Quali sono i dati che effettivamente abbiamo condiviso utilizzando l’app di Messanger
Il caso di Cambridge Analytica ha nei giorni scorti alimentato una accesa discussione relativamente all’utilizzo dei social network e del loro impiego per interferire con la politica di uno stato.
I non addetti ai lavori hanno compreso probabilmente che tutto quanto ci è offerto gratis in rete in realtà ha un prezzo molto alto, in questo caso la nostra privacy.
Il nostro vissuto digitale è una miniera di informazioni per aziende che operano nel settore pubblicitario così come per le organizzazioni che fanno politica, tutti accomunati dalla volontà di rastrellare i nostri dati spesso a nostra insaputa.
Le piattaforme di social network dispongono una quantità impressionante di informazioni, sempre aggiornate, che possono essere utilizzate per elaborare il profilo di un utente ma anche per influenzarne le scelte.
I metadati raccolti tramite l’app
La notizia del giorno è che i dati di coloro che hanno installato l’app Facebook Messenger sul loro dispositivo Android sono stati probabilmente raccolti dell’azienda. Parliamo di metadati relativi alle chiamate (e.g. l’ora di inizio di ogni chiamata, la durata e il nome del contatto), i contatti in rubrica, i dati relativi agli SMS ma non il testo, ed i dati della cronologia delle chiamate almeno fino alla fine dell’anno scorso.
L’app Facebook Messenger ha registrato solo i dati relativi alle chiamate da e verso i numeri salvati nella rubrica del telefono.
Siete sorpresi?
In realtà la cosa era nota da tempo, in gennaio l’esperto italiano Simone Margaritelli ha scritto un interessante post su Medium dal titolo eloquente, “Perché dovete disinstallare Facebook e WhatsApp ORA”
Ritornando al presente, il programmatore Dylan McKay ha trovato i propri dati, compresi i registri delle chiamate e dei messaggi SMS, in un archivio scaricato (come file ZIP) da Facebook.
Anche Mat Johnson, un professore del programma di scrittura creativa dell’Università di Houston, ha fatto la stessa inquietante scoperta.
La risposta di Facebook
Immediata la risposta di Facebook che attraverso un suo portavoce ha spiegato che la piattaforma raccoglie questi dati per migliorare l’esperienza degli utenti.
“Questa schermata [sopra] nell’applicazione Messenger offre la possibilità di tenere traccia di tutte le chiamate ed i messaggi. Ma Facebook lo stava già facendo furtivamente su alcuni dispositivi Android fino a ottobre 2017, sfruttando il modo in cui una vecchia API Android gestiva le autorizzazioni. ” Ha scritto Sean Gallagher , tecnico IT e National Security Editor di Ars Technica.
“Facebook ha iniziato esplicitamente a chiedere il permesso agli utenti di Messenger e Facebook Lite per accedere a dati di SMS e delle chiamate dopo essere stato pubblicamente scoperto nel 2016 per il modo in cui gestiva l’opzione” opt-in “ per i servizi SMS. Quel messaggio non diceva nulla sul mantenimento dei dati di SMS e chiamate, ma invece visualizzava solo un pulsante “OK” per approvare “mantenendo tutti i tuoi messaggi SMS in un unico posto”.
Facebook ha negato di raccogliere i dati delle chiamate in maniera continuata, ha perciò pubblicato con un post ufficiale in cui il gigante dei social network ha sottolineato che non ha mai commercializzato i dati e che gli utenti hanno sempre avuto il controllo totale dei dati caricati sulla piattaforma.
“Quando ti iscrivi a Messenger o Facebook Lite su Android, o accedi a Messenger su un dispositivo Android, ti viene data la possibilità di caricare continuamente i tuoi contatti, nonché la cronologia delle chiamate e degli SMS.” recita il post pubblicato da Facebook. “Per Messenger, puoi attivare la funzione, scegliere l’opzione ‘maggiori dettagli’ oppure ‘non ora’. Su Facebook Lite, le opzioni consentono solo di accettare o meno. Se hai scelto di attivare questa funzione, inizieremo a registrare continuamente queste informazioni, che possono essere scaricate in qualsiasi momento utilizzando lo strumento Scarica informazioni personali”.
Come proteggere i propri metadati
Gli utenti possono controllare i dati raccolti da Facebook andando alle impostazioni di Facebook → Scarica una copia dei tuoi dati di Facebook → Avvia il mio archivio.
“La registrazione della cronologia delle chiamate e dei testi fa parte di una funzione di attivazione per le persone che utilizzano Messenger o Facebook Lite su Android. Questo ti aiuta a trovare e rimanere in contatto con le persone che ti stanno a cuore e offrirti un’esperienza migliore su Facebook. Le persone devono espressamente accettare di utilizzare questa funzione. Se, in qualsiasi momento, non desiderano più utilizzare questa funzione, possono disattivarla nelle impostazioni o qui per gli utenti di Facebook Lite e tutte le chiamate e la cronologia di testo condivise in precedenza tramite quell’app vengono eliminate. Mentre riceviamo determinate autorizzazioni da Android, il caricamento di queste informazioni è sempre stato solo opt-in”. Continua Facebook.
In pratica Facebook sostiene di aver agito in totale trasparenza, lasciando all’utente distratto la facoltà di scegliere la modalità con la quale i propri dati possano essere gestiti.
Se si desidera impedire a Facebook di caricare continuamente i propri contatti sul proprio server, è possibile disattivare la funzionalità di caricamento nell’app Messenger. In questo modo, tutti i contatti precedentemente caricati verranno eliminati.
Va detto che questo problema non interessa gli utenti iOS.
Quanto accaduto ci deve indurre ad una seria riflessione circa l’utilizzo che facciamo delle applicazioni e di quali dati esse accedano in maniera più o meno esplicita. Ogni volta che usiamo un’app è essenziale leggere attentamente la documentazione che dettaglia il suo operato, diversamente rischiamo che i nostri dati possano finire dove non vogliamo, o peggio che siano utilizzati per finalità di cui non siamo al corrente.