L’innovazione in ambito healthcare è uno dei settori che sta attraendo maggiori investimenti a livello internazionale. Ogni essere umano ha come primo pensiero la cura della propria salute e di quella di chi gli sta accanto. E l’evoluzione digitale puó aiutarci a vivere più a lungo e a farlo in salute. Ma quali sono i settori in cui la digital transformation sta avendo gli effetti più incisivi? Se ne é discusso durante il workshop Future of health che si é tenuto durante #SIOS17 – Startupitalia! Open Summit.
La parola d’ordine è medicina personalizzata. A partire dai farmaci fino all’assistenza a domicilio, non esisteranno più soluzioni buone per tutte le stagioni, ma l’approccio al malato partirà dal malato stesso. I farmaci saranno pensati sulla base della mappatura del dna del paziente e sulla base della composizione del microbiota intestinale. I robot che affiancheranno gli anziani e i malati leggeranno le nostre espressioni facciali e modificheranno di conseguenza il loro approccio, ci ricorderanno le pillole e anticiperanno i nostri bisogni e desideri.
Digital health, sempre più wearable e personalizzata
La salute delle persone sarà tenuta sotto controllo dai device che indosseremo. Ma non dovremo curarcene perché stanno nascendo delle piattaforme che riuniscono tutti i dati che ci riguardano, analizzeranno i Big data e ci suggeriranno lo stile di vita ed eventualmente i farmaci più adatti a noi.
La tecnologia sarà in grado di aiutare soprattutto chi ha delle disabilità. “Già oggi esistono occhiali speciali che sanno raccontare all’ipovedente che cosa ha di fronte, dal menu di un ristorante ad una scena di vita quotidiana, come un bambino in bicicletta o in incrocio stradale”, spiga Mattia De Rosa, direttore della divisione Cloud & Enterprise di Microsoft Italia. “I dati sulla nostra salute possono essere controllati dal nostro medico anche da remoto oppure da algoritmi di machine learning“.
La portabilità degli strumenti di diagnosi e di cura é uno degli elementi fondamentali. “Abbiamo sviluppato un piccolo dispositivo che permette di vedere la retina con lo smartphone e abbiamo algoritmi di intelligenza artificiale in grado di riconoscere alcune patologie e aiutare il medico nella diagnosi”, spiega Alberto Scarpa, ceo di D-Eye. Uno strumento portatile e dal costo contenuto che può essere utilizzato dai medici in Occidente, ma anche nei Paesi in via di sviluppo, dove attrezzature più costose non sono presenti.
Digital health, il nodo della tutela della privacy
Uno degli elementi cruciali sarà la tutela della privacy. Tutti questi strumenti raccolgono infatti una grande mole di dati che poi deve essere protetta da usi illeciti e non. Negli Usa, e in Europa, il dibattito sulla possibilità che le compagnie di assicurazione utilizzino i dati genetici dei propri assicurati per modificare il premio delle polizze é acceso. Ma tutti i relatori sono stati concordi nell’affermare che il modo migliore per fare ricerca e al contempo tutelare il paziente sia quello di disaccoppiare dati e nome della persona, in modo da rendere anonimo il processo di analisi.
“Le terapie digitali sono degli interventi software che però danno dei benefici comparabili a quelli dei farmaci”, spiega Roberto Ascione, ceo di Healthware International. “Una startup di Boston ha sviluppato un gioco sparatutto che viene usato per curare il deficit dell’attenzione dei bambini. E’ un videogame che stimola una zona del cervello e crea un recupero funzionale che aiuta i bambini con un disturbo dell’attenzione. E la ricerca ci dice che é utile anche nell‘Alzheimer“.