Notizie dal futuro, la rubrica di Paola Pisano, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Torino e già Ministro dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. Un viaggio attorno al mondo su tecnologia, intelligenza artificiale ed ecosistemi hi-tech
Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
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Gadget intelligenti vs smartphone
Si chiama R1, costa 199 dollari e ha tutte le caratteristiche per sostituire lo smartphone. Molto simile a un “walkie talkie”, è dotato di intelligenza artificiale. L’interazione è vocale, non essendoci più lo schermo, e promette di diminuire la dipendenza da smartphone mantenendo tutte le funzioni. 40.000, a detta di Rabbit (l’azienda produttrice di R1 che ha raccolto 30 milioni di dollari dagli investitori) sono le unità in preordine nell’ultima settimana. Ma i gadget dotati di Intelligenza Artificiale sostituiranno lo smartphone? Gli smartphone hanno tardato a integrare le funzioni di AI generativa e le vendite delle 5 maggiori aziende sono calate del 3% nel 2023. Se le aziende di gadget AI, come per esempio Humane, conquistassero anche solo lo 0,1% delle vendite degli smartphone il mercato varrebbe mezzo miliardo di dollari. Prodotti come R1 o Humane sono, però, molto simili ad alcuni dispositivi già esistenti come Alexa, e non è detto che conquistino il cuore dei consumatori. Gli smartphone difficilmente cederanno a questo mercato e potrebbero eliminare la domanda di prodotti come Humane e Rabbit incorporando l’AI nei nuovi telefonini.
Auto elettriche: Cina vs Occidente
Questa settimana l’industria cinese ha dichiarato di aver esportato oltre 5 milioni di auto nel 2023. La più grande casa automobilistica cinese, BYD, ha venduto 0,5 milioni di veicoli elettrici nel quarto trimestre lasciando Tesla decisamente indietro. I veicoli elettrici cinesi sono eleganti, veloci e economici ed entro il 2030 la Cina potrebbe raddoppiare la quota di mercato globale, ponendo fine alla leadership dell’Europa anche in questo settore. Cosa succederà, quindi, al settore dell’auto occidentale? L’Occidente è tentato di difendersi dalla Cina, mettendo ad esempio alcune tariffe sulle
importazioni, ma escludere le auto cinesi sarebbe un errore. L’Occidente ha bisogno di veicoli ecologici a basso costo. Il veicolo elettrico più economico venduto in Cina da Byd costa circa 12.000 dollari rispetto ai 39.000 dollari della Tesla più economica in America. Nel 2035, l’Unione Europea vieterà la vendita di nuove auto con motori a combustione interna. Il numero di lavoratori nel settore, quindi, diminuirà, tenuto conto anche della diminuzione dell’intensità del processo produttivo.
Produzione di chip, a che punto siamo?
ASML è l’azienda olandese che detiene il monopolio mondiale delle macchine litografiche per la produzione di chip. L’ultimo modello costa circa 300 milioni di dollari e il valore, superiore del 34% rispetto a quello di Apple, la posiziona come l’azienda europea di maggior valore. Nikon e Canon, le due aziende giapponesi che un tempo guidavano il mercato, non sono mai riuscite a commercializzare il kit di produzione di microchip di ASLM. Il suo successo è dovuto non solo alla produzione di macchine litografiche ma anche alla rete di fornitori e partner che l’azienda ha creato negli anni, oltre che al suo modello di business. Altre aziende europee potrebbero ispirarsi al modello di ASML? ASML esternalizza oltre il 90% dei costi di fabbricazione delle sue macchine e impiega meno della metà delle 100.000 persone stimate necessarie per l’impresa. Si affida a fornitori specializzati, come vdl, per non pesare troppo sull’azienda, soprattutto a causa dei cicli instabili dell’industria dei microchip, soggetta a salite e discese rapide. ASML ha il ruolo di “architetto di sistema”: decide chi fa cosa, definisce le interfacce tra le parti delle sue macchine e svolge attività di ricerca e sviluppo. Inoltre, è in contatto con tutti i suoi macchinari venduti, dai quali raccoglie dati per migliorare la produzione.
L’impatto dell’AI nella finanza
Il settore finanziario è tra i principali consumatori di intelligenza artificiale. L’uso dell’AI da parte di criminali informatici aumenta l’utilizzo della stessa intelligenza artificiale da parte di banche e istituti finanziari per riuscire a difendersi dagli attacchi. JP Morgan spende 15 miliardi di dollari in tecnologia ogni anno, impiegando 62.000 tecnici, molti dei quali esclusivamente sulla lotta contro l’aumento dei crimini informatici. Gli attacchi sono aumentati anche al presunto lavoro degli hacker russi che hanno agito in risposta alle sanzioni imposte al paese. Nel 2023 il numero di attacchi ransomware è aumentato del 64% secondo Sophos (società di sicurezza informatica). L’AI viene utilizzata anche per migliorare i servizi e la produttività delle banche. Ma quali saranno le ricadute nel settore finanziario dell’AI? Se da un lato ci sono molti vantaggi nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, dall’altro vi sono anche rischi relativi alla privacy dei dati ai pregiudizi incorporati nelle decisioni per esempio riguardanti i prestiti. L’AI potrebbe anche influire sul comportamento dei mercati finanziari: se tutte le banche utilizzeranno la tecnologia di AI prodotta a 3 o 4 aziende si potrebbe assistere ad un comportamento in cui i modelli di AI si alimentano e si copiano uno con l’altro. Questo aspetto potrebbe portare a crisi o boom maggiori nel ciclo finanziario.