Giro d’affari da 1,3 mln di euro per il modello d’ospitalità diffusa di due architetti milanesi. Da 100 a 400 appartamenti entro il 2016, primi a Milano nel 2017. E il food made In Italy sempre protagonista: chef a domicilio e showcooking…
Un nuovo modo di concepire il soggiorno in città che racchiude l’intimità di un appartamento, la comodità di un hotel e l’innovazione di un home restaurant grazie al servizio del cuoco a domicilio. «Ci siamo stupiti che funzioni anche per gli uomini d’affari: in realtà chi viaggia per lavoro cerca di sfuggire dall’asetticità delle stanze d’hotel e trova nell’appartamento un senso di appartenenza e calore umano» rivela Davide Scarantino, socio fondatore di Italianway.
Personal concierge, chef e showcooking
La rivoluzione digitale approda nel mondo dell’immobiliare. Italianway, startup milanese fondata a ottobre 2014, nasce dall’incontro del mondo dell’architettura dei due fondatori, Davide Scarantino e Gianluca Bulgheroni, e di quello immobiliare della storica Impresa Edilpark. Esperienza, idee innovative e largo uso di web e mobile, hanno portato Italianway a delinearsi come “albergo diffuso”. Un sistema per affittare appartamenti arredati con l’eleganza del Made In Italy, ma completi dei servizi di un hotel: pulizie, assistenza 7 giorni su 7, prenotazione di biglietti per musei e spettacoli e personal concierge. In più, dato che il gusto italiano passa anche e soprattutto dalla cucina, si può usufruire dello chef a domicilio e di veri e propri showcooking in casa. All’interno dell’appartamento i clienti trovano anche un “welcome kit” gastronomico, e non si esclude che a breve possa diventare un servizio di spesa personalizzata, prenotabile online da trovare poi direttamente nel frigorifero all’arrivo. Questo sistema è capace di rivitalizzare un mercato immobiliare che stima 30 mila immobili sfitti solo nel cuore di Milano. Inoltre è una buona fonte di impiego: dà lavoro a 15 dipendenti assunti a tempo indeterminato, tutti giovani con almeno 3 lingue conosciute e un’esperienza di vita all’estero, e altrettanti nel settore delle pulizie.
Vantaggi per turisti e proprietari
Partiti da 20 appartamenti, sono arrivati nel 2015 a 100 location in gestione, facendo affidamento solo sul passaparola. Risultati notevoli se si pensa che Italianway ha ospitato in un anno 22mila persone per un giro d’affari da 1,3 mln di euro. I due architetti mirano alto, con l’obiettivo di superare i 7,6 mln di euro nel 2016: «Puntiamo a raggiungere i 400 appartamenti entro la fine del 2016 per diventare nel 2017 la principale struttura recettiva di ospitalità diffusa a Milano. Per altre città siamo interessati a Firenze, Roma e Venezia» spiega Davide Scarantino. L’obiettivo di questo sistema è prima di tutto la valorizzazione dell’immobile attraverso la gestione diretta dello stesso, con una commissione del 25% del fatturato della location. Soluzione ottimale per le molte abitazioni invendute e sfitte, ma anche per stazioni ferroviarie dismesse, case cantoniere e immobili inutilizzati del Demanio. «Il nostro modello è win win sia per i turisti sia per i proprietari, che non solo non perdono la disponibilità dell’immobile, ma lo valorizzano mettendolo a reddito senza il rischio del credito» spiega Gianluca Bulgheroni, co-fondatore di Italianway.
Nuovi legami, forti esperienze
Digitalizzazione e dimensione umana, un binomio potente che sta funzionando: «Italianway ha un format online che mostra tutti gli appartamenti con video e piantina, ed è legata a un’app che permette di aprire gli appartamenti senza usare le chiavi. Ma il contatto umano è il presupposto di ogni viaggio e la relazione con gli abitanti di una città resta parte fondante dell’esperienza di soggiorno». Con questo modello nasce un rapporto empatico fra il cliente e le persone dello staff, vengono proposte vere e proprie “esperienze di vita milanese” seguendo gli ospiti nelle attività da fare durante la vacanza. Uno dei casi più particolari è stato senza dubbio il legame che si è creato fra una giovane americana incinta e la proprietaria dell’appartamento: la ragazza, dopo aver partorito in anticipo di un mese e non potendo volare, è rimasta ad abitare a casa della signora, che si era affezionata a lei dopo aver seguito la corsa all’ospedale e la nascita del bimbo. Un’esperienza forte che va oltre il semplice soggiorno, capace di far nascere una splendida amicizia.