L’istrionico patron dell’auto elettrica prima rimprovera al presidente Biden di dimenticare sempre Tesla, quindi apre le porte alle rappresentanze sindacali. Che succede?
Sono due i tweet di Elon Musk, numero 1 di Tesla, ad avere fatto particolarmente rumore nelle ultime ore. Partiamo da quello che, all’apparenza, sembra meno importante: “Con la presente vorrei invitare l’Uaw a tenere un voto sindacale a loro piacimento. Tesla non farà nulla per fermarli”. La UAW è l’International Union, United Automobile, Aerospace and Agricultural Implement Workers of America, meglio conosciuta come United Automobile Workers, sindacato americano, con sede ovviamente a Detroit, che rappresenta lavoratori negli Stati Uniti, a Porto Rico e in Canada. Chi segue il profilo Twitter dell’istrionico fondatore di Tesla sa bene che l’ex startupper si è sempre rivelato ostile ai sindacati, così come ha sempre polemizzato contro il potere politico e qualsiasi cosa venga intesa dall’imprenditore come un argine al proprio diritto di fare affari.
Musk non ama i sindacati, finora tenuti fuori da Tesla
In passato, la National Labor Relations Board si era pronunciata assai duramente contro un tweet del 2018 in cui Musk diceva che i dipendenti avrebbero perso le loro stock option se avessero formato un sindacato. Per questo nelle fabbriche Tesla non sono presenti sigle sindacali. Ora però le cose sembrano essere radicalmente cambiate.
Nella giravolta di Musk potrebbe aver avuto peso la decisione dell’amministrazione Biden di elargire un ulteriore incentivo fiscale di 4.500 dollari a favore di chi acquista veicoli elettrici che presentino due requisiti: devono essere prodotti negli Stati Uniti e in impianti sindacalizzati. Il disegno di legge al momento è in alto mare, ma Tesla sa bene, considerato il costo delle proprie vetture, che per restare competitiva ha bisogno anche di incentivi.
Tesla has created over 50,000 US jobs building electric vehicles & is investing more than double GM + Ford combined
[fyi to person controlling this twitter]
— Elon Musk (@elonmusk) March 2, 2022
Le polemiche tra Joe Biden ed Elon Musk in merito a quella decisione non sono mancate: l’inquilino della Casa Bianca non ha mai risposto alle critiche dell’imprenditore di origini sudafricane, ma in compenso quando elogia gli sforzi delle Case USA per portare avanti la transizione ecologica cita sempre gli investimenti delle industrie di Detroit (Ford e GM), dimenticando puntualmente Tesla.
Leggi anche: Virgin Hyperloop licenzia 111 dipendenti. I nuovi piani per i treni super veloci
È successo a più riprese, non ultimo poche ore fa. E qui arriviamo al secondo cinguettio rumoroso di Musk, che ha replicato a Joe Biden ricordando che “Tesla ha creato oltre 50.000 posti di lavoro negli Usa, costruendo veicoli elettrici e investendo più del doppio di GM e Ford messi insieme”. Quindi il patron dell’auto EV si è rivolto alla “persona che controlla questo Twitter”, riferendosi all’account presidenziale, affinché riporti il messaggio alla Casa Bianca.