È l’idea del divulgatore scientifico e illustratore Giulio Pompei, ospite delle dirette di LIFE per tutto il palinsesto del 2021, che racconta la scienza con illustrazioni e video e dal 2010 porta avanti il suo progetto “Doyouspeakscience”. Perché anche la scienza può essere un linguaggio internazionale
Non solo l’inglese e la musica possono essere lingue internazionali, in grado di unire culture e popoli differenti e creare ponti, ma anche la scienza. È l’idea di Giulio Pompei, 39enne romano, insegnante, divulgatore scientifico e illustratore, che sarà ospite delle dirette di LIFE per tutto il palinsesto del 2021, accompagnandole con illustrazioni accattivanti e video divulgativi ed esplicativi. Come quello realizzato per la seconda diretta dell’anno di LIFE: Smartphone, la salute in mobilità e le sfide della Digital Health con la nuova relazione tra HCP (Home Care Premium)-cittadino,per rendere l’immagine della salute in mobilità e delle sfide della Digital Health.
O quello sulla prevenzione medica, realizzato per la prima diretta di Life del 2021: “Medicina preventiva, la scommessa sul territorio e il calendario vaccinale stravolto dalla pandemia“.
Il percorso tortuoso della divulgazione scientifica
Un lavoro che non segue spesso un percorso lineare quello del divulgatore scientifico, come spiega lo stesso Pompei, a cui si arriva dopo giri tortuosi, varie esperienze, anche diverse tra di loro, e magari viaggi all’estero. Come è stato per Giulio. Laureato in biotecnologie, a 25 anni inizia a insegnare – in 14 anni ha insegnato chimica, biologia, geografia anche astronomica, pochino di fisica. Fa il ricercatore prima in università poi al CNR, con borse di studio e brevi contratti. Ma non basta. Attratto anche dalla sua vena artistica frequenta la scuola romana dei fumetti dove perfeziona la sua capacità di disegno.
“Rompere i muri della classe”
Nel frattempo nel 2010 piattaforme come Youtube e Facebook iniziano a esplodere e Pompei pensa che possa essere una buona occasione per “ampliare la classe”. “Erano gli anni dei primi youtuber – racconta – la piattaforma allora era molto diversa da oggi. Ho iniziato a usare nuovi linguaggi per raccontare le cose che facevo a scuola. Per buttare giù i muri della classe e comunicare con l’esterno”. Così Pompei inizia a spiegare la scienza su Youtube con brevi esperimenti “fatti in cameretta” come riferisce lui. E nasce il progetto “Doyouspeakscience” per divulgare la scienza in modo semplice, tramite video. Un investimento di tempo (e anche denaro) che in Italia non paga tanto, ma all’estero sì.
L’apprezzamento estero
Sempre in quegli anni Pompei viaggia tra Berlino, Costa Rica e Liverpool, dove continua a insegnare e porta avanti il suo progetto. Il pellegrinaggio (se così si può chiamare) dura circa dieci anni, soprattutto perché in Italia le porte erano quasi tutte chiuse e insegnare era complicato dalle graduatorie. All’estero invece Pompei piace. Non solo perché avere un professore con un curriculum internazionale – e soprattutto italiano – è considerato quasi un vanto, ma soprattutto perché le scuole sono incuriosite dal suo progetto di divulgazione scientifica: “Una volta mi hanno fatto il contratto proprio grazie al progetto Doyouspeakscience” ricorda. “Ho ricevuto tante chiamate perché volevano sapere cosa facevo e più che alla mia carriera di studi erano interessati alla divulgazione scientifica che portavo avanti online con quelli che al tempo erano nuove tecnologie”.
La missione scientifica
In Costa Rica invece Pompei porta avanti una sorta di laboratorio di volontariato per la comunità. La sua è insomma una missione scientifica per portare la scienza in contesti semplici. “Non parliamo di terzo mondo ma contesti particolari” precisa. “Questa attività faceva parte della mia intenzione di insegnare nelle scuole locali, ma anche di contribuire a portare in comunità concetti scientifici di base”. D’altra parte, come la pandemia di Covid-19 ha ulteriormente evidenziato, la società di oggi ci impone di avere un minimo di dimestichezza con la scienza per esserne parte. “Sono un esempio i cambiamenti climatici – aggiunge Pompei – al giorno d’oggi non si può non sapere di cosa si parla. O il referendum del 2005 sulla procreazione medicalmente assistita, da cui molti si astennero perché di difficile comprensione”.
Senza parole difficili
Proprio con questa missione, nel tempo, il progetto di Pompei passa da video tutorial di esperimenti – utilizzati dallo stesso per insegnare e anche dai colleghi – a una divulgazione di più ampio respiro, rivolta al grande pubblico con l’intento di spiegare la scienza senza parole difficili. “Spesso le persone dicono di non capire la scienza” afferma Pompei. “E se non tutti devono essere scienziati è importante però che i cittadini conoscano la realtà scientifica che ormai ci circonda, perché siamo in una società della tecnologia. Tagliarsi fuori è un peccato”.
In cerca di sponsor
Così tra momenti di sconforto e difficolta e partecipazioni ad aventi importanti (come Rome Maker Faire) e premi, il progetto online va avanti. Anche con collaborazioni importanti, come l’Istituto di prevenzione sismica, la Sapienza di Roma e infine quest’anno con una rete televisiva locale. “Ora i miei video sono trasmessi tutti i giorni su canale 10” dice Pompei. “Un bel traguardo per questo progetto, che negli anni ha ricevuto sì tanti riconoscimenti ma non ha ancora trovato uno sponsor“.
“All’estero capita spesso che progetti simili di divulgazione siano sostenuti da privati o no-profit, che gli permettano di strutturarsi” conclude. “In Italia invece è difficile. Ora quello che mi piacerebbe fare con Doyouspeakscience è aggiungere altri laboratori scientifici, fare incontri live (quando Covid ce lo permetterà) e portare i laboratori anche all’estero, per usare la scienza come linguaggio di comunicazione internazionale per conoscersi. Perché la scienza come la musica è un linguaggio internazionale che va oltre le barriere”.