Un gioco così intriso di umorismo e sarcasmo non si vedeva dai tempi delle avventure grafiche di LucasArts
Straordinario. Nel senso più puro del termine. Ovvero fuori dall’ordinario. Ma anche divertentissimo, sarcastico e a suo modo epico. Potremmo anche chiuderla qui, perché There Is No Game: Wrong Dimension è tutte queste cose assieme e probabilmente molto di più: è infatti un viaggio nei ricordi di tutti noi nerd e pure negli anni ’80 e ’90, quelli in cui l’industria videoludica affonda le proprie radici. Quelli più compianti per tutti i giocatori che hanno avuto la fortuna di viverli appieno o anche solo di striscio.
Singhiozzando e cliccando in There is no game
Ma che cos’è questo titolo arrivato all’improvviso su Nintendo Switch, subito dopo l’annuncio all’interno dell’Indie World della scorsa settimana? O cosa non è? There Is No Game: Wrong Dimension sostiene di non essere un gioco e infatti sarebbe difficile da inquadrare, secondo i canoni classici.
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È una sorta di miscellanea, di raccolta di vecchie glorie per NES, Amiga, Commodore e quant’altro, ma non crediate sia assimilabile a un WarioWare, perché sareste fuori strada. È di fatto una avventura punta e clicca, ma pure una scatola di videogame sempreverde o invecchiati malissimo, ma che a modo loro hanno fatto la storia. È come se in Mokey Island si andasse avanti saltando da un gioco all’altro. Si inizia trasformando un punto esclamativo “!” in una racchetta, martellando con una pallina le lettere del titolo “There Is No Game” nella migliore tradizione di Arkanoid e si prosegue con incursioni in The Legend of Zelda, Galaga, altri punta-e-clicca questa volta dedicati a Sherlock Holmes e via discorrendo.
Le citazioni all’industria dei videogame non mancano, così come quelle ai grandi film dell’epoca (c’è pure il numero di telefono dei Ghostbusters!). A conti fatti There Is No Game: Wrong Dimension è una vera e propria lettera d’amore al mondo della cultura pop di fine millennio, ma sa andare pure oltre. Perché tutto quanto è tenuto assieme da un umorismo senza pari e da tante trovate semplicemente assurde che riescono a svecchiare il genere, rompendo la quarta parete, quella che divide il gioco dal giocatore.
In There Is No Game: Wrong Dimension competeremo infatti con il software, che sostiene che, al proprio interno, non ci sia alcun gioco. E ci manderà via in modo brusco. Ma se gli opporrete resistenza, le gag non mancheranno. A un certo punto, per esempio, potrete rubargli il cursore del mouse per fargli dispetto. In un altro enigma avrete bisogno di un ingranaggio e il modo più rapido per ottenerla sarà mandare il sistema operativo in crash così da fare uscire la classica schermata con le rotelline…
La piccola software house Draw Me A Pixel è riuscita a confezionare un prodotto di gran caratura. Alcuni enigmi sono tirati per i capelli e probabilmente occorrerà usare gli indizi a disposizione, altrove avanzerete per tentativi, semplicemente pigiando il vostro indice un po’ ovunque (nel caso lo giochiate su Switch, è compatibile col touch screen), ma il passo avanti rispetto all’edizione 2015 c’è tutto e ogni volta che scoprirete la soluzione dell’enigma che vi bloccava scoppierete a ridere e ve la prenderete con voi stessi per non averci pensato.