma le sfide per chi si occupa di Software as a Service non mancano: su tutti, i costi del cloud e il tema impellente della protezione dei dati salvati sulle piattaforme
Il cloud computing è un settore in continua crescita sia in Italia che a livello globale. Secondo alcuni dati diffusi dall’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, il mercato che ruota attorno al cloud, in Italia, è cresciuto del 18% nel 2022 rispetto all’anno precedente. Neppure l’instabilità geopolitica e la conseguente crisi energetica sono riuscite a frenarne la richiesta.
E a livello globale, dai dati diffusi da Fortune Business Insights, per quanto riguarda i Software as a Service – categoria che attualmente vale 251.17 miliardi di dollari – si stima una crescita attesa nel 2029 attorno agli 883.34 miliardi di dollari. In questo ultimo Viaggio in Italia che si propone di indagare le startup più attive nei vari settori, i SaaS sono sicuramente uno degli ambiti che attualmente stanno crescendo di più.
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Un mercato da oltre 4 miliardi
Il mercato del cloud italiano nel 2022 valeva 4,56 miliardi di euro (+18% rispetto al 2021) e i dati che emergono dall’Osservatorio del Politecnico di Milano delineano uno scenario interessante: la componente public & hybrid cloud – ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra cloud pubblici e privati – evidenzia la dinamica di crescita più significativa, per una spesa di 2,95 miliardi di euro, in crescita del +22% sul 2021. I servizi PaaS (Platform as a Service) raggiungono un valore di 531 milioni di euro (+33% sul 2021) mentre gli IaaS (Infrastructure as a Service) fanno segnare un +27% per un totale di 1,15 miliardi di euro. I SaaS risultano in crescita del +14%, per un totale di 1,27 miliardi di euro.
Tra i SaaS più utilizzati si annoverano: Google Cloud Marketplace di Alphabet, Google Workspace, Amazon Elastic Compute Cloud, Microsoft Cloud, Cloud SaaS Applications, Cloud Consulting Services, IBM Cloud Integration. «Si tratta di un servizio flessibile che si è sviluppato in maniera crossmediale tra tutte le industry principali: dal CRM all’ERP così come l’HR e il turismo – spiega Daniele Calvo Pollini, CEO di Mapo Tapo – Una spinta che ha portato a un cambio di paradigma soprattutto per quanto riguarda le startup in early stage. Questi strumenti piacciono un po’ a tutto l’ecosistema delle startup, che li adottano anche in favore della scalabilità».
«In generale piace perché ha un’alta marginalità – continua Daniele – In particolar modo ad adottarlo sono coloro che puntano su aspetti digitali e di sviluppo. Tra questi: aziende digitali, app del mondo del travel come Bizaway e Smartpricing, startup di Edutech come Weschoool e realtà che offrono supporto legale e fiscale per le aziende. Molte imprese stanno venendo fuori con soluzioni ibride». La crescita del mercato SaaS può essere attribuita a diversi fattori. Tra questi: l’aumento dell’adozione di soluzioni basate su cloud pubblico e ibrido, l’integrazione con altri strumenti e l’analisi centralizzata basata sui dati. Inoltre, la creazione di strategie di business attraverso la partnership e la collaborazione di attori chiave per lo sviluppo del business crea ampie opportunità di crescita del mercato. Ma anche la pandemia ha fatto la sua parte: la diffusione del virus ha avuto un forte impatto sull’economia globale con l’adozione, da parte delle aziende IT, dello smartworking e, dunque, della necessità crescente di vari servizi legati al SaaS.
Pandemia e SaaS
«Il cloud è lo strumento preferito da coloro che vogliono trasformarsi rapidamente da un punto di vista digitale – spiega Marina Natalucci, Senior Researcher dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano – Questo perché offre una rapidità nella digitalizzazione che durante la pandemia ha vissuto un’importante crescita». Terminata l’emergenza, poi, le aziende che già avevano adoperato strumenti di cloud hanno continuato a utilizzarli implementando una serie di strategie a livello aziendale. «Un fenomeno che è stato centrale anche per le startup con un modello di business in fase di sperimentazione – continua Natalucci – Gli asset tecnologici sono grandi abilitatori per questo tipo di aziende ed è facile che molte di queste lo scelgano come modalità per mettere rapidamente sul mercato i servizi e farli crescere senza un costo troppo oneroso. Il cloud garantisce agilità e scalabilità del modello e della sperimentazione».
Chi investe nel cloud
Se nelle grandi imprese l’adozione del cloud è ormai una certezza, anche il comparto delle PMI, dopo anni di scetticismo, muove passi in avanti. Nel 2022, infatti il 52% delle piccole e medie imprese ha adottato almeno un servizio cloud (+7% rispetto al 2021) e, complessivamente, l’Osservatorio del Politecnico stima che la spesa quest’anno crescerà di un ulteriore 24%, attestandosi a un valore di 351 milioni di euro. Ad oggi, il 58% delle grandi imprese attribuisce i costi del cloud in modo centralizzato nell’IT ma, altro fattore rilevante, è il fatto che solo il 14% delle organizzazioni end-user italiane possiede una strategia di Green IT attiva da tempo. Nell’adozione del cloud, infatti, la sostenibilità è un elemento cruciale. Oggi ha assunto una maggiore rilevanza a seguito della crisi energetica, che impone alle aziende di rivalutare i propri processi operativi e quelli dei partner di filiera.
Cosa ostacola l’adozione del cloud
Tra i fattori limitanti nell’adozione del cloud ci sono i costi. «Il cloud è uno strumento scalabile. Questo implica che da un costo in capitale fisso si passi a uno variabile: se questo aspetto non viene gestito correttamente può portare a un’esplosione dei costi e a una complessità crescente – spiega la ricercatrice – Si deve anche tenere presente il costo per il personale che si occuperà della gestione del cloud: l’ingaggio di nuove persone e la riqualificazione dei propri dipendenti. Inoltre, i cloud data center sono strutture energivore e a seguito dei rincari in bolletta sono state costrette ad aumentare i prezzi per il consumatore finale». Altro tema centrale è quello della scarsa fiducia nella protezione dei dati. I professionisti che utilizzano il cloud, infatti, inseriscono sulle piattaforme basate su SaaS non solo i loro dati aziendali ma anche informazioni personali. «Da un punto di vista istituzionale, su questo punto si sta facendo tanto: si stanno muovendo i governi sia a livello nazionale che europeo – commenta Natalucci – Le aziende devono occuparsi di definire bene i confini del dato: quanto resta in azienda e quanto va nel cloud provider. Il tema è molto sentito soprattutto da realtà che lavorano, ad esempio, nel settore farmaceutico e bancario».
Tutte le startup di SaaS (in aggiornamento)
Di seguito trovate un elenco delle startup e PMI che si occupano di SaaS mappate da StartupItalia. Nella filosofia della nostra redazione, è una lista e non una classifica e, soprattutto, si tratta di un articolo aperto perciò aspettiamo le vostre segnalazioni: scriveteci alla nostra mail [email protected] per aiutarci a renderla sempre più esaustiva.
Awhy è una startup fiorentina fondata da Nabil Arafin, Emanuele Pucci e Gianmarco Nicoletti, che supporta le aziende a migliorare il proprio servizio clienti grazie agli assistenti virtuali dotati di intelligenza artificiale;
AWMS è la piattaforma Software as a Service in grado di ottimizzare la gestione della forza lavoro degli stabilimenti produttivi e logistici attraverso l’intelligenza artificiale. Il progetto è della startup padovana AzzurroDigitale;
Beaconforce, tramite l’ascolto e il feedback continuo tra dipendenti e manager, permette di migliorare la loro motivazione intrinseca e quindi la produttività, la loyalty dei talenti e le performance dei team;
Beengoody è una startup innovativa la cui missione è ideare, sviluppare e commercializzare soluzioni digitali innovative dedicate ai settori del turismo, dell’agrifood e dell’enogastronomia;
Buzzoole ha sviluppato un’ampia suite di soluzioni SaaS dedicata al mercato enterprise che andrà ad integrare il tool Discovery, strumento che consente alle aziende di scoprire e selezionare in autonomia i content creator da coinvolgere nelle campagne di marketing;
CapTerra è una piattaforma di gestione SaaS che consente di scoprire, ottimizzare e controllare le soluzioni SaaS implementate in azienda oltre a monitorare e controllare gli abbonamenti SaaS e i costi associati;
ClouDesire è la suite di cloud monetization che consente a grandi e piccoli produttori di software di portare in modo efficace tutte le loro applicazioni software sul cloud;
CoDe RTD ricerca e sviluppa soluzioni per contrastare la condivisione illegale di contenuti multimediali protetti da copyright tramite una serie di tools SaaS;
Condeo è una piattaforma in cloud che semplifica la comunicazione e il coordinamento della vita condominiale. Rivolta ad amministratori, condomini e fornitori, intende digitalizzare e semplificare la comunicazione e il coordinamento della vita condominiale, le riscossioni, lo svolgimento di lavori;
Cylock, offre una sorta di ethical hacker virtuale che permette all’azienda di scoprire la propria vulnerabilità in 24 ore con un semplice click tramite una serie di test;
Equixely è una startup di sicurezza informatica focalizzata sulla ricerca e lo sviluppo di una piattaforma SaaS basata sull’intelligenza artificiale che automatizza la sicurezza delle API;
Faire.ai è una piattaforma fintech B2B specializzata nell’automazione del credito al consumo che offre una piattaforma cloud per abilitare banche partner e istituzioni finanziarie a dare una risposta immediata alla richiesta di prestito;
FoolFarm si occupa di ideazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico basati su tecnologie di intelligenza artificiale, machine learning, deep learning, sentiment analysis, ecc..;
Handy si pone sul mercato B2B con l’obiettivo di supportare le PMI verso la transizione digitale mettendo a disposizione una piattaforma SaaS perfettamente adattabile alle esigenze dell’azienda;
Inspector é un SaaS per le PMI e le startup che permette agli utenti di avere un’analisi completa sullo stato delle proprie infrastrutture software;
I4a si basa su un innovativo modello di business legato all’implementazione, anche tramite strumenti informatici, di servizi ad alto valore a favore di imprese operanti nell’ambito della filiera agricola ed agroalimentare;
Klarna, la piattaforma SaaS per elaborare i pagamenti dei negozi online che oggi conta 90 milioni di utenti ed elabora oltre 1 milione di transazioni al giorno;
Mine Crime, tramite un algoritmo di intelligenza artificiale, è in grado di restituire all’utente una panoramica in real time di quello che lo circonda con l’obiettivo di rilevare la sicurezza di un determinato contesto urbano.
Pointer è una startup innovativa che, grazie all’utilizzo della customer engagement platform proprietaria, consente alle aziende di misurare in tempo reale l’efficacia di ogni azione;
Poleecy è una startup innovativa nata per distribuire tramite una piattaforma proprietarie e brevettata un nuovo prodotto assicurativo: le micropolizze;
Scaleway permette a startup, aziende e sviluppatori di sfruttare le giuste risorse di SaaS per costruire e scalare la propria infrastruttura con un’esperienza di sviluppo fluida e data center a emissioni zero;
Sencare è un assistente intelligente in cloud che consente alle realtà specializzate in cura domiciliare, o a quelle che vogliono cominciare ad erogare tale servizio, di scegliere, organizzare e supervisionare l’assistenza, offrendo l’indipendenza e la tranquillità di cui gli assistiti e le loro famiglie hanno bisogno;
SmartKO è un’azienda fondata sullo sviluppo di infrastrutture di arredo urbano, polifunzionali, ecosostenibili e ingegnerizzate e costruite per offrire servizi trasversali al mondo delle telecomunicazioni (LTE, fibra e 5G) e a quello delle multiutility;
Sporteams è una startup innovativa fondata a Firenze per agevolare la trasformazione digitale 4.0 nel mondo sportivo giovanile e dilettantistico offrendo una piattaforma di servizi digitali;
Syeew ha creato un sistema digitale multipiattaforma che affianca e supporta micro e piccoli imprenditori nella gestione delle attività d’impresa, con l’intento di catturare i risultati aziendali più strategici, mediante il linguaggio caratteristico delle Business Emoji;
Transactionale è la piattaforma SaaS che offre ai siti e-commerce un nuovo strumento per raggiungere nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti, premiandoli e monetizzando grazie alle tecnologie dei Big Data e di machine learning;
Vibre è una startup che si occupa dello sviluppo di Interfacce Cervello-Computer (o BCI: Brain-Computer Interface), tecnologie che consentono al cervello di interagire direttamente con qualunque dispositivo;
Yarix è la società a capo della divisione Digital Security di Var Group che fornisce servizi e soluzioni di cyber security, business continuity e disaster recovery a industrie, enti governativi e militari, aziende del comparto sanitario e università;
Zendesk è una delle principali piattaforme SaaS per l’assistenza clienti e CRM. Il software offre tutte le principali funzionalità per centralizzare le interazioni provenienti da molteplici touch-point e creare delle sezioni di supporto ad-hoc sul sito del negozio online.