Prima edizione di un nuovo format destinato a premiare le nuove aperture. Scelte da grandi chef e votate dalla community
Ha vinto un’insegna che è in circolazione da qualche anno ma che nel 2017 ha fatto il grande salto rinnovandosi profondamente: Antica Osteria di Ronchettino, alla periferia di Milano, da poco è nelle mani di un nuovo chef che ne ha rinnovato la tradizione. Tanto bene da aggiudicarsi la prima edizione dei TheFork Restaurant Award, al termine di una cavalcata che è iniziata più di 2 anni fa quando il servizio che si occupa di prenotazioni online ha iniziato a organizzare assieme a Identità Golose un evento destinato a promuovere l’eccellenza della ristorazione con un occhio di riguardo a chef e locali emergenti.
Una storia da imprenditore seriale, Almir Ambeskovic è il regional manager di TheFork ed un convinto sostenitore di questa iniziativa: “Con un passato da imprenditore, conosco le sfide che si incontrano lanciando una nuova azienda o introducendo cambiamenti radicali in una realtà già avviata. L’obiettivo di questa iniziativa è valorizzare chi ha avuto il coraggio di compiere queste scelte, premiando eccellenze che in breve tempo hanno saputo distinguersi.”
Il vincitore
Federico Sisti, di origine romagnola, è un giovane chef che ha avuto una grande occasione: innovare con un menu tradizionale, dedicato alle specialità lombarde, raccogliendo il testimone di un’impresa familiare che per 20 anni è stata diretta da Patrizia Mazza e che oggi il figlio Francesco Angelillo ha deciso di rinnovare senza stravolgere.
Si tratta di una tendenza che a Milano ha diversi rappresentanti illustri, ma che trova la massima espressione proprio nel Ronchettino: complice anche un locale che 400 anni fa era una stazione di cambio per le cavalcature, e che mantiene un fascino che nessuna architettura moderna può rubargli. Lo stesso ha fatto Sisti col menu: ha lasciato intatte le ricette, vi ha solo aggiunto un tocco moderno dettato dalla sua visione e in alcuni casi aggiungendo qualcosa per resuscitare vecchie ricette.
La consacrazione ieri, all’ultimo piano del Palazzo Pirelli con una vista eccezionale su una piovosa Milano.
La formula
70 grandi chef che selezionano le 70 migliori nuove aperture nel’arco di 12 mesi. Quest’anno, eccezionalmente, il periodo di riferimento era dal 1 gennaio 2017 al 31 marzo 2018. 70 nuovi ristoranti, dicevamo, che poi vengono presentati ai membri della community di TheFork che possono provarli, recensirli e ovviamente votarli. Formando così la top10 e scegliendo poi il preferito in assoluto che si aggiudicherà il premio finale. E la gloria.
Un’idea diversa da quella dei soliti premi culinari, e che presto potrebbe essere replicata anche nelle altre nazioni dove TheFork è presente: “Gli utenti, chiamati a giudicare e votare le novità indicate da 70 chef affermati, 70 autentici esempi, si sono espressi senza preconcetti confermando tendenze già emerse a livello di critica professionale” ha detto Paolo Marchi, assieme a Claudio Ceroni fondatore di Identità Golose.
Una formula pensata per cogliere, magari in anticipo, le tendenze della ristorazione e per affidare a una giuria insindacabile – i clienti! – la decisione su chi far primeggiare. Lo dimostra la lista finale della top10, che si muove da nord a sud: Casa Amelie a Torino, Berberè e Zibo Campo Base a Milano, Momio a Firenze, Sushisen (unico non italiano) a Roma, assieme a L’Osteria di Birra del Borgo, il Bistrot 4.5 e 180g Pizzeria Romana tutti nella Capitale. Infine Caracol a Napoli, unico avamposto sotto il Lazio entrato nella short-list.