Un sondaggio condotto al Web Summit mette in ombra il futuro radioso promesso dalla tecnologia. I motivi? Intelligenza artificiale, Brexit e Trump. Dicono.
I sondaggi non se la passeranno bene, ma a sentirne alcuni tocca di stare all’erta. per il 53% dei venture capitalist e investitori intervistati durante la 3 giorni del Web Summit di Lisbona le nuove tecnologie distruggeranno milioni di posti di lavoro nei prossimi anni. Lo avevamo anticipato lo scorso martedì, quando dai discorsi iniziali (da Barroso a Cosgrave) emergeva per la prima volta in 8 anni di Summit una preoccupazione vera. E di fatto per la prima volta la kermesse che celebra la positività e l’ottimismo nei confronti del futuro si apriva con un velo (nemmeno troppo nascosto) di paura. La cosa non ci era passata inosservata.
Non solo. Il 93% degli intervistati (ricordiamo, al Web Summit erano presenti i più noti investitori al mondo), dice che i governi non sanno davvero che fare e che per nulla si stanno preparando all’impatto dell’intelligenza artificiale sulla vita dei cittadini.
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Ma non è l’unica preoccupazione che ha serpeggiato negli spazi del Web Summit. Brexit danneggerà l’Europa per l’82% degli intervistati, e per il 77% danneggerà le startup che hanno sede a Londra.
Per quanto riguarda le big companies globali, chi per gli investitori del summit continua a innovare davvero rimane sorprendentemente Apple (39%).
Trump? Beh come vi avevamo anticipato qui a nessuno piace davvero Trump. Il 94% avrebbe votato Hilary Clinton. E l’89% era sicuro che avrebbe vinto. Ma, si sa, l’era degli endorsement (e del loro valore presunto) è oramai irrimediabilmente conclusa.