Sviluppato dallo Studio Koba, il videogioco è disponibile anche su Nintendo Switch
Non si sa per quale dannata ragione, in cucina, l’espressione “è molto anni Ottanta” sia tanto dispregiativa (o forse abbiamo visto troppe volte 4 Ristoranti?). Questo ci fa comunque parecchio infuriare perché non si può maltrattare così una decade che, in quanto a cultura pop, viene oggi saccheggiata a destra e a manca da cinema, serie tv, videogiochi e perfino moda. Ora che ci siamo dunque concessi un piccolo sfogo possiamo parlarvi di Narita Boy, un titolo tanto bello quanto enigmatico, disponibile su Nintendo Switch e sviluppato da Studio Koba, una software house indie fondata nel 2016 e che in tutti questi anni ha lavorato a un’opera ambiziosa. La loro proposta è un viaggio psichedelico, ai confini della realtà e delle dimensioni spazio-temporali, in cui un ragazzino diventa a sua volta il protagonista di un videogioco platform misterioso e affascinante dentro il Digital World.
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Narita Boy: c’è anche la spada laser
La storia di questo ragazzino è subito associabile alla trama di un capolavoro degli anni Ottanta. In effetti anche la pellicola La Storia Infinita racconta di un giovane eroe chiamato a salvare un mondo di cui non pensava di fare parte e in cui non credeva neppure di avere voce in capitolo. Con la stessa epica e molta più tecnologia il protagonista raccoglie il difficile incarico di sconfiggere il cattivo di turno, Him. Il platform si sviluppa in ambientazioni mai banali e piene di riferimenti e dettagli dell’epoca di riferimento. La stessa impostazione grafica, apprezzabilissima su Nintendo Switch, inquadra lo schermo come se in realtà stessimo videogiocando su un televisore a tubo catodico.
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Come si legge sul sito ufficiale della software house, gli sviluppatori si sono ispirati a tre titoli di riferimento: Castlevania, Another World e Double Dragon, riuscendo al tempo stesso a ricreare un universo accattivante e originale, soprattutto per chi non ha una libreria videoludica così risalente nel tempo. Oltre a saltare e correre in più stanze, il giovane eroe – che assume le sembianze di un esile e svelto robot – può anche combattere grazie a una potente spada laser i cui poteri sono tutti da scoprire nel corso dell’avventura. Il combat system è alla portata di tutti i gamer e grazie a frequenti check point si evita quella frustrazione che di certo non mancava in alcune toste saghe degli anni Ottanta.
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Futuro e passato
Gli avversari sono di vario genere e ciascuno va combattuto mescolando le tecniche di combattimento con ampia libertà di azione concessa al gamer, che può deliziare i propri occhi con esplosioni pirotecniche e sgozzamenti tech. In tutto questo Narita Boy non trascura però la tradizione e le origini: infatti nei passaggi dimensionali il protagonista si ritrova anche a oltrepassare ambientazioni del Giappone rurale, come un alieno. Insomma il videogioco si candida davvero ad essere un titolo a cui non rinunciare se si ha la passione per il retro gaming. Genere che, vista le produzioni indie in circolazione, ha ancora tante cartucce da sparare.