Nel discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato oggi, mercoledì 13 settembre, dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sono state toccate diverse tematiche che hanno a che fare con la tecnologia, l’innovazione e la transizione energetica nel campo dei trasporti. A meno di un anno dalle elezioni Europee di giugno 2024, il vecchio continente sta ancora affrontando sfide epocali e gli obiettivi di sovranità tecnologica sono ancora lontani dall’essere raggiunti.
Se si guarda ad esempio al capitolo auto, Bruxelles ha scelto la via dell’elettrico, spingendo governi e aziende verso una transizione definita più volte dalle case automobilistiche e dai Paesi come impegnativa sulle tempistiche. Questo approccio, suggeriscono diverse fonti, ha senz’altro favorito le grandi società cinesi, leader al mondo (controllano il 65% della produzione). Secondo le stime 4 vetture su 10 full elettric che circolano in Europa hanno passaporto cinese. Un quadro che secondo von der Leyen è frutto anche di pratiche di dumping scelte da Pechino.
«I mercati globali sono invasi da auto elettriche cinesi particolarmente economiche – ha detto la presidente von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione -. Il loro prezzo è tenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali. Questa tendenza provoca distorsioni di mercato. Oggi voglio annunciare che la Commissione europea sta avviando un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina. L’Europa è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso». Sul calendario nel frattempo bisogna sempre ricordarsi la scadenza del 2035: a partire da quell’anno non saranno più ammesse le vendite di veicoli con motori endotermici in Europa.
Sul fronte intelligenza artificiale sempre von der Leyen si è espressa con fiducia rispetto alle capacità dell’UE di regolamentare il settore, mettendo il cittadino al centro. Ha però sottolineato i rischi. «Centinaia di sviluppatori ed esperti hanno lanciato un avvertimento che voglio citare: mitigare il rischio di un’estinzione provocata dall’intelligenza artificiale dovrebbe essere una priorità globale accanto ad altri rischi come pandemie e guerra nuclare ha spiegato -. Abbiamo una stretta finestra di opportunità per guidare questa tecnologia in maniera responsabile».