Tokyo Mirage Sessions #FE Encore permette di visitare la capitale del Paese del Sol Levante e di vivere avventure degne di un manga
Non c’è appassionato di videogiochi che non ami alla follia anche il Giappone. A questa regola non si sfugge. Ecco perché Tokyo Mirage Sessions #FE Encore rischia di fare breccia nel cuore di un sacco di videogiocatori: permette infatti di visitare in lungo e in largo la tecnologica e tentacolare capitale nipponica, vivendo avventure degne di un anime.
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Tokyo decadence
Non è mai facile dar vita a un crossover, ovvero all’incontro tra due serie. E Tokyo Mirage Sessions #FE Encore è esattamente il frutto della collisione di due universi paralleli: quello della serie di Shin Megami Tensei di Atlus e quello della saga di Fire Emblem, di Nintendo.
Chi adora il Giappone non faticherà a riconoscere le ambientazioni
Nato dalla mente di Kaori Ando, producer della casa di Kyoto, ha richiesto ben 5 anni di sviluppo, sebbene al suo debutto su Wii U non abbia certo fatto faville. Colpa anche della console assai sfortunata in termini di vendite. Ora Tokyo Mirage Sessions #FE Encore ci riprova su Switch. Se la caverà?
La storia è davvero sopra le righe. Come i personaggi, del resto
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Come ti divento un idol
Il Giappone moderno, con le sue contraddizioni, le sue strade affollate e le sue manie che sfociano assai spesso in vere e proprie nevrosi, non si limita a fare da sfondo al gioco sviluppato da Atlus e prodotto da Nintendo. La trama stessa, demenziale, stralunata e piena di eccessi è in perfetto stile nipponico e rimanda a una moltitudine di anime e manga in cui gli eroi sono adolescenti che di giorno vanno a scuola e durante la notte reggono le sorti del pianeta.
In questo caso, oltre ad andare a scuola e salvare il mondo, i protagonisti di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore sono seriamente decisi a diventare idol, che per i giapponesi è un concetto che va oltre a quello del semplice cantante, perché un idol è più un oggetto di culto, capace di rendere isteriche le masse. Da idolatrare, appunto.
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Protagonisti del gioco sono Itsuki Aoi, studente liceale di diciassette anni, e la sua compagna di classe Tsubasa Oribe. Ma non crediate che vivano una adolescenza spensierata: cinque anni prima Tokyo è stata invasa dai Mirage, terrificanti esseri di un’altra dimensione che hanno rapito milioni di persone. Tra queste anche la sorella di Tsubasa, cantante già affermata. E la nostra eroina è seriamente intenzionata a fare luce sulla sua sparizione.
La strada per diventare Mirage Master
Su tutto ciò si innesta il gameplay vero e proprio. Nelle prime ore di gioco si scopre che i Mirage altri non sono che personaggi della saga di Fire Emblem soggiogati da una entità malvagia. I nostri, però, non solo riescono a liberarli dal giogo, ma addirittura a comandarli, diventando così Mirage Master (una sorta di allenatori di Pokémon, con la possibilità però di comandare soldati medievali e non mostriciattoli).
Il risultato è un bizzarro JRPG che alterna momenti canonici, di esplorazione di dungeon e di combattimenti (con relativa crescita dei personaggi basata sul guadagno di esperienza), con altri decisamente più insoliti che vedranno i nostri impegnati in lezioni di canto e recitazione o in vere e proprie esibizioni. Oltre ai due universi videoludici, in Tokyo Mirage Sessions #FE Encore convivono quindi le doppie vite dei giovanissimi protagonisti, idol in erba di giorno, detective dell’occulto la notte.
Ma le stesse sequenze tradizionali offrono comunque riuscite variazioni sul tema: il party d’eroi conterà un massimo di tre individui (sui sette globali che incontrerete lungo il dipanarsi della trama) che dovrete variare di continuo, perché ciascuno di essi sarà abbinato a un elemento e risulterà indebolito nei confronti di quello opposto, quindi occorrerà allenare tutti per essere certi di avere un team inattaccabile.
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I dungeon sono poi affollati di nemici di livello superiore, per cui il giocatore dovrà inanellare più combo (che nel gioco vengono chiamate “sessioni”) per aumentare l’efficacia dei colpi inflitti e superare il gap tecnico che sulla carta li rende vincitori dello scontro.
Seppur con qualche volo pindarico, il gioco riesce ad amalgamare la presenza dei due universi
Il risultato è un JRPG leggermente diverso dalle solite avventure fantasy ambientate in mondi medievali. Poteva inoltre un gioco che segue la crescita di aspiranti idol non avere una colonna sonora degna di nota? No, e infatti i componimenti, frutto della maestria di Yoshiaki Fujisawa, sono tutti ispirati. La trama, dal canto suo, alterna momenti assurdi ad altri decisamente più scontati, ma riesce sempre a fornire lo spunto per progredire.
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La versione Switch di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore offre inoltre la possibilità di accelerare i combattimenti (le lunghissime “Sessioni”), che su Wii U erano a tratti estenuanti, soprattutto al massimo livello di difficoltà. Il risultato è un gioco di ruolo godibilissimo, reso ancora più accattivante dalla permeabilità a elementi di provenienza nipponica. Se avete divorato Dragon Quest XI S – Echi di un’era perduta e Tales of Vesperia, non fatevi sfuggire questo per completare la vostra collezione con quanto di meglio offre oggigiorno la libreria di Nintendo Switch in fatto di Japan Role Play Game.