Torna il Salone dei Pagamenti con l’Agorà del futuro realizzato insieme a StartupItalia. Con Maria Teresa Ruzzi parliamo di cosa ci attende nella nuova edizione: «Sarà sempre di più fondamentale intercettare energie giovani per capire»
È tempo di puntare sul potenziale del digitale che genera innovazione. È tempo di investire sul talento che disegna il futuro. È tempo di mettersi sempre più in ascolto dei dipendenti, dei clienti, delle comunità. Ed è tempo di rispettare l’ambiente e i territori, creare nuove e impensabili alleanze andando gli schemi e oltre gli schermi. È tempo in cui il capitale tecnologico deve necessariamente ibridarsi col capitale umano per generare pagine di futuro. Nell’Agorà del Futuro presso il Salone dei Pagamenti, un calendario di talk dal 22 al 24 novembre presenterà gli attori di un ecosistema plurale in grande fermento: startup, scaleup, fintech, spinoff, corporation. Un mosaico di testimonianze per decodificare il futuro. Maria Teresa Ruzzi, responsabile di ABIEventi, in un’intervista doppia con Giampaolo Colletti, direttore di StartupItalia, rilasciata a Bancaforte, ha esplorato gli scenari e le novità dell’ottava edizione dell’evento promosso da ABI.
Leggi anche: Attanasio (ABI): «I pagamenti digitali guidano le generazioni connesse, ma ci vuole consapevolezza»
Dottoressa Ruzzi, qual è, tra i tanti e diversi percorsi tematici che attraversano il Salone dei Pagamenti 2023, il filo conduttore che caratterizza questa ottava edizione?
La forza del Salone è sempre stata quella di essere una grande manifestazione promossa da ABI per guardare in prospettiva. La parola “futuro” è sempre stata presente, e in questa direzione si è continuato a ragionare anche nella realizzazione di questa ottava edizione, cercando di non sfuggire dalla complessità che il futuro porta con sé. Una complessità cui abbiamo dato concretezza attraverso la mappa delle aree tematiche che guidano i percorsi di fruizione, e mettono in sintonia i temi classici del Salone con le convergenze che sempre di più si innescano tra i diversi ambiti: innovazione tecnologica, evoluzione normativa, sviluppo del business, bisogni del cliente, sostenibilità, inclusione. Senza dubbio, il Salone di quest’anno sarà fortemente caratterizzato dal tema dell’Intelligenza artificiale, un insieme di tecnologie che stanno trasformando la realtà in cui viviamo. Vogliamo indagare questo cambiamento analizzando, con gli esperti che animeranno le diverse sessioni e con le aziende che porteranno le loro innovazioni nell’Area espositiva, i tanti interrogativi che ne derivano, le grandi opportunità, e anche i timori che queste tecnologie sollevano.
La principale novità “fisica” è il raddoppio dello spazio espositivo. Un Salone dei Pagamenti che cresce
Sia la sessione plenaria di apertura sia quella di chiusura dello scorso anno – che hanno visto la partecipazione del Presidente dell’ABI Antonio Patuelli, del Governatore della Banca d’Italia e di altri prestigiosi relatori – sono state trasmesse in diretta televisiva. Abbiamo chiuso con una grande Plenaria focalizzata sui temi del fintech, con la presenza di Banca d’Italia che ha scelto il palcoscenico del Salone per il lancio della seconda “call for proposal” del Fintech Milano Hub. Da qui abbiamo voluto ripartire, perché per un progetto vivo come il Salone è fondamentale essere aggregatore di energie giovani e impegnate a costruire il futuro, dei pagamenti ma anche, più in generale, della nostra economia e della nostra società. Nella straordinaria interconnessione in cui siamo immersi, ogni elemento può essere utile a favorire il cambiamento e a semplificare la vita di cittadini e imprese. E su questo vogliamo lavorare. Il mondo delle fintech e delle startup, i loro hub, sono delle fantastiche fucine di idee e di progetti, rappresentano quel vivaio di innovazione a cui tutta l’industria vuole dare sostegno, creando una sinergia di competenze e culture – tecniche e manageriali – che può fare la differenza e trasformare un’idea in soluzioni, in servizi, in prodotti. ABIEventi vuole essere di supporto a questa energia creativa, il Salone di ABI è lo spazio ideale per favorire gli incontri e le relazioni, accogliendo e fornendo un’occasione unica di confronto.
Una delle aree tematiche è specificatamente dedicata alla sostenibilità. Come questo tema trasversale e universale entra nel Salone dei Pagamenti?
La sostenibilità è ormai la stella polare di persone, imprese, comunità. Dovremmo chiederci tutti i giorni se quello che facciamo, quello che scegliamo di fare sta andando nella direzione giusta, ovvero se è sostenibile. L’Agenda Onu indica degli obiettivi da raggiungere per il 2030, una data tremendamente vicina: mancano solo 7 anni.
Come possiamo contribuire a questo traguardo così importante e così stringente? L’industria dei pagamenti cosa sta facendo e cosa farà? Può fare di più? Può fare meglio? E come?
In un evento come il Salone queste domande devono circolare e il confronto tra le diverse esperienze sarà certamente molto stimolante e costruttivo. Anche per i giovani che coinvolgeremo, come sempre, insieme alla Fondazione per l’educazione finanziaria, che anche quest’anno ha un “programma nel programma” durante tutti e tre i giorni dell’evento.
Quanto e cosa delle cose viste quest’anno in giro per l’Italia e per il mondo avete portato nel Salone?
Il settore dei pagamenti continua a proporre innovazioni, sia dal punto di vista dei servizi che da quello delle visioni strategiche. Penso alle CDBC, le monete digitali di banca centrale, e in particolare all’euro digitale che dopo la proposta legislativa della Commissione europea dello scorso giugno ha aperto una nuova fase politico-strategica e di dialogo con il mercato. E poi i lavori in corso per la PSD3, la proposta di regolamento che fa evolvere la parte di trasparenza e di diritti e obblighi dei PSP e degli utenti, l’atteso Open Finance Framework. E, ancora, l’accelerazione data dal legislatore europeo alla diffusione dei pagamenti istantanei, che rappresenta una sfida per gli operatori.
Stando al claim dell’edizione 2023, “Salone con vista”: su quali mondi si è aperta la finestra del Salone facendo questa scelta? Quali energie ed esperienze avete intercettato in questa fase organizzativa?
L’Agorà del Futuro è un ulteriore anello di un percorso circolare che trova quest’anno una piena armonia. Il tema dell’educazione finanziaria cui abbiamo dato spazio al Salone per anni è un tema vivo e generativo, e le startup del fintech create da giovani imprenditori sono un tassello di questa educazione finanziaria, propongono soluzioni che rendono accessibile, semplice e inclusiva la gestione del denaro e dei pagamenti. L’educazione finanziaria è così la base per far nascere idee di impresa che, sempre al Salone, hanno quest’anno la possibilità di confrontarsi con le aziende bancarie, tecnologiche, con i circuiti di pagamento. Una dinamica circolare che genera nuovo valore e costruisce pezzi di futuro. Ecco perché abbiamo voluto che a guidare la plenaria di apertura e la plenaria giovani ci fossero due filosofi, come Luciano Floridi e Cosimo Accoto, che possono dare una lettura e una visione del perché più che del come, che stimolino domande più che dare risposte. Il lavoro importante è trovare le connessioni tra linguaggi diversi che devono comprendersi e integrarsi per disegnare il nuovo, coltivando lo spessore di una riflessione profonda necessaria per affrontare la complessità e far dialogare generazioni diverse.
Possiamo dire che la forza del Salone è essere lui stesso, ogni anno, una startup?
Il pensarsi come una startup, sempre proiettata in avanti esplorando l’innovazione, è da sempre la forza e lo spirito che guida ogni edizione del Salone. Questo spirito ci ha permesso di superare gli anni duri della pandemia, con due edizioni digitali che sono riuscite, nonostante l’assenza della dimensione fisica, a tenere unita e motivata la community che sostiene il progetto. E questo è il “segreto” della forza di questa manifestazione: essere un progetto costruito insieme ai protagonisti del mercato, dove tutti sono impegnati a portare il meglio delle proprie progettualità e delle proprie esperienze e a collaborare per rendere unica l’esperienza degli ospiti che interverranno. Apertura, collaborazione, co-creazione e incontro, questi sono gli ingredienti che ogni anno non possono mancare per declinare contenuti e disegnare il format. E inevitabilmente con tanti stimoli alla base l’innovazione non può mancare.
Il Salone non finisce col Salone: con le aziende è dialogo continuo. Quali sono gli elementi di innovazione più interessanti che ha visto circolare nel tessuto delle aziende nel corso dell’ultimo anno?
Dalla chiusura della scorsa edizione tante cose sono cambiate. Innanzitutto, il mercato italiano continua a dimostrarsi molto vitale, con banche e aziende che portano ai cittadini una sempre più ampia possibilità di scelta, accelerando l’innovazione. Negli ultimi 12 mesi, poi, l’intera filiera dell’accettazione ha avviato una nuova metamorfosi: i POS, che avevamo già visto trasformarsi in terminali smart e ricchi di servizi, si stanno ora dematerializzando con i softPOS, app che consentono di accettare pagamenti contactless con i normali smartphone e tablet. Ma vanno ricordati anche i progressi della finanza integrata, che sta iniziando a mostrare le sue potenzialità, le soluzioni immersive nel commercio con gli avatar che assistono i clienti nella scelta dei prodotti, la nuova grande frontiera delle soluzioni per i pagamenti transfrontalieri, la crescita delle carte virtuali che hanno rivitalizzato il più classico degli strumenti di pagamento digitale.
Qual è il valore aggiunto più importante che un’azienda partner “si porta a casa” dalla partecipazione a un’esperienza come quella del Salone di ABI?
L’incontro. Abbiamo imparato che non c’è niente che vale più dello scambio diretto, profondamente umano, che nessuna intelligenza artificiale potrà mai sostituire. Migliaia di persone che si incontrano, si scambiano idee, sguardi, strette di mano, esperienze, che vedono cose nuove, che si sorprendono scoprendo nuove opportunità. Il Salone bisogna viverlo per capirlo davvero. Per questo mi auguro di vederci tutti a Milano, non mancate!