Lo stop prolungato può danneggiare le batterie. Abbiamo chiesto a Marco Brusamolino, CEO di Cercaofficina.it, alcuni trucchetti per evitare di essere i soli a non ripartire il 4 maggio
Il 4 maggio si riparte. Non tutti, ma si riparte. Pensate che beffa sarebbe iniziare la Fase 2 con l’auto in panne. Già, perché in tempi di lockdown, anche le nostre macchine stanno soffrendo. Cosa fare, allora, per mantenere funzionante la batteria della propria auto e cosa, invece, è meglio evitare per non deteriorarla? Ce lo ha spiegato Marco Brusamolino, CEO e cofounder di Cercaofficina.it, scaleup che offre, tramite il portale online, preventivi sulla riparazione e/o manutenzione dei veicoli a quattro ruote grazie alla collaborazione con officine e carrozzerie.
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Batteria della macchina: cosa fare…
In tanti si sono posti la domanda: “È meglio accedere la macchina anche se ferma nel parcheggio, oppure no?“. Partendo proprio da questo quesito, Marco Brusamolino ha illustrato a StartupItalia alcuni veloci e semplici consigli per evitare il deterioramento del proprio veicolo in tempi prolungati di inutilizzo. “Anzitutto, partiamo dal presupposto che, comunque, il lockdown imposto sinora non ha implicato un lasso di tempo talmente lungo da causare gravi danni alle macchine, supponendo che, comunque, queste vengano utilizzate anche se a distanza di molti giorni e per poco tempo – afferma il CEO – Inoltre, dobbiamo considerare il fatto che il clima, in questo caso, ha giocato a favore perché non è accaduto durante il periodo invernale, nel quale è più facile che le batterie delle macchine, date le basse temperature, non funzionino correttamente. Teniamo presente che anche il solo gesto di utilizzarla una volta a settimana/ogni 10 giorni, per andare a fare la spesa o una commissione, permette comunque alla batteria di ricaricarsi”. Anche se, quindi, non c’è molto di cui doversi preoccupare, pensiamo a quei casi in cui l’auto non viene mai utilizzata. “Una soluzione potrebbe essere quella di scollegare i poli della batteria, sempre previa consultazione del libretto delle istruzioni. Questo va puntualizzato perché, ad esempio, nelle macchine più moderne dotate del sistema Start&Stop, invece, potrebbe non essere una buona idea perché si potrebbe danneggiare la centralina, dato che il motore viene acceso e spento in maniera automatica”. In alternativa, se si ha a disposizione un mantenitore di carica, una volta collegato questo sarà in grado di preservare la batteria attraverso un flusso di tensione costante.
Cosa non fare, quindi? “È da evitare accendere la macchina, anche una sola volta a settimana, mantenendola ai minimi regimi. In questo modo la batteria non si ricarica, anzi subisce una forte sollecitazione nell’accensione che poi non viene sostenuta dal movimento – afferma Brusamolino – La batteria, per funzionare bene, deve andare a regime e riscaldarsi. L’ideale sarebbe, quindi utilizzare la macchina per una quindicina di chilometri”. Questa regola vale per tutte le auto e per qualsiasi modello, indipendentemente dall’anno di produzione. Al primo riavvio, dopo un lungo periodo di fermo auto, sarebbe quindi importante percorrere almeno pochi chilometri, così da consentire all’alternatore di lavorare al meglio e facilitare una piena ripresa. Il momento in cui si effettua il primo riavvio potrebbe, infatti, causare un forte stress sia alla stessa batteria che ad altre componenti del veicolo, come il catalizzatore e la marmitta, dove potrebbe essersi formata della condensa che potrebbe avere causato la formazione di ruggine nel sistema di scarico.
Il team di Cercaofficina.it