Le opinioni di Claudio Giuliano Ceo di Innogest, Alberto Fioravanti Fondatore e Presidente di Digital Magics, Tommaso Baldissera Ceo di CrowdFundMe e Andrea Pietrini di YourCFO
Già in passato abbiamo discusso su queste pagine dell’utilità di incorporare i CFO fractional all’interno delle startup.
Nel lontano 2013 il Forbes mappava i 10 metodi per finanziare le startup: dalle soluzioni “grass root” come Famiglie e amici (Family and Friends) sino a soluzioni come Peer 2 Peer e Crowdfunding. Queste ultime soluzioni sono divenute via via rilevanti anche nello scenario italiano, ampliando di fatto, le soluzioni per raccogliere fondi nel competitivo mondo delle startup nostrane.
Un aspetto che tuttavia appare più complesso in Italia rispetto all’estero è quello della fiducia. Chiunque finanzi una startup (che si tratti di una Venture Capital o di un crowdfunding) vuole avere la certezza del suo successo.
Con questo pensiero in mente associare CFO di lungo corso a startup che necessitano un allineamento finanziario è una soluzione altamente percorribile, di recente, se consideriamo il concetto di fractional executive.
Il concetto di Fractional Executive è tanto semplice quanto efficace. I FE sono di fatto “Application Umane”. Immaginiamo una App di iPhone. La si scarica e ha una funzione precisa. Non usate una App di musica per fare running. O una App di Running per ascoltare musica. Ecco i Fractional Executive hanno la stessa funzione, focalizzati su un obbiettivo specifico. Sia che si tratti di un operazione di quotazione in borsa, creazione di un business plan, il loro tempo operativo è dedicato specificamente a quello. Hanno costi ridotti rispetto ad un dipendente assunto ma con 10 15 anni in media di esperienza sul campo sono decisamente più efficaci di molti “giovani” consulenti freschi di MBA.
Il parere degli esperti
Ho quindi pensato di dialogare con differenti attori che operano in questi due campi per comprendere lo scenario. Claudio Giuliano Ceo di Innogest, Alberto Fioravanti Fondatore e Presidente di Digital Magics, Tommaso Baldissera Ceo di Crowdfundme e Andrea Pietrini di YourCfo.
Chiariamoci i dubbi. Le startup operano in un ambiente competitivo. Quando, detto brutalmente, cercano soldi, quanto è importante la fiducia e quanto i conti nudi e semplici? Una persona che incarna fiducia (data dall’esperienza nelle relazioni umane) e competenza (nel tenere i conti per anni) può essere utile alle startup?
“Il ruolo del CFO è importante ma il CFO è un costo.” Attacca Claudio Giuliano. “Un CFO non va preso alla leggera, ci si deve chiedere a cosa serva: quando una realtà è grande, ha quantità di fatture costi, debiti, finanzia straordinaria, gestione contributi, è evidente che serve qualcuno che tenga il polso della situazione. Lo scenario delle startup è più fluido rispetto a quello di un azienda tradizionale. Il Cfo di una startup è una figura quasi d’alterego dell’imprenditore. Tra le preoccupazioni degli startupper ci sono questioni molto pratiche come, per esempio, fare fundraising. Dove il cfo di un’azienda ragiona con fatturati, il cfo di una startup digitale deve tenere sotto controllo i costi acquisizione del cliente, dove vengono spesi i soldi raccolti, rendimento e ritorno di certi sforzi r&d, sostanzialmente la figura più quantitativa e numerica e cosi l’imprenditore può permettersi di spaziare sullo sviluppo commerciale e tutto ciò che ne deriva”.
Digital Magics: a volte servono prima le competenze tecnologiche
Digital Magics con StarTIP di Tamburi e Talent Garden sono il principale hub per Digital made in Italy un “business booster” per le startup dall’early stage all’IPO.
Da questo punto di vista privilegiato mi spiega Alberto Fioravanti : “Noi in Digital Magics aiutiamo spesso le startup nella fase iniziale di vita ed in questa fase pre-seed, la startup molto spesso non ha nel team ancora un CFO perché sono prioritarie le competenze tecnologiche. Nella preparazione del piano strategico per la raccolta seed della startup ci poniamo anche come CFO temporanei. Attraverso il nostro contributo nella messa a punto dei modelli di business e tecnologici, per esempio, siamo una sorta di garanti, offrendo e creando quell’ambiente di fiducia dove gli investitori e gli startupper possono dialogare sicuri delle rispettive posizioni. Una volta effettuata la prima raccolta è sicuramente utile che vi sia una figura senior, come un CFO, che possa coordinare gli sforzi economici e finanziari e contribuire alla continua evoluzione del piano strategico. A mio avviso, dal punto di vista economico, sarebbe interessante che un senior CFO trovasse un rapporto equilibrato con la realtà che sta supportando, penso per esempio, ad un rapporto bilanciato tra una remunerazione economica e una in stock option, in modo che vi sia maggior partecipazione da parte del CFO allo sforzo della giovane realtà.”
Tommaso Baldissera: Serve competenza finanziaria,per mettere a frutto i soldi raccolti
Quando parliamo di raccolta fondi è bene ricordare un fenomeno nuovo (per gli standard italiani) conosciuto come Crowdfunding. Il concetto è semplice, invece di recuperare fondi tramite investitori instituzionali, la startup si rivolge direttamente ai cittadini, i piccoli risparmiatori. Tramite piattaforme aperte si può valutare l’offerta, il business plan della startup e decidere se finanziarla o meno. Nel panorama italiana una delle più importanti piattaforme per numero di progetti chiusi (finanziati) e investitori è CrowdFundMe.
“Molte delle startup che hanno fatto raccolta con noi nell’anno passato sono tornate per un nuovo round” mi spiega Tommaso Baldissera, CEO del gruppo, “nella nostra esperienza notiamo che ci sono startup che riescono a fare i risultati economici che avevano dichiarato prima della campagna (di raccolta fondi) e ci sono quelle che non riescono per nulla. Se consideriamo società con amministratori più adulti e con esperienza, come Cleanbnb, notiamo che hanno fatto buone raccolte anche in virtù dell’esperienza di chi li governa. Sia in termini di KPI sia anche quelli finanziari. Sposo quindi in pieno la teoria che serve competenza e maturità, anche finanziaria, per mettere a frutto i soldi raccolti da un funding. E se una startup non ha una figura con anzianità ed esperienza finanziaria adatte, un fractional CFO può essere una soluzione utile in un rapporto qualità prezzo”.
Perchè scegliere un fractional CFO secondo YOURGroup
Nell’ambito del frational executive esiste una realtà che, in modo strutturato continuo, è divenuta in poco tempo leader di mercato. YOUR Group le sue divisioni yourCFO, yourCEO, yourHR e yourDIGITAL sono divenute in breve tempo anche fornitori di executive per le realtà di startup che necessitavano una visione e un rotta.
“Spesso c’è la percezione che un fractional executive sia costoso e più utile a realtà di medie grandi aziende”. Mi spiega Pietrini Ceo di YOURGroup, “in realtà nella definizione di fractional è già inclusa la risposta a questa comprensibile critica. Se è vero che una media o grande aziende ha uno scenario complesso da definire e affrontare, dove la presenza dei nostri fractional è più importante, in termini di tempo quindi di investimento economico per l’azienda cliente, il mondo delle startup non è da meno. Ci tengo a precisare tuttavia che, nell’ambito di una startup la funzione svolta, pur differente in termini di temi affrontati e risolti, ha una maggiore importanza in tutta quella fase che va dalla pianificazione dei numeri (per un funding oppure per una ricerca di partner finanziari e/o clienti importanti che richiedono delle garanzie) alla costruzione di un rapporto di fiducia con clienti e partner (o investitori). Bene inteso non dico che le startup non hanno queste capacità nel loro Dna, tuttavia, basandomi sulle esperienze di clienti startup che abbiamo, il mercato, spesso apprezza che ad una visione dirompente, con fattori di elevata scalabilità (leggasi guadagni) vi sia affiancata una visione matura che comprenda anche i “worst case scenario” e tutte le eventuali criticità”. Conclude Pietrini.
Se lo scenario di relazioni e sinergia tra startup ricche (dopo aver fatto un round di raccolta fondi) e Executive fractional è ancora tutto da scrivere, è certo che la capacità innovatrice e la carica emotiva/passionale delle prime unita alla maturità e alla fiducia (guadagnata sul campo in decenni) dei fractional CFO è sicuramente una relazione vincente.
@enricoverga