La visualizzazione si arricchisce di dettagli e sfumature di colore per segnalare con più precisione le caratteristiche del territorio. Novità anche per le grandi città
Le mappe di Google cambiano aspetto. In modo radicale, per consentire agli utenti di distinguere le diverse caratteristiche fisiche del territorio, che si tratti di vette montagnose, deserti, spiagge o foreste e macchie più o meno fitte. L’effetto, stando alle prime impressioni, è notevole: un salto in avanti in termini di comprensione del territorio che va ben oltre l’approccio grafico per concederci più informazioni. Un taglio quasi formativo, che restituisce la complessità dei paesaggi ma in modo come sempre semplice e lineare.
Big G ha spiegato di aver ovviamente utilizzato dati e immagini satellitari ma di averli arricchiti con una nuova tecnica algoritmica di colorazione che, appunto, riesce a rendere in modo più preciso le diversità del terreno. Si tratta di un aspetto niente affatto secondario: né per la comprensione del mondo che ci circonda né, in termini più pragmatici, per la programmazione degli itinerari.
Google ha spiegato che le nuove mappe – la visualizzazione riguarda la modalità “standard” delle tre possibili su Maps – saranno disponibili in settimana in 220 paesi e territori che al momento supportano Google Maps, dunque più o meno su tutti i mercati globali. E toccheranno tutto il pianeta, “dalle più grandi aree metropolitane alle piccole città rurali”. Anche gli aspetti stradali, urbani e di viabilità, ma questo solo in certe città (le solite Londra, New York, San Francisco a cui se ne aggiungeranno via via molte altre), verranno arricchite di nuovi dettagli come la posizione delle strisce pedonali, le dimensioni della carreggiata e dei marciapiedi, la presenza di isole pedonali e così via.
L’algoritmo
L’algoritmo individua insomma nelle immagini satellitari le infinite diversità dei territori: dalle foreste più impenetrabili alle porzioni aride o ghiacciate del terreno fino ai rilievi di diverse altitudini passando per vallate e altipiani. Assegnando quindi a queste aree un range di colore del metodo Hsv, Hue Saturation Value, che è appunto un metodo additivo di saturazione dei colori, particolarmente efficace dal punto di vista della visione ed elaborazione umana. Il confronto fra vecchia e nuova visualizzazione delle foto in alto rende infatti autmaticamente datate le precedenti mappe.