Una ricerca svolta durante la seconda ondata epidemica in un campione di scuole elementari della Lombardia ha dimostrato come l’incidenza delle infezioni da SARS-CoV-2 sia stata inferiore del 14% rispetto alla media regionale per bambini della stessa età nelle scuole coinvolte
Non sottovalutare l’importanza della comunicazione rivolta ai bambini. È il messaggio che tiene a stressare Anna Odone, ordinario di Igiene all’Università di Pavia che insieme a Carlo Signorelli, professore dell’Università Vita-Salute San Raffaele e Lucia Bricchi, medico Specializzando in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele nell’ottobre del 2020 ha condotto una ricerca nelle scuole della Lombardia – nell’ambito del progetto nazionale “Igiene insieme” – per valutare l’importanza dell’igiene e dell’educazione ad essa associata nel contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19 nelle scuole dell’infanzia e primarie.
Il valore aggiunto dello studio come racconta Odone è “che fare educazione sanitaria ed educazione alla prevenzione a partire dall’età più giovane permette ai bambini (che pure hanno seguito le regole anche più degli adulti), di comprendere il motivo alla base delle regole di igiene come lavarsi le mani, indossare la mascherina, ventilare le aule, pulire le superfici, non scambiarsi oggetti. Se oltre a seguire le regole i bambini ne comprendono anche il razionale scientifico allora questo è un successo della sanità pubblica. E il progetto lo ha dimostrato”.
Lo studio lombardo
Il progetto “Igiene insieme” realizzato dall’Università Vita-Salute San Raffaele con il supporto di Napisan ha coinvolto oltre 8mila scuole d’infanzia e primarie in tutta Italia, mentre la ricerca condotta all’interno della Lombardia – scelta perché tra le regioni più colpite – è un’analisi dei dati in cui sono stati confrontati i tassi di positività Covid-19 delle scuole che hanno aderito allo studio con la media regionale nella stessa classe di età nel periodo di riferimento. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Acta Biomedica.
Al progetto hanno aderito 271 scuole (su base volontaria) su un totale regionale di 2.472, alle quali è stato fornito un “kit per l’igiene” entro il 30 settembre 2020 contenente materiali educativi e informativi e prodotti igienizzanti. Le scuole hanno messo a disposizione i kit agli alunni e poi, nel corso del mese di settembre, hanno raccolto i dati relativi all’incidenza dell’infezione da Covid-19. Da questa ricerca è emerso che su 271 scuole, 140 (52% del totale coinvolte in Lombardia) hanno trasmesso dati utili e rilevanti entro il 31 ottobre successivo, per un totale di 2.033 classi e 43.096 alunni. “Il grande merito del progetto per noi che siamo stati coinvolti come parte scientifica – precisa Odone – è essere entrati nel contesto educativo, quindi nelle scuole, non solo intese come ambiente fisico ma come contesto. Tra l’altro anche il piano nazionale la prevenzione identifica la scuola come setting dove fare prevenzione”.
I risultati dello studio
Il numero di nuove infezioni da Covid-19 nelle scuole lombarde aderenti allo studio è stato poi confrontato con i tassi di incidenza dell’infezione, per 100.000 abitanti della stessa fascia d’età (6-10 anni), in Lombardia. L’incidenza di casi Covid-19 registrata in questi istituti durante il periodo analizzato è stata di 643 casi su 100.000, contro 747 casi su 100.000 registrati, invece, in regione Lombardia. I dati dunque hanno mostrato una riduzione di incidenza, statisticamente significativa, di Covid-19, del 14% nelle scuole aderenti all’iniziativa. Il dato misurato inoltre, appare rilevante anche per lo scarso numero di ricerche di questo tipo.
“Non possiamo stabilire una correlazione certa tra il progetto ‘Igiene Insieme’ e la riduzione del tasso di infezione, perché si è trattato di una valutazione empirica – sottolinea Odone – ma sicuramente i dati suggeriscono come il progetto possa avere avuto un impatto positivo sul controllo dell’infezione”.
Impatto a 360 gradi
“Con la pandemia di Covid-19 abbiamo appreso informazioni che spero e credo ci porteremo dietro e avranno un impatto positivo sulla diffusione di altre patologie, come per esempio l’influenza” continua Odone. “Aver sviluppato programmi dedicati alle scuole, supportati anche da un board scientifico dell’Università, sicuramente ha potenziato e rafforzato quello che già la comunicazione istituzionale stava facendo in quel periodo. Il progetto inoltre è partito in piena pandemia, si tratta quindi di risultati anche molto preliminari rispetto all’evoluzione dell’epidemia”.
La continuazione del progetto
“Il progetto ‘Igiene Insieme’ proseguirà anche nel 2021 – conclude Odone – con nuove modalità di indagine e di sperimentazione partendo però dal bagaglio e il successo dell’edizione 2020 che ha rafforzato la consapevolezza che lavorare per le scuole con le scuole e quindi con tutti gli attori che le popolano, i bambini in prima battuta le loro famiglie gli insegnanti, è un meccanismo assolutamente virtuoso. Sicuramente le nuove fasi del progetto lo potranno confermare in maniera ancora più solida”.
Durante l’anno scolastico 2021/2022 il progetto avrà l’obiettivo di arrivare al totale, significativo, di 10.000 istituti coinvolti in tutta Italia. Sarà poi l’occasione per presentare nuovi contenuti, rinnovati e allineati all’età degli studenti, per tenere conto delle esigenze mostrate ed emerse nel corso del precedente anno scolastico, con un occhio attento alla formazione e al divertimento. In particolare, grande importanza verrà garantita alla differenziazione del messaggio per fasce d’età tra i singoli bambini.
Maggiore inclusività
Il materiale inoltre sarà realizzato in modo da rendere l’iniziativa più accessibile e inclusiva grazie all’inserimento dell’approccio della Comunicazione Aumentativa Alternativa, cioè l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie atte a facilitare e incrementare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà a usare i più comuni canali comunicativi, ossia il linguaggio verbale e la scrittura. Questo grazie al coinvolgimento di Auxilia e dell’associazione Il CAAmaleonte, realtà nate con la volontà di migliorare la qualità della vita e della formazione dei bambini con bisogni comunicativi complessi in modo tale da poter coinvolgere tutti i bambini in maniera attiva, senza distinzioni.
Per rendere fruibili i contenuti verranno quindi utilizzati strumenti di natura grafica come i simboli grafici o pittogrammi, in questo caso quelli appartenenti al set Widgit. Attraverso questa modalità comunicativa, i bambini con disabilità cognitiva e comunicativa possono trovare una migliore accessibilità informativa. Tale contesto sarà inoltre facilitante anche per i bambini stranieri che non conoscono l’italiano e per chi ha difficoltà di lettura.
Foto in alto: Ketut Subiyanto da Pexels