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Nei siti della pubblica amministrazione si entra con la Carta d’Identità elettronica

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Attualmente già 15 milioni di italiani sono in possesso della CIE, con una crescita annua di 7 milioni. Ma rispetto al Vecchio continente siamo ancora indietro

Attualmente già 15 milioni di italiani sono in possesso della CIE, con una crescita annua di 7 milioni. Ma rispetto al Vecchio continente siamo ancora indietro

Cybersecurity
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Carlo Terzano
11 set 2020

Novità in campo burocratico. I cittadini che sono già passati alla Carta d’Identità elettronica (CIE) potranno ora dialogare con la pubblica amministrazione accedendo ai siti per mezzo del nuovo documento. Si tratta di un fatto non di poco conto, reso possibile dalla novella legislativa contenuta nel decreto semplificazioni del 16 luglio 2020, che potrebbe finalmente far finire l’eterna querelle tra CIE e SPID.

Adesso, con la conversione in legge del decreto, la Carta d’Identità elettronica, emessa dal Ministero dell’interno e prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) per assicurarne i più elevati standard di sicurezza e interoperabilità, diverrà la chiave di volta nel progetto di sburocratizzazione del Paese (fondamentale anche per accedere ai fondi europei del Recovery plan) e della semplificazione delle procedure di accesso ai servizi pubblici, favorendo anche un contenimento di costi a vantaggio dei cittadini e delle imprese senza però mai rinunciare alla sicurezza dei dati veicolati via etere.

La vecchia Carta d’Identità? Dovrà sparire entro il 2026

Il processo è di più ampio respiro e, secondo quanto ci impone Bruxelles (regolamento UE 1157/2019), prevede la sostituzione entro il 2026 di tutte le carte d’identità cartacee. Attualmente, sono già 15 milioni gli italiani in possesso della carta d’identità elettronica, con una crescita annua di 7 milioni. Il 32% degli utenti italiani online usufruisce attivamente dei servizi di e-government. Numeri di tutto rispetto e in crescita, ma siamo ancora piuttosto indietro rispetto al Vecchio continente: circa la metà della media europea (Indice Desi 2020).

Carta d’Identità elettronica, è davvero così sicura?

La sicurezza della Carta d’Identità elettronica è assicurata dalla presenza di elementi fisici di anticontraffazione e dal chip RF che memorizza i dati personali e biometrici del titolare. Attualmente, per i suoi standard, è il documento di riconoscimento più sicuro nel panorama italiano ed europeo.

Inoltre, la CIE è realizzata con tecnologie avanzate che ne estendono il tradizionale impiego come documento d’identificazione e ciò le consente di velocizzare le operazioni di riconoscimento da parte delle forze dell’ordine, permettendo al cittadino di transitare attraverso e-gate, tornelli o aree ad accesso controllato. La compatibilità della Carta d’Identità elettronica con strumenti di pagamento o abbonamenti elettronici permette di prefigurare nuovi scenari in futuro: la possibilità di avere riassunti in un unico supporto digitale, in piena sicurezza, la moltitudine degli strumenti oggi utilizzati per questi servizi. Senza mille password da tenere più a mente e con alle spalle la Zecca dello Stato a garantirne l’inviolabilità.

Leggi anche: C’è un bug nel protocollo Google-Apple per la exposure notification

Tags: #CARTA-DIDENTITA-ELETTRONICA #CIE #IPZS #SPID
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