Per ora solo in Gran Bretagna. Ma il passo rientra nella strategia del gruppo, da sempre avaro di dati sul successo dei suoi contenuti, di aprirsi a una maggiore trasparenza per produttori, utenti e stampa
Come noto, Netflix è particolarmente avara di cifre in merito al successo (o meno) dei prodotti proposti sulla piattaforma. Film, serie tv, cartoon, doc e altro di cui è difficile avere elementi di valutazione se non affidandosi a sezioni piuttosto generiche sulla piattaforma senza un’effettiva classificazione dei titoli più apprezzati. Abbiamo ovviamente a disposizione altre cifre, come quelle sugli abbonati – che sono quasi 150 milioni nel mondo – ma molto poche in merito alla dinamica degli show proposti.
Il lancio in Gran Bretagna
Cifre sulla reale portata delle visualizzazioni, per esempio, non ce ne sono. Tuttavia qualcosa potrebbe presto cambiare, com’era già stato annunciato qualche giorno fa nel corso della presentazione della trimestrale. Nel Regno Unito la piattaforma sta infatti per testare una sorta di top 10, una classifica dei dieci titoli più visti del momento a disposizione del pubblico. Non molto, certo, ma un elemento in più per capire cosa stia davvero andando forte e sfuggire, almeno in parte, al controllo degli algoritmi che personalizzano la schermata iniziale di ciascun utente in modo individuale.
Ad esempio, nella top ten attuale ci sono Our Planet di David Attenborough come il più visto seguito da The Perfect Date, The Highway Man, Black Summer, After Life e così via. Arriveranno classifiche anche per i documentari, i film, gli show in lingua diversa dall’inglese, i reality show e gli show televisivi in inglese. La lista non sarà tuttavia integrata su Netflix (almeno, non per il momento, si testerà anche una visualizzazione interna): anzitutto sarà distribuita su base settimanale su Twitter, ogni mercoledì.
Ovviamente per compilare le classifiche Netflix prenderà come riferimento le singole stagioni più viste di uno show, a prescindere dalle date di lancio. A proposito: cosa significa “più viste”? Secondo il gruppo guidato da Reed Hastings, la puntata o l’episodio di uno show può considerarsi visto quando se ne è concluso almeno il 70%.
E negli altri mercati?
Il test potrebbe cambiare nel corso del tempo, anche in base ai feedback degli utenti. Se la piattaforma valuterà che la diffusione di quelle informazioni influenzano positivamente gli atteggiamenti sul sito appronterà simili classifiche anche per i tanti altri mercati in cui è attiva. Si tratterà di condividere con gli utenti una porzione davvero piccola della montagna di dati che essi stessi contribuiscono a generare ogni giorno: tipologie di visione, interruzioni, pattern di scelta, tasso di abbandono, condivisione degli account e differenza di questi e molti altri parametri. Tutte informazioni che Netflix fatica a restituirci e che, in fondo, non sono certificati da nessuno: sono cifre prodotte e diffuse autonomamente.
Un punto ben chiaro al gruppo, tanto che il mese scorso il capo dei contenuti Ted Sarandos ha assicurato di voler insistere sulla trasparenza e che – queste classifiche ne sono una prima prova – Netflix inzierà a fornire dati più granulari e specifici a produttori, abbonati e alla stampa.