Il nostro “Viaggio in Italia” fa tappa a Roncade, iconico paese del trevigiano da quattordicimila anime diventato noto nel mondo grazie all’hub di innovazione. Con investimenti per 28 milioni di euro, H-Farm ha contribuito alla nascita di 128 realtà con un ritorno economico pari a 43 milioni di euro
Nelle campagne trevigiane, a Roncade, un piccolo paese da poco più di 14mila abitanti, H-FARM da otto anni va alla ricerca di realtà innovative portando avanti quella che si definisce “cultura dell’innovazione”. Fondata nel 2005 da Riccardo Donadon, la realtà di H-FARM lavora per sviluppare un ecosistema che, entro il 2030, punta a riunire al suo interno oltre 10.000 persone con l’obiettivo di dare vita a singole startup e sinergie ad alto impatto sociale. Abbiamo intercettato il suo fondatore, Donadon, per farci raccontare quali saranno gli sviluppi futuri di H-FARM e verso quali direzioni guarda in termini di creazione di impresa. Ma prima diamo una sbirciatina ai progetti che H-FARM conta all’attivo per inquadrare meglio il contesto in cui queste startup si inseriscono.
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Cosa si fa in H-FARM
Il grande hub dell’innovazione, sviluppato su 51 ettari, conta quattro pilastri principali sui quali lavora quotidianamente: quello dell’Education, con un network di scuole internazionali, un’università, programmi e comunità di studenti, quello dell’Open Innovation, che guida le aziende nella loro trasformazione digitale insieme al team di JAKALA, il Future Farming, che vanta una collaborazione con Zero, tra le più importanti realtà europee di vertical farming con il quale è nato il centro internazionale di ricerca e trasferimento tecnologico “Future Farming Initiative” per la costruzione di applicazioni industriali avanzate nei settori dell’agricoltura e dell’alimentare, dei prodotti farmaceutici e dei biomateriali e, infine, lo Startup Center. H-FARM, con diversi team, ha avviato percorsi di pre-accelerazione (3 all’anno) e accelerazione, e ha investito in varie realtà pre-seed e seed. I percorsi di accelerazione, strutturati su 8 mesi, prevedono 4 mesi dedicati all’accelerazione del business e altri 4 di supporto alle attività di sviluppo commerciale e fundraising.
Con finanziamenti per 28 milioni di euro, l’hub trevigiano dell’innovazione ha contribuito alla nascita di 128 startup. Alcune sono diventate casi di successo internazionale, come Depop, che nel 2021 era il secondo unicorno italiano. Ma la ricerca di realtà promettenti e talentuose non si è fermata mai. Last, but not least, “FuturED”, il programma di accelerazione Edutech di Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con H-FARM, lanciato di recente, per la selezione per 10 startup innovative che hanno l’ambizione di trasformare il mondo della formazione in ambito scolastico, universitario e professionale. Oggi H-FARM guarda soprattutto alle startup operative in settori come quelli dell’Edutech, dell’AI, del Food e Agritech, della Robotica, della Space Economy, dell’Healthcare.
Su cosa punta H-FARM con FuturED
Il focus di questa nuova edizione del programma di accelerazione Edutech di Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con H-FARM è incentrato sull’intelligenza artificiale e sul suo potenziale impatto nell’educazione, nel corporate learning e nella relazione tra professionisti e dipartimento HR all’interno delle imprese al fine di promuovere il reskilling e l’upskilling delle competenze. L’obiettivo non è solo quello di personalizzare l’apprendimento, ma anche di migliorare l’efficienza operativa e supportare la crescita delle competenze dei dipendenti in un mondo in continua evoluzione.
Il programma, a cui le startup possono candidarsi entro il 24 gennaio 2024, offre una serie di finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti per consentire ai team di sviluppare e implementare le proprie soluzioni, percorsi di mentorship con esperti del settore, leader aziendali e investitori di successo, l’opportunità di connettersi con una vasta rete di professionisti, investitori e partner aziendali e di sviluppare proof of concept in stretta collaborazione con i partner, H-FARM College e H-FARM International School. Proprio la scuola internazionale di H-FARM ha appena lanciato una nuova collaborazione con GoStudent, uno dei principali fornitori di ripetizioni a livello globale, per l’utilizzo di GoStudent VR, una piattaforma immersiva per l’apprendimento delle lingue messa a punto con Immerse e Meta. Grazie a questo strumento, gli studenti italiani dai 13 ai 18 anni potranno avere una migliore padronanza delle lingue straniere come l’inglese e lo spagnolo.
Dalla nascita a oggi
Tra i campus di H-FARM, immersi nel verde della campagna trevigiana, incontriamo il suo fondatore, Riccardo Donadon, soddisfatto dei risultati raggiunti sinora. «Lo sforzo è stato – ed è – tanto, e tutto è sempre molto difficile, ma tutto questo rappresenta un grande valore per i giovani». Mentre passeggiamo per queste valli sconfinate, Donadon racconta i suoi progetti dedicati alle startup: «Ad oggi abbiamo portato a casa 43 milioni di euro (ma non è finita qui) su 28 milioni che abbiamo investito. Abbiamo generato un unicorno, Depop, e stiamo per lanciare un ulteriore piano da 5 milioni di investimenti nei prossimi 5 anni. Sul fronte venture builder, con 15 milioni tra il 2012 ed il 2013 abbiamo aggregato 3 startup attive sulla consulenza digitale, creato un gruppo che lavora per i più noti brand italiani e l’abbiamo venduto a Jakala per 45 milioni. Nel 2016 abbiamo fatto il build up di un cluster di iniziative legate all’Education: un settore in cui, ad oggi, abbiamo investito oltre 30 milioni di euro. A partire da quest’anno scolastico giriamo la boa, le iscrizioni sono esplose e finalmente iniziamo a raccogliere i frutti di questa grande semina», commenta.
Guardandosi alle spalle, ci racconta: «Se dovessi fare dei passi indietro dalla nascita di H-FARM ad oggi, la cosa che più ci riempie di soddisfazione è che siamo riusciti a generare un ecosistema. Abbiamo trasformato un “non luogo” in un luogo riconosciuto a livello internazionale, dove ogni giorno oltre 3000 persone trascorrono gran parte della giornata guardando con ottimismo al futuro in una visione internazionale».
I progetti dedicati alle startup
Entrando un po’ più nel dettaglio, per quanto riguarda i progetti dedicati alle startup, il fondatore afferma: «Il team dello Startup Center è attivo su vari fronti: abbiamo costruito dei programmi formativi per i giovani startupper e, oltre a venderli alla nostra università, abbiamo iniziato a promuoverli a altre istituzioni all’estero. Abbiamo appena lanciato la terza edizione di “FuturED” e, come già anticipato, abbiamo stanziato 5 milioni per investimenti in startup per i prossimi anni. Oltre alla straordinaria storia di successo di Depop, abbiamo tanti altri bei progetti che si avviano a ripercorrere quel percorso, e noi siamo orgogliosi di avere a bordo questi team».
Una delle mission di H-FARM è quella di collegare le eccellenze locali a livello internazionale. «Negli anni abbiamo aperto sedi in USA e UK e il dialogo con player internazionali di questi Paesi è sempre molto attivo e propositivo – continua il founder – Stiamo valutando di investire ancora e aprire una scuola all’estero. Il nostro territorio è bellissimo e sta progressivamente comprendendo il nostro progetto. Soprattutto negli ultimi anni, il campus ha saputo attrarre tantissime famiglie e altrettanti talenti e il ritorno sull’economia territoriale adesso inizia ad essere significativo». E sebbene quest’anno il bilancio chiuda in negativo, Donadon non è affatto preoccupato: «I numeri, che sono ancora negativi nella lettura bilancistica, rispecchiano il nostro piano. Sono l’ultima parte del grande investimento per l’avviamento del comparto Education. Il 23/24 è partito molto bene e siamo fiduciosi di poter rispettare il piano».