La recensione di un videogioco che mescola il celebre anime con la saga “figlia” di Harvest Moon
Uno degli anime più famosi e amati di sempre diventa il protagonista dello spin off che celebra un’altra importante – anche se meno nota – saga videoludica. Stiamo parlando di Doraemon Story of Seasons, il videogioco disponibile da pochi giorni anche per PlayStation 4, dopo il lancio su Nintendo Switch lo scorso anno. Il gatto robotico e il suo inseparabile amico Nobita sono i protagonisti di una nuova versione che replica la struttura di Harvest Moon, divenuto nel 2012, appunto, Story of Seasons. Coltivare e allevare animali non è una novità nel mondo gaming: succede in Animal Crossing ed è diventato molto popolare grazie anche al free gaming di FarmVille. In Doraemon Story of Seasons dovremo, come al solito, risolvere un grosso problema e, purtroppo, il gatto che viene dal futuro non ci salverà nel tempo di una puntata in tv.
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Doraemon Story of Seasons: breve (ma utile) ripasso
Prima di addentrarci in un gameplay davvero spassoso, pieno di riferimenti al manga che ha spento lo scorso anno 50 candeline, è bene fare una premessa su questo anime per chi ha soltanto sentito parlare della serie. Comparso per la prima volta su fumetto, grazie alla matita di Fujiko F Fujio (pseudonimo dietro al quale si nascondono Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko), Doraemon è una creatura magica, un gatto robotico venuto dal futuro, capace di togliere dai guai il giovane Nobita. Alunno della quinta elementare, è il co-protagonista di innumerevoli storie. Pigro e pasticcione, Nobita è – in maniera brutale – uno sfigatello bullizzato di continuo.
Ogni volta il giovanotto ne combina qualcuna e si caccia nei guai. Tocca così a Doraemon risolvere tutto, facendo uscire dalla sua magica tasca i chiusky, oggetti magici e tecnologicamente avanzati. A più di mezzo secolo dal battesimo di questo manga, il messaggio di Doraemon è ancora attuale e – grazie anche ai riadattamenti videoludici – continua a ingraziarsi pubblici in tanti continenti. I valori dell’amicizia, del rispetto dell’ambiente, le condanne al bullismo sono soltanto alcune delle tematiche toccate. Ma torniamo nei campi, dove Nobita e Doraemon devono darsi da fare se vogliono tornare a casa.
Rimbocchiamoci le maniche
Doraemon Story of Seasons non è soltanto un videogioco in cui dobbiamo coltivare, allevare animali e fare amicizia con le persone come nel tradizionale Harvest Moon. La storia è cucita addosso ai personaggi dello spin off. Per uno dei soliti inganni del destino, Nobita cade in uno spazio-tempo sconosciuto e, purtroppo, non può fare affidamento sul gatto robotico che, catapultato nel nuovo mondo, ha disperso tutti i suoi chiusky. Sarà nostro compito ritrovarli.
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Nel frattempo occorre darsi da fare: a Nobita viene così assegnata una fattoria diroccata che dobbiamo rimettere a nuovo e, soprattutto, a frutto. Gli sviluppatori hanno deciso di proporre un lungo tutorial per padroneggiare tutte le meccaniche di gioco. Come in molti altri titoli incentrati sulla vita agreste – tutt’altro che bucolica – il fattore tempo è decisivo e se non procediamo con il raccolto lo manderemo in malora (insieme ai soldi). Tenere sotto controllo tutto non è facile, ma ingaggiante per chi ama titoli pazienti come questo.
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Anche l’equipaggiamento è fondamentale per raccogliere i minerali più grossi e migliorare il proprio rendimento nel raccolto. L’altra chicca del gioco – che riprende la logica degli originali di Harvest Moon – è il rapporto con gli altri. Le amicizie, tanto quanto i campi, vanno accudite e coltivate. Dialogate con gli NPC, scoprite cos’hanno da dirvi: ne nascerà qualcosa di buono per tutti. Il mondo di Doraemon Story of Season è un omaggio autentico al manga e anime giapponese. Una grafica che pare disegnata con l’acquerello, piena di colori e dettagli. Fiori, foglie, ma anche utensili domestici e animali rispecchiamo i tratti che molti di voi riconosceranno perché, da piccoli, hanno divorato i cartoni in tv.