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La porta dell’Inferno: il videogioco italiano per camminare nella Divina Commedia

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Il titolo è sviluppato dalla startup di Milano Beyond the Gate. Grazie alla realtà virtuale si diventa Dante nel Canto primo

Il titolo è sviluppato dalla startup di Milano Beyond the Gate. Grazie alla realtà virtuale si diventa Dante nel Canto primo

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Alessandro Di Stefano
16 giu 2020

Che sia la volta buona? Forse i videogiochi smetteranno di essere sminuiti come diavolerie che instupidiscono le menti. Perché invece non sfruttarli come ponte per intercettare l’interesse degli studenti, coinvolgendoli con la tecnologia che conoscono come le loro tasche? A questo hanno pensato i giovani di Beyond the Gate, una startup videoludica di Milano, che ha sviluppato La porta dell’Inferno, un breve videogioco di 15 minuti in realtà virtuale. «Non è certo la prima volta che viene rappresentata la Divina Commedia – ha premesso Marco Arena, CEO e cofounder – l’opera di Dante Alighieri è stata celebrata con tantissimi media. La realtà virtuale è soltanto la nuova frontiera che abbiamo utilizzato con un scopo di edutainment, ovvero education e entertainment: i primi a sperimentare tutto questo, a febbraio, sono stati gli alunni di classi medie e superiori del Collegio San Carlo di Milano».

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Divina Commedia: il gameplay

La porta dell’Inferno non è un videogioco da console, ma funziona grazie a un visore VR con cui ciascuno studente può calarsi nei panni di Dante e camminare nel Canto primo dell’Inferno della Divina Commedia. «Una partita dura all’incirca un quarto d’ora – ha spiegato il CEO – grazie a puntatori che permettono di spostarsi nell’ambiente, si può esplorare la selva oscura che abbiamo ricreato e trovare oggetti misteriosi. Bisogna rispondere a domande, salire sulla montagna e affrontare le fiere. E si ti azzannano si ritorna all’inizio».

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Il team di Beyond the Gate ha impiegato quattro mesi per sviluppare La porta dell’Inferno, un’iniziativa videoludica e formativa sostenuta dal Collegio San Carlo di Milano – che ha investito sul progetto – e patrocinata dalla Società Dante Alighieri.

«La Società Dante Alighieri – ha dichiarato Alessandro Masi, Segretario Generale – ha concesso  il proprio patrocinio a una iniziativa che ha ritenuto utile allo sviluppo educativo dei giovani, riconoscendo in Dante colui che incentra i principi fondamentali dell’umano sapere». Un attestato di riconoscimento prezioso per una startup che ha deciso di puntare tutto sul rapporto con scuole, insegnanti e studenti.

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Come arcieri al Castello

Il progetto su Dante non è il primo su cui la startup ha lavorato. Nel 2018 Beyond the Gate ha lanciato un’esperienza retail dentro il Castello Sforzesco di Milano, uno dei luoghi storici più importante della città. «Anche qui abbiamo lavorato con la VR per far vivere questo luogo come era nel Quattrocento. Con il visore non c’era una fruizione passiva: si diventava un arciere». Farsi strada in un mercato competitivo come quello videoludico non è facile, ma il settore in Italia continua a crescere anche grazie a IIDEA, l’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi che porta avanti gli interessi del settore. «Stanno facendo un lavoro straordinario – ha concluso Marco Arena – purtroppo si riescono a far pochi videogiochi di successo mondiale, ma anche il nostro paese può dire la sua. L’inventore di Candy Crash è italiano e ha fatto un’exit da quasi 6 miliardi di dollari. Quello che ci manca è lo sviluppo di un vero ecosistema».

Tags: #BEYOND-THE-GATE #DANTE #VIDEOGIOCHI
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