A Firenze il 19 settembre gli stati generali sull’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla società. Racconteremo la rivoluzione in atto e le realtà più promettenti legate all’AI
Conto alla rovescia per gli stati generali sull’intelligenza artificiale, previsti martedì 19 settembre nella nuova tappa dello StartupItalia Open Summit SIOS23 Florence a Firenze. Appuntamento negli spazi dell’Innovation Center di Fondazione CR Firenze. Intanto su StartupItalia iniziamo un viaggio tra le più promettenti startup legate all’AI. Un modo per comprendere come l’ecosistema italiano dell’innovazione sta affrontando uno dei temi più strategici di questo periodo storico. L’appuntamento è promosso con Nana Bianca. Iscriviti per partecipare dal vivo e scopri di più sul programma.
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Eoliann e l’intelligenza artificiale
Il nostro viaggio tra le startup che quotidianamente si occupano di intelligenza artificiale prosegue alla scoperta di nuove prospettive e punti di vista. Questa volta abbiamo intercettato Eoliann, startup che si occupa di intelligenza artificiale applicata alla previsione e alla gestione dei rischi climatici: un settore spesso trascurato ma centrale per la nostra nazione. A rispondere alle nostre domande è Roberto Carnicelli, cofunder e CEO della startup. «Eoliann utilizza algoritmi di machine learning per analizzare dati satellitari e fornire previsioni accurate relative ad eventi estremi come alluvioni, siccità, ed incendi – spiega Roberto – Dal nostro punto di vista, l’intelligenza artificiale rappresenta una significativa trasformazione economica. Assomiglia alle rivoluzioni industriali e tecnologiche del passato, come l’invenzione del treno, dell’elettricità e del PC, che hanno portato a decisi cambiamenti nell’ambito lavorativo».
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AI, quali le prossime direzioni?
Ma siamo davvero pronti per questa rivoluzione? «Con l’AI, alcuni lavori potrebbero scomparire, ne nasceranno altri e alcuni cambieranno nella loro natura – prosegue il CEO – Per noi, la vera sfida è comprendere se gli effetti positivi dell’AI saranno in grado di bilanciare quelli negativi. Attualmente, l’AI non ha ancora raggiunto un livello tale da rivoluzionare completamente il mercato, ma è evidente che nel corso del tempo ci saranno cambiamenti significativi». L’AI, quindi, è amica o nemica dell’essere umano? «Oggi dovrebbe essere vista come un “abilitatore” che consente di svolgere compiti in modo più efficiente, migliorare i servizi esistenti e, potenzialmente, creare nuove opportunità economiche. La sua applicazione potrebbe portare a una maggiore produttività e innovazione in vari settori dell’economia». Ma in Italia siamo al passo coi tempi? «L’adozione dell’intelligenza artificiale nel Belpaese sta registrando una crescita, ma è importante notare che c’è ancora spazio per un ulteriore sviluppo e diffusione, soprattutto tra le piccole e medie imprese – prosegue Roberto – L’Italia ha un grande potenziale nel settore e ci sono alcuni campi specifici, come la manifattura avanzata, la sanità e l’agricoltura, in cui l’intelligenza artificiale può apportare significativi benefici. Per mantenere il passo con le sfide e le opportunità è fondamentale continuare a investire in ricerca, formazione e sviluppo tecnologico». Ma non solo.
Future applicazioni per l’AI
Per Eoliann è anche importante promuovere la collaborazione tra il settore pubblico e privato. «Questo potrà garantire all’Italia la possibilità di sfruttare al 100% il potenziale dell’AI e rimanere competitiva a livello globale – spiega il CEO – Dall’analisi attuale, ci sono diversi settori in cui l’intelligenza artificiale ha il potenziale per avere un impatto significativo. Tra questi: la logistica, per ottimizzare le operazioni di trasporto e gestire la catena di approvvigionamento in modo più efficiente, oltre che a migliorare la tracciabilità delle merci; l’automotive, nello sviluppo di veicoli autonomi; l’agritech, per ottimizzare la gestione delle coltivazioni, monitorare le condizioni del suolo e delle piante e migliorare la precisione nell’uso di risorse come acqua ed energia; nel settore energetico, per migliorare l’efficienza dei processi di produzione, la gestione delle reti elettriche e l’ottimizzazione delle risorse energetiche rinnovabili; nella finanza, per la gestione del rischio, prevenzione delle frodi, trading algoritmico e nell’automatizzazione dei servizi finanziari». Oltre a questi settori, secondo Eoliann, l’AI ha un potenziale ampio e trasversale e può essere applicata in molti altri campi, tra cui la sanità, l’istruzione, l’assistenza clienti, la produzione industriale e altro.
«Il suo impatto continuerà a farsi sentire sempre di più man mano che la tecnologia e le capacità dell’AI si evolvono – continua il CEO – La preoccupazione riguardo il tema dell’AI che porterebbe via alcuni posti di lavoro è comprensibile, ma è importante considerare che l’impatto varierà notevolmente a seconda del settore e del tipo di lavoro coinvolto». Nello specifico, secondo Roberto, tra i lavori che potrebbero essere più minacciati dall’AI ci sono, ad esempio, quello dei traduttori; dei grafici e degli animatori e dei compositori musicali. «Tuttavia, la creatività e l’espressione umana rimangono insostituibili», precisa e conclude: «È importante sottolineare che, sebbene l’AI possa automatizzare alcune attività, spesso si tratta di cose ripetitive e basate su dati. Allo stesso tempo, l’intelligenza artificiale potrebbe anche creare nuove opportunità. Ad esempio, nell’industria cinematografica potrebbe essere utilizzata per la creazione di effetti speciali più avanzati o per assistere gli sceneggiatori nella generazione di nuove storie. La paura di un sostituto completo del lavoro umano potrebbe, dunque, essere eccessiva. In molti casi, infatti, l’AI migliora l’efficienza e la qualità del lavoro umano, anche se si tratta di un ambito che ha bisogno di essere regolamentato a livello globale, in modo responsabile ed etico, e considerando gli impatti sociali ed economici. Sicuramente è una grande sfida, molto ambiziosa e tortuosa, ma speriamo che ci siano effetti positivi».